PROGETTAZIONE RESILIENTE DEL PATRIMONIO

ICAR/10 - 3 CFU (30 ore)
ICAR/11

DOCENTI
Caterina Mele | professore associato di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica (ICAR/10)
Paolo Piantanida | professore associato di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica (ICAR/10)
Marika Mangosio | ricercatore confermato in Architettura Tecnica (ICAR/10)
Carlo Ostorero | ricercatore confermato in Architettura Tecnica (ICAR/10)
Fabio Manzone | RTD-A in Produzione Edilizia (ICAR/11)

Caterina Mele è professore associato presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica (DISEG) e membro del Consiglio di Amministrazione dell’ateneo. È membro dell'International Biomimicry Network. Nel 2019 è stata nominata Investigador Externo Invitado del Gruppo di Studi Tecnologici dell'Istituto ITDHAu della Facoltà di Architettura e Pianificazione Urbana della Universidad Nacional del Nordeste, Resistencia, Chaco (Argentina). I suoi studi e pubblicazioni riguardano principalmente le tecniche costruttive storiche e moderne e gli aspetti multidisciplinari della sostenibilità applicati nell’ambito edilizio.

PROGRAMMA
Per raggiungere gli obiettivi degli Accordi di Parigi sul clima (2015) e contenere l’aumento del riscaldamento globale entro 2°C nel 2050, l’efficienza energetica degli edifici dovrebbe migliorare del 30 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 2015. Rendere “resiliente” il patrimonio edilizio degli insediamenti urbani significa attuare metodi di progettazione e gestione coerenti con questi obbiettivi e individuare gli aspetti tecnologici e costruttivi che possono mitigare la vulnerabilità degli edifici alla sfida climatica. Attualmente ogni anno viene riqualificata solo una superficie pari all’1 per cento del totale costruito, con miglioramenti energetici dell’ordine del 15-25 per cento, generalmente su singoli appartamenti. Per raggiungere gli obbiettivi prefissati dalla UE e dagli accordi internazionali, occorre un aumento rilevante del numero di interventi di retrofitting e della loro incisività: da singole misure occorre passare alla “deep renovation”, cioè alla riqualificazione di interi edifici, con risparmi energetici ed ambientali dell’ordine del 60-80% aumentando di 2-3 volte le superfici da risanare. In relazione a questo quadro, gli argomenti principali del modulo didattico saranno focalizzati sull’esplorazione delle metodologie e delle tecniche costruttive per individuare aspetti ed elementi utili a ridurre la vulnerabilità e il rischio del patrimonio edilizio ai cambiamenti climatici; sarà indagato il ruolo centrale dell’involucro edilizio nel bilanciamento termico passivo; saranno esplorati, anche mediante la disanima di progetti esemplari, approcci progettuali innovativi come quello biomimetico, le potenzialità dell’uso del verde pensile e verticale per migliorare le prestazioni ambientali urbane ed edilizie e dal punto di vista della biodiversità, l’uso di materiali ad elevate prestazioni ambientali per gli interventi di recupero edilizio.