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26/02/2025
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Progettare i velivoli aerospaziali del futuro, l’esperienza di PoliTOrbital

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Il team studentesco PoliTOrbital

Si chiama PoliTOrbital il team studentesco nato per la progettazione di velivoli aerospaziali per voli orbitali e suborbitali per trasporto di persone e merci. La squadra è nata nel 2019, ma ha già al suo attivo importanti partecipazioni a competizioni internazionali oltre che una serie notevole di progetti. Ed è pronta a collaborare con le imprese.

“Il nostro team è stato creato con l’obiettivo di partecipare allo Student Aerospace Challenge di Parigi – spiega Martina Chiacchiaro, team leader del gruppo – Ci occupiamo dello sviluppo dal punto di vista concettuale di velivoli spaziali per trasporto di persone e merci. Siamo organizzati in diverse sottosezioni che permettono di analizzare il progetto da tutti i punti di vista: profilo e concept di missione, aerotermodinamica, sistemi propulsivi, strutture e materiali, aspetti medicali, promozione e comunicazione, analisi di mercato”. Una visione a tutto tondo quindi, permessa dalla presenza nel team di ingegneri e ingegnere spaziali, meccanici, biomedicali, gestionali, nucleari, ma anche qualche ingegnere elettronico e di scienze dei materiali, studenti di design e architettura. “Abbiamo anche una sezione che si occupa di CAD e di design che ci mette in grado di produrre modelli di quello che abbiamo progettato”, aggiunge Martina. 

La partecipazione alla challenge è molto importante per il team perché prevede una reportistica mensile dello stato di avanzamento dei lavori e, soprattutto, offre al team la possibilità di entrare in contatto con esperti del settore a livello internazionale. Caratteristica fondamentale di PoliTOrbital, è infatti quella di essere un team davvero internazionale: circa il 21% del gruppo è costituito da studenti di altre nazionalità oltre a quella italiana. Il team conta oggi 48 componenti, di cui il 42% sono donne.

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Esempio di velivolo spaziale progettato dal team studentesco

Attualmente i suoi membri stanno lavorando ad un veicolo orbitale da lanciare a circa 400 chilometri di altezza, per trasportare a bordo turisti, persone non professioniste e non addestrate – da qui la necessità di sviluppare dei protocolli di monitoraggio medico dei viaggiatori – ed eventualmente essere in grado di attraccare alla stazione spaziale orbitale internazionale. Una scelta progettuale effettuata sulla base di previsioni di mercato che danno come sempre più possibili questi tipi di missione. Il progetto pone inoltre particolare attenzione alla sostenibilità e all’integrazione di tecnologie green, con l’obiettivo di adottare un approccio innovativo ed eco-sostenibile, in linea con il futuro del mercato spaziale.

Oltre a tutto questo, PoliTOrbital è pronto alla collaborazione con le imprese. “Cerchiamo partner che possano aiutarci su particolari temi come il sistema propulsivo, gli aspetti medicali, la creazione di prototipi di tute spaziali – sottolinea Martina ChiacchiaroTra i settori aziendali potenzialmente interessati, la sistemistica, l’elettronica e l’additive manufacturing per la creazione dei prototipi”.

Importante anche il valore aggiunto che il team fornisce agli e alle studenti. “La passione per questi complessi velivoli riutilizzabili sub-orbitali o orbitali ha guidato gli e le studenti sin dalle primissime fasi di costituzione del team, team che è nato proprio da una loro idea, a seguito dell’assegnazione del tema suborbitale in un corso di progetto della Laurea Magistrale in Ingegneria Aerospaziale – commenta Nicole Viola, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione-DIGEP e responsabile scientifica di PoliTOrbital – Questa tipologia di velivoli è estremamente attuale e in linea con le esigenze di crescente attenzione all’impatto ambientale, come dimostrano gli interessi di aziende, enti di ricerca e enti governativi, sia a livello italiano sia a livello europeo”.