
Match point per la tecnologia: il Politecnico per il tennis del futuro
Un’occasione unica per andare oltre la rete. Nella settimana delle ATP Finals, il Politecnico è sceso in campo con "Tennis & Technology" un ricco palinsesto di iniziative che ha messo sotto i riflettori retroscena, curiosità e progetti che legano al tennis l’innovazione, la ricerca e l’ingegneria.
Con una mostra, due talk e la presentazione del nuovo Tech4Tennis Lab, dal 10 al 15 novembre, l’Ateneo si è trasformato in un luogo di dialogo tra sport e ricerca, portando in primo piano tecnologie all’avanguardia e progetti che mirano a rivoluzionare il modo in cui ci avviciniamo al tennis.
Il Talk “Tennis Life” con Lorenzo Sonego e Diego Nargiso
“Lo sport è nel DNA del Politecnico” ha affermato Stefano Sacchi, Vicerettore per la società, la comunità e per l’Attuazione del programma del Politecnico aprendo l’incontro. “Questo appuntamento conferma ancora una volta il nostro Ateneo come centro di eccellenza che impegna le sue energie anche nel settore sportivo, sviluppando tecnologie innovative per migliorare la pratica sportiva, renderla più accessibile e inclusiva per tutte e tutti.
Moderato dalla dottoranda in architettura e tennista Federica Joe Gardella, protagonisti dell’incontro sono stati i campioni Lorenzo Sonego e Diego Nargiso. Sonego, classe 1995, ha raccontato il passaggio dal calcio al tennis e il suo ingresso nella top 50 mondiale; Nargiso, invece, ha ricordato il debutto precoce a 17 anni nel circuito professionistico e la sua specializzazione su superfici veloci.
Passione, disciplina e resilienza sono gli ingredienti per diventare top player, concordano Nargiso e Sonego e rivelano che, nonostante il tennis sia uno sport individuale, la forza che davvero fa di un atleta un campione è il team alle sue spalle. “Il giocatore è solo la punta di un iceberg” afferma Nargiso, e Sonego aggiunge: “Il cuore è il giocatore ma attorno a lui ruotano allenatori, fisioterapisti, anche nutrizionisti e psicologi sportivi, che lo aiutano a raggiungere il massimo livello”.
Entrambi ribadiscono come gli strumenti e le tecniche moderne stiano trasformando lo sport, pur mantenendo la sua “natura situazionale” cioè legata a condizioni metereologiche, anche imprevedibili ("Nevicate nel bel mezzo di un match", ricorda Nargiso) e a quelle caratteristiche innate che fanno di un giocatore un talento.
La seconda parte dell’evento ha approfondito le opportunità offerte dalla tecnologia nel mondo del tennis, con la presentazione del progetto TECH4TENNIS LAB. Enrico Macii, docente del Politecnico e promotore dell’iniziativa, ha affermato: "Stiamo aprendo un laboratorio innovativo come progetto pilota per produrr tecnologie per il mondo del tennis”. Prendere ispirazione dal modello del college americano e avviare programmi che aiutino studenti con la passione dello sport: nasce così la University Tennis Team, un team di tennisti del sistema universitario torinese sotto l’ombrello del Cus Torino. Una squadra che nel 2024 hanno già vinto diverse coppe e si è distinta ai Campionati Nazionali Universitari.
Luca Viale ha presentato quindi i suoi studi sulle vibrazioni delle racchette, analizzando il loro impatto sulla salute dei giocatori. Per affrontare questo problema, è stato sviluppato il Granular Damper, uno “smorzatore” che riduce l’energia vibratoria.
Laura Gastaldi, professoressa del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS, insieme a Luca Paiardi e Gregory Leperdi, ha fatto conoscere meglio il para standing tennis, un settore emergente nello sport paralimpico. Hanno descritto le complessità della classificazione sportiva, necessaria per garantire equità e trasparenza. I ricercatori stanno sviluppando metodi per valutare i deficit funzionali degli atleti, sia in laboratorio che sul campo, al fine di migliorare le prestazioni e definire criteri di eleggibilità chiari.
