Bonificare le falde idriche con i nanomateriali
Ripristinare le falde idriche con un metodo più efficace e meno costoso rispetto a quelli tradizionali. Traguardo raggiunto dalle tecnologie messe a punto da Deltanova, spinoff del Politecnico costituito nel maggio 2020 sulla base di una lunga esperienza di ricerca e sperimentazione basate sull’uso dei nanomateriali. Oggi Deltanova offre soluzioni innovative al problema delle bonifiche dei siti e delle falde inquinate e continua a fare ricerca.
“Il compito della nostra società – afferma Carlo Bianco, ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle-DIATI e CEO di Deltanova – è quello di sviluppare e commercializzare reagenti innovativi basati sui nanometariali per la rimozione degli inquinanti dalle acque di falda”.
A costituire Deltanova sono stati in tre, oltre a Bianco anche Tiziana Anna Elisabetta Tosco e Rajandrea Sethi – entrambi docenti presso il DIATI. Accanto alla parte tecnico-scientifica, Deltanova beneficia anche di un investitore esterno con grande esperienza nel campo della distribuzione che segue le attività commerciali della società.
Lo spinoff nasce dalla grande esperienza di un gruppo di lavoro all’interno del DIATI – il Groundwater Engineering Research Group – dedicato alle applicazioni dell’ingegneria alle acque sotterranee con riferimento alla loro qualità, ai possibili usi, alla produttività delle falde idriche e alla loro bonifica in siti contaminati. Proprio la bonifica delle falde è il cuore dell’attività di Deltanova. Nello specifico, l’azienda ha messo a punto una piattaforma di tecnologie che prevede l’uso di nanoparticelle che, una volta iniettate nel terreno, sono in grado di rimuovere gli inquinanti di tipo tossico e cancerogeno (nanoremediation).
“Abbiamo ingegnerizzato approcci avanzati per creare una sospensione colloidale molto stabile grazie alla quale è possibile iniettare efficacemente le nanoparticelle reattive nel sottosuolo – spiega Bianco – Le particelle, una volta entrate in contatto con i contaminanti, sono in grado di trasformarli oppure immobilizzarli, rendendoli innocui. Il trattamento avviene quindi in-situ, con una modalità che è meno costosa e complicata rispetto a quelle più tradizionali che prevedono l’estrazione dell’acqua e la sua decontaminazione in specifici impianti di trattamento”.
Tutto, come si è detto, deriva dall’esperienza acquisita dal DIATI che è iniziata nel 2006 con alcuni progetti finanziati a livello regionale ed europeo – Settimo Programma quadro e Horizon2020 – ed è poi proseguita con altri progetti sia nazionali che europei. Propri o l’esperienza del DIATI ha portato ad usare nanoparticelle molto efficaci, facilmente iniettabili nel terreno e estremamente compatibili con l’ambiente.
Il lavoro di ricerca prima e quello dello spinoff successivamente, hanno permesso il deposito di cinque brevetti, tra cui un approccio altamente innovativo, Aquirem, che impiega reagenti liquidi, ecocompatibili e a basso costo, per sintetizzare i nanomateriali reattivi direttamente nel sottosuolo, consentendo di aumentare l’efficacia della bonifica anche in sistemi acquiferi a permeabilità medio-bassa, e di ridurre notevolmente i tempi, i costi e gli impatti ambientali dell’intervento rispetto ad approcci più tradizionali.
Attraverso diversi progetti Proof of Concept (PoC) – dal 2017 al 2020 sono 3 i progetti PoC, tutti finanziati da Fondazione Compagnia di San Paolo – il team ha avuto la possibilità di dimostrare che i risultati ottenuti in laboratorio sono potenzialmente replicabili anche “in campo”.
Ad oggi Deltanova ha applicato le tecnologie sviluppate per la rimozione di solventi clorurati negli USA (con la Tersus Environmental) e in Italia in tre regioni – Piemonte, Sicilia e in Emilia-Romagna. “Cerchiamo nuovi investitori ma anche aziende partner che possano essere interessate a testare le nostre tecnologie, soprattutto quelle più innovative – continua Bianco – oltre alle tecniche messe a punto, siamo infatti continuamente al lavoro per sviluppare soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali del domani”.
Con Deltanova, quindi, le bonifiche di siti e falde inquinate possono essere rese più facili ed economiche. Proprio la questione dei costi e dell’efficacia, d’altra parte, è uno dei punti di forza dello spinoff. “I tempi di efficacia dipendono da molte condizioni come il tipo di terreno e di inquinanti oltre che dalle caratteristiche della falda – conclude Bianco – Ma i primi risultati si possono osservare già dopo qualche settimana dal trattamento”. Dalle stesse condizioni dipende il costo di queste tecniche, che deve essere calcolato anche sulla base di un confronto con le metodologie tradizionali, magari nell’immediato meno costose ma estremamente più lunghe e meno efficaci da applicare.