Innovazione nella sclerosi multipla: premiato il progetto “SAS” del DET
Un dispositivo indossabile semplice ma rivoluzionario: un braccialetto capace di valutare con precisione la spasticità muscolare, migliorando diagnosi e qualità della vita dei pazienti, è il cuore del progetto Smart Assessment of Spasticity (SAS), che ha portato il team del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni-DET a conquistare il terzo posto al Premio “Break the MSterious Award” nella categoria 𝗜𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗦𝗰𝗹𝗲𝗿𝗼𝘀𝗶 𝗠𝘂𝗹𝘁𝗶𝗽𝗹𝗮.
Il riconoscimento, promosso da INDICON e INNLIFE, due realtà attive nel settore delle life sciences, è dedicato alle migliori innovazioni nel campo della sclerosi multipla. Alla competizione hanno partecipato 27 progetti provenienti da università, centri di ricerca e imprese innovative italiane. Il team è stato selezionato per la premiazione finale, che si è svolta martedì 11 novembre presso il Belvedere di Regione Lombardia, conquistando il terzo posto grazie a un’idea che unisce tecnologia, ricerca interdisciplinare e impatto sociale.
Il dispositivo Smart Assessment of Spasticity (SAS) rappresenta una soluzione innovativa e non invasiva per la valutazione del grado di spasticità muscolare, una condizione che interessa circa 12 milioni di persone nel mondo e che colpisce in particolare i pazienti affetti da sclerosi multipla, ictus, lesioni del midollo spinale e paralisi cerebrale.
Il brevetto, concesso il 17 luglio 2025 e condiviso tra Politecnico di Torino e Università di Sassari, si basa su un braccialetto dotato di sensori miniaturizzati che consente di misurare simultaneamente movimento e forza applicata da un’articolazione, elaborando i dati tramite algoritmi dedicati per determinare in modo oggettivo e rapido il grado di spasticità.
Il progetto è stato sviluppato da una squadra multidisciplinare che unisce competenze di ingegneria biomedica, neurologia e fisiologia.
L'unità capofila dell’iniziativa, interamente afferente al Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni-DET, comprende il ricercatore Marco Caruso in qualità di proponente, il professore Andrea Cereatti e la ricercatrice Rachele Rossanigo. Partecipano inoltre l’Università del Piemonte Orientale, con la ricercatrice Domizia Vecchio, e l’Università degli Studi di Sassari, con la professoressa Franca Deriu, il professore Andrea Manca e la ricercatrice Lucia Ventura.
A completare il gruppo è la società 221e, piccola e media impresa innovativa, rappresentata dall’ingegnere Marco Signorelli.
Il terzo posto al Break the MSterious Award rappresenta un riconoscimento importante per un progetto che unisce ricerca accademica, innovazione tecnologica e impatto sociale.
Il successo del team e dei suoi partner dimostra come la collaborazione tra università e imprese possa portare a risultati concreti nel campo delle scienze della vita, a beneficio dei pazienti e del sistema sanitario.
"Siamo molto soddisfatti di questo importante risultato, - afferma Marco Caruso a nome del team di ricerca - che riconosce il valore reale del nostro dispositivo innovativo, progettato per offrire una valutazione oggettiva e accessibile della spasticità. La sua natura compatta e trasportabile consente di effettuare misurazioni anche al domicilio del paziente, rendendo il monitoraggio più continuo e vicino alla vita quotidiana. Continueremo a perfezionare il sistema per estenderne l'utilizzo anche ad altre patologie e migliorare ulteriormente l’esperienza dei pazienti e dei professionisti coinvolti."