Fabrizio Lamberti, professore Ordinario presso il Dipartimento di Automatica e Informatica-DAUIN, infine, ha presentato il progetto Hypertennis, un sistema avanzato di videoanalisi che combina intelligenza artificiale, machine learning e motion capture per il miglioramento delle performance. Il sistema integra telecamere multiple e sensori indossabili, rappresentando una soluzione rivoluzionaria per molte discipline sportive.
Il Talk “Game Changer: Tech” con Flavia Pennetta
Il 15 novembre è stata la volta dell’atteso incontro con Flavia Pennetta, leggenda del tennis italiano, seguito da una serie di talk incentrati sulle tecnologie applicate al tennis, con contributi di esperti e professionisti del settore.
L’incontro è stato aperto dai saluti istituzionali del Rettore Stefano Corgnati, che ha sottolineato il ruolo centrale dello sport nella formazione integrale degli studenti. “Disciplina, passione e desiderio di raggiungere traguardi sono valori fondanti del nostro Ateneo, in perfetta continuità con quelli dello sport” ha esordito.
A seguire, il professor Enrico Macii ha presentato Flavia Pennetta, definendola “una leggenda del tennis” e ripercorrendo i momenti salienti della sua straordinaria carriera, dall’esordio come campionessa italiana di doppio a 14 anni fino al trionfo agli US Open nel 2015. Pennetta ha condiviso riflessioni profonde sulla sua carriera e sul mondo dello sport. Alla domanda su quali siano gli ingredienti per diventare un vincitore, ha risposto con passione: “Il sogno. Mia mamma diceva che sarei potuta andare a dormire con la racchetta. Ma oltre alla passione, servono disciplina e rispetto per i tempi della vita. Prima di creare campioni, bisogna formare persone”.
Infine, anche lei si è soffermata sull’impatto della tecnologia sul tennis. “La data analysis e la video analisi stanno trasformando il gioco, ma bisogna innovarsi senza perdere la spontaneità e la personalità del talento. Il tennis è uno sport che richiede costante adattamento, ma la sua essenza non deve essere snaturata”.
L'evento è proseguito con il discorso di Christopher Dix, Chief Technology Officer dell'ATP Tour, che ha sottolineato come strumenti avanzati come il tracciamento delle palline e dei giocatori abbiano rivoluzionato il tennis; un esempio di ciò è l'introduzione della chiamata di linea elettronica (electronic line calling), che sta sostituendo la necessità di avere persone di linea, aumentando l'accuratezza e la coerenza della chiamata di linea e offrendo un'analisi dettagliata delle partite e delle prestazioni. Questi sistemi migliorano non solo le prestazioni degli atleti, ma anche l'esperienza degli 1,1 miliardi di fan che seguono il tennis in tutto il mondo.
Pier Paolo Riviera, docente del DIATI, ha presentato un progetto di sostenibilità che mira a riciclare le corde esauste delle racchette, trasformandole in materiali per infrastrutture come pavimentazioni sostenibili. Ogni anno vengono prodotte 400 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, e questa iniziativa promette di ridurre le emissioni di CO₂ e creare applicazioni innovative, come il calcestruzzo rinforzato.
La professoressa Ada Ferri del Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT ha quindi approfondito l’evoluzione dei materiali utilizzati nel tennis. Le racchette, inizialmente in legno, sono state sostituite da compositi in fibra di carbonio, che offrono maggiore leggerezza e rigidità.
Volge al termine una settimana all’insegna della ricerca, che ha dimostrato come la tecnologia possa lottare al fianco dello sport per ridefinire i limiti di un campione sportivo, ma anche della società.
Non ci resta che goderci la finale e fare il tifo per il nostro grande Jannik Sinner.