Si è conclusa la seconda edizione della Summer School SUNRISE

La Summer School SUNRISE (Seashore and UNderwater documentation of aRchaeological herItage palimpSests and Environment) è stata organizzata dal Politecnico in collaborazione con la Società Italiana di Fotogrammetria e Topografia (SIFET) e con il supporto dell'International Society of Photogrammetry and Remote Sensing (ISPRS) e del CIPA Heritage Documentation.
Quest’anno la scuola si è tenuta a Porto Cesareo, in provincia di Lecce, dall’8 al 14 settembre, e ha visto la partecipazione di 24 studenti – architetti, ingegneri, archeologi ed ecologi marini provenienti da Europa, Stati Uniti, America Latina, e Asia. A guidare i partecipanti per tutta la durata del percorso formativo sono stati 23 tutor, scelti con l’obiettivo di garantire un rapporto studenti-mentori prossimo all’uno a uno.
L’iniziativa, nata a supporto della documentazione e conservazione del patrimonio costiero, riunisce attività teoriche con lezioni frontali e attività sul campo implementando, negli insegnamenti offerti, l’approccio didattico del learning by doing. Due sono stati i siti oggetto delle attività sul campo: Torre Chianca – edificio difensivo del XVI secolo – e le colonne romane di marmo cipollino – sito archeologico sommerso. Entrambi i siti fanno inoltre parte dell’area marina protetta di Porto Cesareo.
Il lavoro di acquisizione sul campo è stato supportato dai rappresentati di diverse ditte: Images, Microgeo, Stonex, Pix4D, Geomax, Leica, Dynatech, 3DTarget – sponsor dell’iniziativa – che hanno mostrato ai partecipanti le tecnologie più recenti per il rilievo integrato multi-sensore dei beni culturali, quali droni, laser scanner terrestri e aerei, e mobile mapping systems. In contemporanea al rilievo terrestre si sono svolte le attività in acqua dove snorkeler e sub hanno acquisito immagini fotogrammetriche delle colonne e dei punti di controllo tramite sistemi di posizionamento GNSS – sistema satellitare globale di navigazione.
A seguito delle acquisizioni i partecipanti hanno lavorato divisi in gruppi, con il supporto dei tutor per l’elaborazione dei dati creando modelli 3D sotto forma di nuvole di punti e mesh, modelli digitali del terreno e di superficie e, infine, tradizionali sezioni e piante 2D. A conclusione della settimana, gli e le studenti hanno quindi presentato i risultati del lavoro di ciascun gruppo, dimostrando di aver appreso le diverse tecniche geomatiche che possono essere utilizzate per la documentazione sia del patrimonio culturale – emerso e sommerso – sia dell'ambiente in cui questo si trova.
Le attività didattiche e di ricerca sono state coordinate da Filiberto Chiabrando, docente al Dipartimento di Architettura e Design-DAD e da Lorenzo Teppati Losè, ricercatore al DAD, con il supporto di Andrea Lingua, docente al Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture-DIATI, Elisabetta Colucci, ricercatrice al DAD, e Francesca Matrone, ricercatrice al DIATI.
Hanno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa, in qualità di tutor, per il Politecnico Paolo Maschio, Beatrice Tanduo e Alessandra Spadaro, afferenti al Laboratorio di Geomatica per i Beni Culturali del DAD e al Geomatics Lab del DIATI; per lo IUAV di Venezia Caterina Balletti, Francesco Guerra, Paolo Venier, Andrea Martino ed Enrico Breggion; per SIFET Giuseppe Furfaro; per l’Università degli Studi di Sassari Erica Nocerino, Fabio Menna e Alessio Calantropio; per l’Università di Udine Domenico Visintini; per l’Università di Modena/Reggio Emilia Alessandro Capra; per l’Università del Salento Rita Auriemma, Luigi Culuccia e Cristiano Alfonso; per l’University of California di San Diego, infine, Dominique Rissolo.