Faccia Politecnico con grafica PNRR
08/05/2023
Ricerca e innovazione

Bando PNRR Young Researchers: sette giovani postdoc al Politecnico

La misura di finanziamento straordinario attivata nel quadro della Missione 4 “Istruzione e ricerca” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), disegnata per attrarre nel sistema della ricerca italiano giovani ricercatori con profilo di eccellenza, ha portato al Politecnico di Torino sette nuovi talenti.

I profili selezionati saranno sostenuti con un finanziamento pari a 150mila euro ciascuno: le loro ricerche avevano già precedentemente ottenuto un “Seal of Excellence”, riconoscimento che certifica il valore del loro progetto presentato ai bandi Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowships e Marie Skłodowska-Curie Postdoctoral Fellowships, nell’ambito dei Programmi quadro Horizon 2020 e Horizon Europe. Grazie a questa misura straordinaria, che all’ateneo ha portato 1.050.000 euro - essi svolgeranno la loro ricerca per un biennio al Politecnico, dove sono stati chiamati in dicembre come ricercatori a tempo determinato di tipo A.

I sette progetti che proseguiranno al Politecnico affrontano temi di ricerca molto diversi e altrettanto importanti per il futuro dell’umanità: dalle fonti di energia rinnovabile all’impatto delle politiche ambientali, dalla decontaminazione delle acque all’innovazione nel campo della progettazione strutturale, dallo studio del rapporto tra la ricerca e i movimenti sociali fino ai più avanzati risultati nel dominio della geometria e della progettazione di nuove molecole per la chimica e la medicina del futuro. Scopriamoli insieme.

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Foto di Vincenzo Antonelli

Vincenzo Antonelli sarà in servizio presso il DISMA-Dipartimento di Scienze Matematiche "Giuseppe Luigi Lagrange” con il progetto “Ulrich Hypersurfaces - Ulrich sheaves on hypersurfaces”, che si inserisce sul binario di un problema classico della matematica: trovare il modo più semplice per scomporre un oggetto complesso. Ad esempio, data un'equazione polinomiale di un certo grado, come è possibile esprimerla come somma o prodotto di polinomi più semplici di grado uno. "Ulrich Hypersurfaces" affronta il problema delle equazioni polinomiali da una prospettiva geometrica con l’aiuto di particolari strutture geometriche: i fibrati vettoriali di Ulrich. Il progetto pone particolare attenzione agli interessanti collegamenti con problemi provenienti dalla fisica teorica e dall'algebra combinatoria.

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Foto di Matteo Cagnoni

L’obiettivo del progetto PhANTOM - Empowering Photovoltaics with Intermediate-Band Chalcogenides: From Atoms to New Tailored Optoelectronic Materials” di Matteo Cagnoni – che lavorerà al DET- Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni - è dimostrare la possibile realizzazione di celle solari a banda intermedia in grado di convertire più del 35% della luce solare incidente in elettricità. Oggigiorno, la tecnologia più comune per il fotovoltaico terreste è quella al silicio. La sfida di PhANTOM è ridurre ulteriormente il rapporto tra costo ed energia, sviluppando un nuovo tipo di cella solare in grado di superare l’efficienza massima dei dispositivi commerciali moderni, mantenendo al tempo stesso un basso costo, tramite la ricerca di materiali innovativi per la conversione della luce solare in elettricità.

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Foto di Camilo Vladimir De Lima Amaral

“D-Nature - Designing Nature: The Dialectics of Environment and Subjectivity in Urban Rivers Contracts’ Ecosystem Services Approaches” è invece il nome del progetto innovativo intrapreso da Camilo Vladimir De Lima Amaral, in servizio al DIST- Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio. Questa ricerca si propone di indagare come le diverse politiche nei confronti della natura abbiano un impatto sulla vita quotidiana delle persone nel contesto attuale del cambiamento climatico, indagando come i diversi cittadini, scienziati e politici vedano il ruolo della natura per costruire un futuro migliore. Il progetto si concentrerà sulle esperienze dei Contratti Fluviali nell'area metropolitana di Torino e realizzerà interviste con la comunità locale e i principali stakeholder. L'obiettivo finale è sviluppare approcci di innovazione sociale e creare nuovi modi di vedere il rapporto tra natura e società.

