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16/12/2025
Studenti@PoliTO

Una stampante 3D capace di rivoluzionare le costruzioni

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Il team studentesco ConcreToPrint

Creare una stampante 3D in grado di produrre manufatti in calcestruzzo con l’inserimento automatico dell’armatura durante le fasi di stampa. É il traguardo che si è prefisso ConcreToPrint, il team studentesco di Ateneo nato da poche settimane ma che ha già raccolto numerose adesioni. Anche se appena costituito, ConcreToPrint è in grado di proporre alle imprese ampie possibilità di collaborazione per un progetto che potrebbe rivoluzionare il modo di costruire. 

L’obiettivo di ConcreToPrint, spiega Lorenzo Conte, team leader del gruppo, è quello di “portare il futuro nell'edilizia e nel design: la stampa del cemento in 3D è infatti l'ultima frontiera tecnologica che promette grandi benefici e un'ampia versatilità. Certo, le sfide che ci poniamo sono molte e complesse: una su tutte, cercare di inserire automaticamente l'armatura durante le fasi di stampa. Per riuscirci abbiamo bisogno di svariate competenze (progettazione meccanica, informatica, scienza dei materiali, design)”. Sfida importante, quella di ConcreToPrint, al quale hanno aderito circa 60 studenti e che presenta notevole interesse anche per le imprese non solo dell’edilizia ma della meccanica e dell’elettronica.

Alessandro Pasquale Fantilli, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica-DISEG e referente accademico del team, precisa i passi che ConcreToPrint ha in calendario. “Il primo obiettivo è la realizzazione di una stampante 3D ‘in casa’ in grado di produrre un manufatto in calcestruzzo. Il secondo passo è la creazione di una stampante che sia facilmente trasportabile. La terza tappa sarà la messa a punto di una procedura per l’inserimento dell’armatura nel calcestruzzo creato dalla stampante 3D; per quest’ultima parte siamo in contatto anche con i colleghi dell’Università di Tohoku in Giappone che conducono come noi ricerche in questa direzione e attraverso i quali abbiamo attivato dei contatti tra gruppi di studenti”

Numerosi e importanti i vantaggi di un dispositivo di questo genere. Oggi esistono già stampanti 3D per la produzione di calcestruzzo, ma si tratta di apparati che non sono in grado di inserire l’armatura. Rispetto alle procedure tradizionali l’uso di una stampante 3D in grado di completare il lavoro anche con l’armatura del calcestruzzo, comporterebbe un notevole risparmio di tempo e materiali e quindi di costi; viene anche ampliata la possibilità di realizzare forme più complesse di quelle tradizionali. L’efficienza sarebbe accresciuta dalla trasportabilità del dispositivo, realizzando così costruzioni meno costose. Numerosi, tuttavia, gli accorgimenti da tenere presente e sui quali il Team lavorerà: la composizione del calcestruzzo, l’efficienza dell’intera macchina che dovrà realizzare il manufatto partendo dal progetto, gli aspetti elettronici e informatici, oltre che quelli meccanici. 

Il gruppo precisa, inoltre, che intende contribuire con il proprio lavoro all’Obiettivo 1 dell’Agenda 2030 “Sconfiggere la povertà in tutte le sue forme”: questo tipo di strumento, sostenibile e trasportabile, potrebbe rappresentare infatti una soluzione per costruzioni più moderne ma economiche al tempo stesso nei Paesi in via di sviluppo.

ConcreToPrint cerca adesso aziende interessate a partecipare allo sviluppo del progetto su numerosi fronti collegati alla realizzazione della stampante oltre che alla sua applicazione in edilizia. “Siamo naturalmente disponibili a collaborazioni sotto forme diverse, dalla sponsorizzazione all’affiancamento nella ricerca, che potranno contribuire anche ad accelerare i tempi per arrivare ai primi risultati”, conclude il Team.