
Una storia di Arte e Scienza: la Lectio Magistralis di Piera Levi-Montalcini

Scienziata, neurologa e premio Nobel per la Medicina, Rita Levi-Montalcini ha lasciato un'eredità straordinaria nel mondo della ricerca e della scienza. Dietro quella “piccola signora dalla volontà indomita e dal piglio di principessa”, come l’aveva descritta Primo Levi, si cela una famiglia di scienziati e artisti, unita da una visione comune: affrontare le sfide con sguardo olistico e resilienza e trasformarle in opportunità di crescita e innovazione.
A celebrare la sua figura e quella della famiglia Levi-Montalcini è stata la Lectio Magistralis della nipote Piera Levi-Montalcini, tenutasi lunedì 3 marzo in Sala "Emma Strada".
La Lectio era stata pensata in occasione dell'incontro, avvenuto il 14 febbraio, tra il Rettore Stefano Corgnati e Piera Levi Montalcini, insieme al docente Mauro Giorcelli del Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT: un momento di condivisione e confronto che aveva gettato le basi per una collaborazione a più ampio respiro tra la Levi-Montalcini Foundation e il Politecnico, con l'obiettivo di promuovere progetti congiunti nei settori della ricerca e dell'innovazione.
L'incontro si è aperto con i saluti istituzionali di Stefano Sacchi, Vicerettore per la Società, la Comunità e per l'Attuazione del Programma: "Siamo onorati di accogliere questa conferenza che rappresenta un'occasione simbolica per approfondire la storia di arte e scienza della famiglia Levi-Montalcini che più volte ha intrecciato, e ancora intreccia, il nostro Ateneo. Inoltre, il progetto che porterà alla realizzazione della nuova sede della Levi-Montalcini Foundation sarà un ulteriore tassello che rafforzerà il legame con il Politecnico e il nostro territorio".
Piera ha ricordato come il nonno, ingegnere laureato al Politecnico sul finire del 1800, si era specializzato in celle frigorifere, e come il padre Gino sia diventato un architetto di fama internazionale in un’epoca in cui la professione non era ancora strutturata come oggi. "Quando mio padre iniziò la sua carriera, l’Ordine degli Architetti contava appena una ventina di iscritti" ha raccontato Piera.
Piera stessa ha seguito la loro strada, laureandosi in ingegneria elettronica al Politecnico negli anni ’70, in un periodo in cui le donne erano ancora una minoranza nel settore: "Eravamo sette studentesse ai miei tempi e non c’erano neppure i bagni per le ragazze".
Oltre a Gino, Piera ha ricordato anche la zia Paola, pittrice eclettica, ribattezzata la "scienziata dell’arte", e naturalmente Rita, la cosiddetta "artista della scienza" vincitrice del Premio Nobel: Paola ha esplorato le avanguardie pittoriche partendo dall’Atelier di Felice Casorati per poi sviluppare uno stile sperimentale. Attraverso le sue opere, come la scultura realizzata con tre manubri assemblati, ha dimostrato la capacità di trasformare, decostruire e ricomporre la realtà; Rita, invece, ha rivoluzionato il campo della neurologia con la scoperta del Nerve Growth Factor (NGF), una pietra miliare nella comprensione del sistema nervoso, ma soprattutto è stata celebrata per il suo sguardo visionario, creativo e lungimirante in grado di captare le mille sfaccettature di un singolo elemento. Piera ha ricordato come la zia avesse una mentalità aperta e innovativa, sempre alla ricerca di nuove sfide. “Non temete i momenti difficili. Il meglio viene da lì”, diceva Rita, consapevole del valore dell'imperfezione come stimolo alla crescita e alla scoperta. Ecco perché, titolo dell’autobiografia di Rita Levi-Montalcini, è “Elogio dell’imperfezione”.

Un momento centrale dell'evento è stata la presentazione, introdotto dal professor Mauro Giorcelli, del progetto per la nuova sede della Levi-Montalcini Foundation, illustrato dall'architetto Giancarlo Zema, che sorgerà all'interno del parco di Villa Claretta a Grugliasco, accanto alle case dello studente e al Museo del Grande Torino.
Il progetto, improntato alla sostenibilità e all'innovazione tecnologica, prevede l'integrazione di un bosco di Paulownia, capace di assorbire dieci volte più anidride carbonica rispetto ad altre specie arboree, e di strutture realizzate con materiali all'avanguardia. L'edificio sarà energeticamente autosufficiente grazie a un sistema dinamico e circolare di energie rinnovabili e includerà spazi dedicati alla ricerca e alla divulgazione scientifica. A completare il quadro, l’ingegnere Giuseppe Masanotti ha illustrato le tecnologie avanzate che saranno implementate nel centro. Tra queste, la stampa 3D per la costruzione degli edifici, riducendo l'impatto ambientale, e l'impiego del biochar, un materiale innovativo derivato dalla pirolisi della biomassa, che migliora la durabilità delle strutture e contribuisce alla rimozione del carbonio dall'atmosfera. Il tetto della nuova sede ospiterà inoltre un vertiporto per droni, destinato all’atterraggio e a sperimentazioni nell'ambito della mobilità urbana aerea.
Una visione interdisciplinare per il domani, quindi: Piera Levi-Montalcini ha sottolineato l'importanza di portare avanti le battaglie già intraprese dalla zia Rita, non solo nel campo della ricerca, ma anche nella promozione delle pari opportunità e della diffusione del sapere scientifico. Un omaggio a tre figure straordinarie, la cui eredità continua a ispirare le nuove generazioni.