Definita Città degli studi, Mondovì da sempre vanta una grande tradizione nel campo scolastico, come testimoniano i numerosi istituti di scuola media superiore, molti di questi già attivi dalla seconda metà dell'ottocento, che sono stati non solo un punto di riferimento del Piemonte meridionale, ma anche della Liguria.
Questa vocazione ha fatto sì che negli anni novanta la città diventasse sede dei corsi di Laurea in Ingegneria e in Architettura del Politecnico di Torino, con ottimi risultati, dovuti alle buone condizioni ambientali e a una didattica più assistita, visto il rapporto equilibrato tra studenti e docenti.
Mondovì, cittadina di 22.000 abitanti situata sul Monte Regale da cui prende il primo nome e ne deriva quello degli abitanti, nasce come "città di monte" nel tardo XII secolo, e mantiene infatti per cinque secoli rapporti più stretti con il suo retroterra montuoso che con la realtà politica della pianura.
Dal 1560 sino al 1566 è sede di Università con diritto di conferire lauree in retorica, logica, geometria, aritmetica, musica, astronomia, filosofia, medicina, diritto civile e canonico, teologia.
Ritornata Torino in mano ai Savoia e riottenuto lo Studio Generale, Mondovì rimane, fino al 1719 sede dei corsi di giurisprudenza, medicina e teologia. Nel frattempo in città apre uno dei primi Seminari Vescovili per l'Istruzione Superiore del clero (1596) e il primo Collegio per l'istruzione dei nobili tenuto dai Gesuiti (1597).
Arriviamo nella seconda metà degli anni ottanta del Novecento quando torna a essere un punto di riferimento universitario, questa volta abbracciando gli ambiti di studi tecnologici.