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01/03/2024
In Ateneo

Progettare le città lungo i fiumi

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Architettura urbana e ambiente naturale si incontrano
Quando l'architettura urbana e l'ambiente naturale si incontrano

Due settimane di lezioni, workshop e visite tra Torino e Barcellona: si è conclusa l’International Winter School REGENERATING EUROPEAN RIVERS’TERRITORIES, l’offerta formativa promossa dal Politecnico – sostenuta dal Collegio di Architettura del Dipartimento di Architettura e Design-DAD e dal Collegio di Pianificazione del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST – e dall’Universidad Politecnica de Catalunya nell’ambito delle iniziative dell’European Master in Landscape Architecture-EMiLA.

Dal 28 gennaio all’8 febbraio scorsi oltre trenta studenti, con nazionalità e background differenti, dall'architettura al design, dalla pianificazione al landscape design, hanno sviluppato analisi e strategie progettuali per riqualificare le aree urbane fluviali. Obiettivo: ragionare su un nuovo concetto di spazio ecosistemico che riconnetta l’uomo alla natura, un ambiente capace di integrare all’architettura urbana le aree verdi nel rispetto e tutela della biodiversità locale.

Nella prima settimana i lavori si sono svolti a Barcellona con il sostegno dell’Area Metropolitana della Città, che, da anni, collabora con la comunità accademica per sperimentare visioni nuove di redifinizione dello spazio urbano. Al centro dell’analisi, le infrastrutture verdi e blu nelle aree di Bellaterra, lungo il corso di un torrente. Con il supporto di esperti del settore – tra cui il Direttore del Master internazionale di II° livello in Landscape Design di UPC e l’architetto Enric Battle – i partecipanti hanno adottato un approccio progettuale per indagare il rapporto tra Città e ambiente naturale, potenziando la biodiversità, la connettività fisica ed ecologica e la porosità urbana, ovvero la capacità di una città di essere aperta e interconnessa, consentendo alle persone, veicoli, informazioni e risorse di spostarsi agilmente al suo interno favorendo così la vitalità urbana, la mobilità sostenibile e la coesione sociale.

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Visita guidata della Città di Torino

La seconda settimana si è svolta a Torino, con focus nelle aree del Parco del Meisino, dell’Ex Manifattura Tabacchi e del Parco della Confluenza, lungo gli assi fluviali del Po, dello Stura e della Dora. Sotto la guida dei docenti e ricercatori del Politecnico, e di alcuni esperti e professionisti del settore, gli studenti hanno analizzato gli spazi verdi intorno ai fiumi elaborando innovative strategie di rigenerazione urbana e paesaggistica. Il ripensamento delle sponde dei corsi d’acqua risponde alla duplice esigenza di preservare e potenziare, da un lato, la biodiversità del luogo e di migliorare, dall’altro, la qualità degli spazi di vita del cittadino.

La visione progettuale sviluppata dagli allievi della Winter School integra idee e modelli elaborati nelle loro ricerche dai docenti e ricercatori del DADRoberta Ingaramo e Maicol Negrello – del DISTAngioletta Voghera, Camilo Amaral, Emma Salizzoni e Benedetta Giudice – e del DIATI Elena Comino – in sinergia con le pubbliche amministrazioni della Città di Torino.

La Città ha quindi preso parte, insieme ad esponenti della Regione Piemonte e della Città Metropolitana, alla conferenza di chiusura dell’iniziativa. Tra i partecipanti all’evento, l’assessore della Città di Torino con deleghe alla viabilità, verde pubblico, parchi e sponde fluviali, protezione civile, decentramento e servizi civici Francesco Tresso, il dirigente del Settore Tutela Acque della Regione Piemonte Paolo Mancin, il dirigente del Dipartimento Ambiente e Sicurezza Ambientale Claudio Coffano, l’esperta ambientale Gianna Betta, gli architetti Andreas Kipar di LAND e Laura Zevi di Mario Cucinella Architects, e il direttore generale dell’AMB-Area Metropolitana di Barcellona Ramon Torra.

Insieme a loro sono intervenuti alla conferenza numerosi ospiti e relatori, introdotti dal Rettore Guido Saracco, dal Direttore del DAD Michele Bonino e dalla Vicedirettrice del DIST Angioletta Voghera: l’esperienza progettuale della Winter School ha rappresentato un decisivo passo in avanti nella ricerca di approcci e metodi alla riqualificazione del territorio urbano, capace di tutelare sia l’uomo che l’ambiente naturale che lo ospita.