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13/09/2024
Ricerca e innovazione

Sole, clima e fusione nucleare

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I relatori del convegno

Tra i 300 miliardi di stelle che popolano la Via Lattea quella più importante è sicuramente il Sole. Motore dei fenomeni meteorologici terrestri, responsabile del ciclo delle stagioni, il Sole illumina, riscalda, e fornisce energia. Proprio il Sole è stato al centro del discorso dell’evento divulgativo "Sole, clima e fusione nucleare" organizzato dall’INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica in collaborazione con il Politecnico in occasione del XVII European Solar Physics Meeting.

L’evento, aperto a tutta la cittadinanza, si è tenuto mercoledì 11 settembre nell’Aula Magna della sede del Lingotto del Politecnico, di cui è stata realizzata anche la diretta streaming, ora disponibile sul canale YouTube: l’audience ha contato circa 50 persone in presenza e 70 da remoto. 

Ad aprire l’incontro sono stati i saluti istituzionali del Vice-Rettore del Politecnico per la Società, la Comunità e l’attuazione del programma Stefano Sacchi. A seguire sono intervenuti esperti di grande rilievo nei rispettivi campi scientifici, con la moderazione del giornalista Piero Bianucci. Hanno quindi preso la parola Francesco Porcelli, docente di Fisica teorica della materia presso il Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT del Politecnico che ha offerto una prospettiva approfondita sulla fusione nucleare, Carla Taricco, docente di Fisica del clima all'Università di Torino, che ha condiviso il suo expertise sul paleoclima, e Alessandro Bemporad, docente di Eliofisica e Meteorologia Spaziale presso l'INAF, che ha parlato delle ultime scoperte in ambito di fisica solare. Per concludere si è svolta la tavola rotonda coordinata da Lorenzo Colombo, noto per il suo progetto di divulgazione scientifica "Chi ha paura del buio?".

Capire il Sole è fondamentale per comprendere sia l'origine della vita sulla Terra, sia le modalità con cui potrà essere sostenuta in futuro. Tuttavia, molti fenomeni come le eruzioni solari, il vento solare, il riscaldamento coronale, il ciclo solare, non trovano ancora spiegazione scientifica e restano un mistero irrisolto. Ad alimentare il calore del Sole sono le reazioni di fusione nucleare che avvengono nel suo nucleo centrale.

Negli anni '70, la comunità scientifica prevedeva una nuova era glaciale. Questa previsione scatenò un'ondata di ricerche per verificarne la fondatezza portando però a una scoperta inaspettata: il clima stava sì cambiando ma verso un riscaldamento globale. Questo fenomeno, come emerse, non era collegato alle variazioni nell'irraggiamento solare e la possibilità di osservare la Terra dallo spazio inaugurò nuovi orizzonti nella comprensione delle dinamiche climatiche e del riscaldamento globale.

Con l’avvento dell’era spaziale, a partire dagli anni '80, l'attenzione della comunità scientifica si è allargata, spaziando oltre il clima terrestre fino ad includere lo spazio circumterrestre e interplanetario, una regione costantemente soggetta alle influenze dell’attività solare. Questa attività solare è responsabile di fenomeni spettacolari, come le aurore boreali, ma provoca anche disturbi che possono avere conseguenze rilevanti per le tecnologie moderne, dai satelliti alle reti elettriche.

Proprio per affrontare e prevedere questi effetti, è nata la meteorologia spaziale, una disciplina relativamente giovane che si occupa di studiare le perturbazioni solari e il loro impatto sul nostro pianeta e oltre. Le ricerche in questo campo si basano sia sull’osservazione diretta dallo spazio, sia su esperimenti di laboratorio e simulazioni numeriche che esplorano il comportamento del plasma, lo stato della materia che costituisce la maggior parte dell’universo.

“Il Sole è un tipo di plasma, ovvero un gas completamente ionizzato, dove elettroni e nuclei positivi non sono più legati tra loro – dichiara il professor Porcelli È proprio dalla comprensione dei processi fisici che determinano il comportamento dei plasmi che riusciremo un giorno ad arrivare a riprodurre sulla Terra, in maniera controllata, le reazioni di fusione che alimentano il Sole, realizzando una sorgente di energia a basso impatto ambientale e praticamente inesauribile”.