Marco Polo Le novità e le cose inusitate mostra DAD - copertina .png
30/10/2025
Ricerca e innovazione

Sulle tracce di Marco Polo: il DAD vola a Shanghai

Immagine
IMG_6084.JPG
Tamara, una delle "Città Invisibili" di Calvino, nell'acquerello del docente Alessandro Armando del DAD

“D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”, così Marco Polo si rivolge all’imperatore Kublai Khan nelle Città invisibili di Italo Calvino. Da quel dialogo nasce la mostra “Marco Polo. Le novità e le cose inusitate”, che approda a Shanghai come un ponte tra culture, epoche e linguaggi.

Inaugurata giovedì 30 ottobre e aperta al pubblico fino al 21 novembre, la mostra è promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai e dal Consolato Generale d’Italia a Shanghai, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design-DAD e l’agenzia di comunicazione Attila Shanghai.

A ospitare l’esposizione è la House of Attila, una villa dei primi del Novecento: 700 metri quadrati di eleganza architettonica immersi tra le vie alberate del centro storico, a pochi passi dal Consolato Italiano e dal celebre viale Bund, dove si incontrano le architetture coloniali di inizio secolo e i grattacieli della Shanghai contemporanea. Restaurato e reinterpretato dall’architetto Aldo Cibic con il team di Cibic Workshop, lo spazio incarna il dialogo tra memoria e modernità che la mostra intende evocare: un luogo in cui il design italiano incontra la vitalità creativa di una città in costante trasformazione.

Ma poco prima della mostra, nel settembre 2025, è uscito il volume “Marco Polo. Le novità e le cose inusitate”, realizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai in collaborazione con il DAD e con il sostegno del Consolato Generale d’Italia, a conclusione delle celebrazioni per il settimo centenario della morte di Marco Polo (1324–2024). 
Come il volume, così la mostra intreccia passato e presente, Oriente e Occidente, in un percorso che celebra il valore dell’immaginazione e dello scambio culturale.

A guidare il visitatore sono due capolavori della letteratura italiana: Il Milione di Marco Polo e Le città invisibili di Italo Calvino. Le loro parole accompagnano un viaggio attraverso i cinquantasei acquerelli inediti del professore Alessandro Armando del DAD, che dà forma e colore alle cinquantacinque (più una) città immaginate da Calvino. Le opere, sospese tra realtà e visione, invitano il pubblico a esplorare le geografie interiori del viaggio e della scoperta.

“Un progetto nato per gioco - racconta il professor Alessandro Armando - Ho disegnato le città invisibili più di dieci anni fa, in occasione di una lettura collettiva organizzata dalla Fondazione Cesare Pavese. Il gioco consisteva nel leggere una città al giorno: così ho iniziato e per cinquantasei giorni ho disegnato, ogni sera, in massimo due ore, una città. Dopo quell’occasione, i disegni sono rimasti nel cassetto, fino a quando non mi hanno chiesto di usarli per la mostra alla Biennale Tecnologia e, contestualmente, per realizzare il volume con l’Istituto Italiano di Cultura.”

Il percorso espositivo si apre con un lungo corridoio che introduce una mappa topografica delle città invisibili, accompagnata da citazioni tratte dal Milione e dal testo calviniano. Da qui si accede a uno spazio spiraliforme, concepito come un itinerario di immersione sensoriale: il visitatore è libero di muoversi tra le opere, lasciandosi guidare dalla curiosità e dal potere evocativo delle immagini e delle parole. 

Immagine
IMG_5867.JPG
Il volume “Marco Polo. Le novità e le cose inusitate”, realizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai in collaborazione con il DAD e con il sostegno del Consolato Generale d’Italia, per celebrare il settimo centenario della morte di Marco Polo (1324–2024)

In questo percorso poetico e percettivo, le città di Calvino - da invisibili - si fanno visibili. Si possono così scoprire da vicino Anastasia, che muta continuamente e va percorsa per essere compresa; Clarice, visibile solo nella solitudine; Ottavia, città-ragnatela sospesa su un abisso; oppure Zobeide, nata da un sogno e costruita come una trama di desideri. Tutte prendono forma negli acquerelli, vere e proprie finestre sull’immaginazione, sospese tra la memoria del viaggiatore veneziano e la visione dello scrittore del Novecento.

Con questa mostra, la House of Attila si inaugura come nuovo punto di riferimento per la creatività e il dialogo culturale italiano a Shanghai. L’iniziativa rappresenta un ponte ideale tra due mondi che da secoli si osservano, si ispirano e si trasformano a vicenda, in una città che, come le “invisibili” di Calvino, vive di continue metamorfosi e racconta ogni giorno una storia diversa di scambio, immaginazione e rinascita.

“La cosa più sorprendente di questi disegni è che negli anni hanno prodotto sempre nuove occasioni di incontro: seminari, mostre, e adesso un libro e addirittura un’inaugurazione a Shanghai, con un allestimento progettato insieme ai giovani architetti di Fluidiforme, Davide Casaletto e Antonino Caridi  – continua il professor Armando  Come se non bastasse, l’evento si è espanso coinvolgendo anche il duo di chitarristi Chiaramonti-Salvini, che sono venuti apposta qui per tenere una master class e per l’esecuzione della suite de “Le città invisibili” composta dal maestro Giorgio Mirto. Insomma, il piccolo libro di Calvino ha messo in moto le invenzioni di molti ingegni e reso possibile degli incontri preziosi e inattesi.”

A coronare la mostra, infatti, venerdì 31 ottobre si terrà un seminario congiunto presso la Tongji University, al College of Architecture and Urban Planning. Vi prenderanno parte il professor Armando e il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Shanghai Francesco D’Arelli, condividendo una riflessione sulla lettura delle Città invisibili in relazione all’architettura e alla composizione. Ad accompagnare l’incontro, la suite de Le Città Invisibili eseguita dai maestri Michelangelo Salvini e Niccolò Chiaramonti, duo di chitarra, nella commistione dei linguaggi: arte, architettura, musica e letteratura.