Future4Cities - copertina .png
10/10/2025
In Ateneo

L’Ateneo per Future4Cities, il festival delle città che cambiano

Immagine
IMG_7358.jpeg
Il professore Danilo Demarchi racconta Campus Grapes, la prima vigna urbana hi-tech al mondo

Quale sarà il futuro delle città, osservato da Torino? 
È questa la domanda al centro della terza edizione di Future4Cities – Festival delle città che cambiano, appuntamento inserito dei Chora & Will Days ideato da Will Media e FROM, con il patrocinio del Politecnico.

Dal 26 al 28 settembre il capoluogo piemontese si è trasformato in un laboratorio a cielo aperto, ospitando talk, workshop ed esperienze urbane per indagare come stiano mutando le città e i modi in cui le abitiamo e attraversiamo. Nato nel 2023, il festival mette in rete persone e organizzazioni impegnate a ridisegnare il volto dei centri urbani italiani e invita la cittadinanza a interrogarsi sul loro avvenire.

Anche quest’anno, Future4Cities ha proposto un programma fitto di incontri, lectio e attivazioni diffuse, affrontando i nodi cruciali del “secolo delle città”: transizione ecologica ed ecosistemi naturali, prossimità e coesione sociale, sviluppo economico, diritto all’abitare, spazi pubblici e partecipazione civica, mobilità e rigenerazione urbana.

Il Politecnico ha portato al festival Future4Cities un contributo ricco e diversificato, capace di raccontare la città che cambia attraverso esperienze concrete di innovazione e ricerca. Emblema di questa trasformazione è Campus Grapes, la prima vigna urbana hi-tech al mondo, inaugurata lo scorso anno all’interno del campus di Corso Castelfidardo. 
Venerdì 26 settembre, alle 19, il vigneto ha aperto le sue porte con una visita guidata gratuita, accogliendo cittadine e cittadini in uno spazio di 1000 metri quadrati che ospita oltre 700 piante di vite, in grado di assorbire ogni anno più di due tonnellate di CO₂. 

Campus Grapes non è solo un simbolo di sostenibilità, ma un vero e proprio campo di sperimentazione e innovazione dove ricerca, tecnologia e socialità si intrecciano: piante e suolo sono dotati di sensori intelligenti che monitorano in tempo reale salute e impatto ambientale. 
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Citiculture, il Politecnico e il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari-DISAFA dell’Università di Torino, e si inserisce in una visione che unisce tradizione agricola e innovazione tecnologica. 
Durante la visita sono intervenuti Danilo Demarchi, professore del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni-DET e promotore della Laurea Magistrale in AgriTech Engineering, e Luca Balbiano, CEO e founder di Citiculture.

Immagine
Visitando la prima vigna urbana hi-tech al mondo
Il vigneto ha aperto le sue porte al pubblico, in occasione della visita di venerdì 26 settembre 2025

Il secondo momento di interazione con l’Ateneo è stato sabato 27 settembre alle OGR Torino, con il panel “Alla scoperta della città del futuro”. Accanto a esperti e rappresentanti delle istituzioni, hanno preso parte al dibattito il docente Loris Servillo e la ricercatrice Janira Vassallo del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST, portando la prospettiva accademica su temi centrali per lo sviluppo urbano: accessibilità, rapporto tra giovani e città, impact investing, rigenerazione, economia urbana e connessione tra città e montagna.

Il festival ha visto anche la partecipazione della Vicerettrice per la Comunicazione e la Promozione Silvia Barbero, protagonista di una puntata speciale del podcast Città by Future4Cities dedicata al tema “Cambiare pelle alla città: soluzioni naturali per il futuro post-industriale di Torino”, già disponibile su Spotify.

Torino è una città che non smette di reinventarsi: da capitale manifatturiera a città dell’automotive, ha saputo attraversare le crisi degli anni ’80 e ’90 e oggi si afferma come laboratorio di innovazione. 
Al cuore di questa trasformazione c’è il Politecnico, che con il suo contributo a Future4Cities ha portato una visione concreta di città in transizione. Progettare gli spazi urbani significa oggi misurarsi con le grandi sfide del nostro tempo: mitigare gli effetti della crisi climatica, creare luoghi di cura per le persone più fragili, accogliere comunità ai margini e promuovere una rigenerazione sistemica, cioè che sia insieme economica, urbana, ambientale e sociale. 
È in questa tensione tra tradizione e futuro che Torino continua a scrivere la sua identità.