Sinergie tra Italia e Cina per il recupero e la valorizzazione del patrimonio
Una giornata per riflettere sull’avvio del processo di rigenerazione urbana come opportunità di sviluppo e di valorizzazione dei beni di memoria collettiva, considerati pilastri culturali da due Paesi – Italia e Repubblica Popolare Cinese – che fanno della cultura un necessario elemento identitario. Questo il significato del Sino-Italian Heritage Day, organizzato il 6 dicembre scorso dal Dipartimento di Architettura e Design-DAD del Politecnico e dalla School of Architecture della South China University of Technology (SCUT), partner storico del nostro Ateneo in Cina.
I temi della giornata rappresentano il cuore delle attività di ricerca e didattica portate avanti da tempo dalle due istituzioni promotrici. Tra i risultati più significativi di questa collaborazione spicca il Joint Master of Science in Urban Design, inaugurato nel 2020 dal Politecnico e SCUT.
L’evento è stato ospitato dal Cantonese Opera Art Museum di Canton, appunto con l’obiettivo di promuovere il recupero, la valorizzazione e la conservazione del patrimonio architettonico e urbano nella Greater Bay Area (GBA) del Sud della Cina. L’iniziativa ha ricevuto il sostegno del Consolato Generale d’Italia a Canton ed il supporto di Urban Elephant Architects e del China Center del Politecnico, ha rafforzato la collaborazione, nata del 2016, tra i due atenei. Hanno partecipato le autorità nelle persone del Console Generale d’Italia a Canton Valerio De Parolis, del Sindaco del Distretto di Liwan di Canton, Zhihong You, e della Preside della School of Architecture, Changxin Peng.
La giornata si è focalizzata sul valore aggiunto del recupero del patrimonio culturale nell’ambito architettonico, paesaggistico e industriale. Come ha sottolineato Francesco Novelli, co-direttore del China Center del Politecnico di Torino: “Italia e Cina sono i due paesi con il maggior numero di beni riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità; preservare il patrimonio e trasmetterlo alle generazioni future significa mantenere vivi i valori materiali e immateriali di cui ogni artefatto è testimone, attraverso un processo di approfondita conoscenza e un progetto che ne garantisca l'uso contemporaneo”.
Sono intervenuti alcuni esperti accademici del settore, in rappresentanza degli istituti universitari italiani e cinesi promotori dell’iniziativa, come Luigi Franciosini, docente di Composizione architettonica e urbana presso l’Università Roma Tre, che ha evidenziato il ruolo cruciale di un’educazione culturale attenta al patrimonio, illustrando interventi su siti d’interesse archeologico realizzati a Roma dal 2000 a oggi. Jing Cao, rappresentante del Guangdong Provincial Institute of Cultural Relics and Archaeology, ha poi esplorato il ruolo del patrimonio culturale nel promuovere uno sviluppo urbano-rurale di alta qualità. Carla Bartolozzi e Francesco Novelli, docenti di restauro al Politecnico, hanno presentato “La Via del Restauro”, un progetto realizzato in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale. Carla Bartolozzi ha sottolineato come “Il dialogo tra paesaggio storico e architettura contemporanea è un principio fondamentale per la tutela del patrimonio territoriale. Le architetture contemporanee, integrandosi nel contesto storico, possono arricchirlo con nuovi significati e linguaggi”. La mattinata si è conclusa con una tavola rotonda moderata da Mauro Berta del Politecnico e Ping Su della South China University of Technology. Il dibattito ha messo a confronto le esperienze italiana e cinese nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio culturale.
Nel pomeriggio si sono svolte due tavole rotonde, dal taglio più applicativo, sui temi della preservazione e del recupero industriale, moderate da Edoardo Bruno (China Room - Politecnico), Yongming Chen (SCUT) e Yi Qi (Shenzhen University). Tra i partecipanti all’evento hanno figurato numerosi esperti provenienti dai settori accademico, progettuale, amministrativo e imprenditoriale, specializzati in recupero architettonico e urbano, tra cui: Junxuan Ou (Untitled Macao), Jianyi Zheng (Macao University of Science and Technology), Jiang Ying (O-Office), Francesco Leoni (Politecnico) e Andrea Veglia (Turin Design Hub). Quest’ultimo ha presentato gli sviluppi del progetto di riqualificazione del villaggio di Pantang a Canton, in fase di realizzazione con il gruppo di ricerca della China Room del Politecnico e Urban Elephant Architects.
Le discussioni hanno approfondito strategie e buone pratiche per la conservazione e la rivitalizzazione di strade storiche e culturali nella Greater Bay Area, con un focus particolare sulla protezione e lo sviluppo del patrimonio industriale. Mauro Berta, Coordinatore del Collegio di Architettura del Politecnico, ha sottolineato: “Per avviare un processo di rigenerazione urbana che rappresenti un’opportunità di sviluppo, è necessario riconoscere le ex aree industriali come beni di memoria collettiva, da recuperare per il beneficio della città”.
Alcuni dei progetti sviluppati dalle due istituzioni universitarie negli ultimi anni, anche in collaborazione, saranno in esposizione fino al 20 dicembre nella mostra Intersecting Perspectives on the Future of Architectural Heritage, allestita presso la Exhibition Hall della School of Architecture. L’Heritage Day e la mostra introducono inoltre il programma di un festival di rigenerazione urbana, quest’anno dedicato al già citato progetto di recupero del villaggio di Pantang.