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Foto di Sara Garcia Ballestreros

Al DISAT- Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia lavorerà invece Sara Garcia Ballesteroscon il progetto NO-GAP - Green ammonia production through water denitrification”, il cui obiettivo principale è ottenere ammonica prodotta mediante energia rinnovabile (detta “verde”), oltre alla decontaminazione delle acque. L’ammoniaca “verde” è uno dei composti chimici più prodotti al mondo, ed è responsabile dell’esistenza in vita del 50% dalla popolazione grazie al suo utilizzo come fertilizzante. Tuttavia, il processo di produzione dell’ammoniaca è altamente critico per via delle emissioni di CO2 e della domanda energetica. Inoltre, l’acqua sta diventando un bene sempre più prezioso e sempre più inquinato. NO-GAP vuole dimostrare che si può produrre ammoniaca con processi elettrochimici alimentati da elettricità prodotta da rinnovabili, utilizzando al contempo l’acqua inquinata per la sua decontaminazione e la produzione di ammoniaca verde come vettore energetico alternativo o sorgente di fertilizzanti.

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Foto di Gaetano Miraglia

Gaetano Miraglia porterà avanti il progetto HY-LEARN - Model Calibration of Structural Simulators based on Hybrid Simulation and Machine Learning” al DISEG- Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica, lavorando sulla generazione di codici e algoritmi avanzati per la progettazione ottimale di esperimenti in ambito strutturale attraverso la creazione di gemelli digitali. Il processo implementato, che fa uso di tecniche afferenti all’Active Learning e al Transfer Learning, viene applicato al fine di definire zone della struttura con maggiore incertezza, che necessitano di una modellazione più avanzata e onerosa. Il modello digitale ottenuto viene dunque customizzato sulla base dell'esperimento o degli esperimenti considerati in fase di progettazione, e rappresenta un gemello digitale ottimizzato della struttura di riferimento, che può essere usato per la progettazione di test sperimentali.

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Foto di Marta Montanini

Al DIST lavorerà anche Marta Montanini, con il progetto "COME -Collaboration between researchers and social movements: methods and ethics", incentrato sulla promozione del dialogo internazionale sulla collaborazione e le relazioni tra ricercatori e movimenti sociali al fine di innovare le pratiche della ricerca trasformativa, ovvero dei progetti di ricerca che si propongono di trasformare e migliorare l'esistente in diversi ambiti e discipline. Per raggiungere questo obiettivo, all'interno del progetto verranno analizzate e comparate le relazioni quotidiane che si sono sviluppate tra ricercatori e movimenti sociali a Nelson Mandela Bay (Sudafrica) e a Torino, dagli anni ottanta a oggi. Sulla base dei dati raccolti, alcuni ricercatori e alcuni membri dei movimenti sociali in Sudafrica e in Italia saranno coinvolti in una pratica di auto-riflessione incentrata sulla loro esperienza personale e collettiva, seguita da un processo di scrittura collettiva in cui saranno redatte linee guida etiche e metodologiche per la ricerca trasformativa. La conoscenza co-costruita sarà condivisa in un workshop internazionale. 

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Foto di Andrew Tarzia

Anche Andrew Tarzia prenderà servizio al DISAT per seguire il suo progetto CAGEX- Molecurarly-informed automatic optimisation approaches for the rational design of functional supramolecular hosts”. Le gabbie molecolari sintetiche sono una classe di materiali sintetici con cavità per catturare e rilevare piccole molecole, come gas o farmaci. Questi materiali possono, ad esempio, contribuire a ridurre le emissioni di gas serra o a veicolare farmaci all'interno del corpo umano. CAGEX punta a sviluppare nuovi modi di usare i computer per progettare nuove gabbie a costi molto più bassi e in tempi molto più brevi rispetto ai metodi tradizionali. Utilizzando un software innovativo, è possibile testare molte combinazioni di questi blocchi per trovare la combinazione ottimale per l'applicazione desiderata e guidare i prossimi passi della chimica sintetica. Il software sarà open-source per condividerlo con la comunità scientifica e diminuire il costo della progettazione dei materiali.

Il Politecnico ha saputo attivarsi in maniera rapida a fronte di un bando a favore di giovani ricercatori con tempistiche molto strette – commenta Matteo Sonza Reorda, Vice Rettore per la Ricerca del Politecnico - confermando la propria capacità di attrazione e il proprio impegno nell’offrire ai giovani opportunità per sviluppare ricerca innovativa e per far avanzare la propria carriera, come già certificato dal riconoscimento europeo Human Resources excellence in Research, del quale quest’anno festeggiamo il decennale”.