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20/12/2023
Ricerca e innovazione

Politecnico e Prima Electro, una storia di collaborazione tra ricerca e impresa

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Logo Prima Electro

Tutto è iniziato con un corso di formazione su tematiche di controllo motori elettrici con e senza sensore di posizione. Oggi tra l’azienda Prima Electro di Moncalieri e il Politecnico di Torino c’è quella che gli stessi protagonisti definiscono una “simbiosi”: la collaborazione è strettamente connessa alla progettazione, industrializzazione e al collaudo di convertitori di potenza innovativi.

È questo il succo della storia di una buona collaborazione tra il Dipartimento Energia “Galileo Ferraris” - DENERG dell’Ateneo e Prima Electro, azienda di primo piano nel comparto dell’elettronica industriale. Si tratta ancora una volta di un esempio di lavoro in comune, costantemente rinnovato e rinforzato, e che si basa non solo sulle capacità tecniche e scientifiche ma anche sulla visione delle persone appartenenti al mondo aziendale e accademico per creare nuovi prodotti per vari segmenti di business.

“Tutto – dice quindi Radu Bojoi, docente del DENERG e Coordinatore del Centro interdipartimentale PEIC (Power Electronics Innovation Center) - è iniziato in seguito ad una richiesta per un corso di formazione sul controllo motori, nel 2008. Il percorso di collaborazione è quindi proseguito con una serie di ricerche molto mirate dedicate agli inverter per compressori industriali. Il passo in avanti importante è però avvenuto nel 2013 quando l’azienda ci ha chiesto di lavorare su un sistema di testing a fine linea. Si è trattato di un progetto congiunto che è anche un esempio di collaborazione perfetta: ciò che il Politecnico sapeva fare è stato subito applicato in azienda”. Ma non si tratta solo di questo. Bojoi precisa: “Fino a quel momento l’azienda lavorava con noi solo su attività molto definite; c’è però stata una sorta di coincidenza temporale, perché dal 2017 in avanti il Politecnico ha creato i centri interdipartimentali ponendo le basi per l’allargamento della collaborazione con le imprese. Quanto avvenuto con Prima Electro è un esempio riuscito in questa direzione. Da progetti specifici, siamo passati ad una più ampia collaborazione sulle applicazioni dell’elettronica di potenza. Siamo cioè passati ad una collaborazione più strutturata e a lungo termine”.

Remo Migliorini (R&D Senior Manager di Prima Electro), precisa: “Si è trattato di un percorso di lavoro in comune che dagli inverter industriali è arrivato adesso a toccare nuovi campi di business per l’azienda come quello della mobilità. In parallelo alle attività di ricerca in comune, con il pieno supporto della Direzione, abbiamo deciso di sostenere dottorati accademici e industriali oltre che tesi di studenti che dovevano ancora finire il loro corso di studi, per poi spesso assumerli ed integrarli nel nostro team R&D. Abbiamo anche partecipato insieme a progetti di ricerca, tra cui il progetto europeo ‘Large demonstratIoN of user CentrIc urban and long-range charging solutions to boosT an engaging deployment of Electric Vehicles in Europe (INCIT-EV)’ e quello regionale ‘Reliable pOwer to Cloud multiKilowatt ElecTronics (ROCKET)’”. Migliorini attira l’attenzione anche su un altro aspetto e dice: “Nel tempo abbiamo affrontato con il Politecnico nuove sfide tecnologiche e abbiamo potuto vincerle in virtù della stretta collaborazione tra noi e le aree di ricerca dell’Ateneo”. Un cammino insieme reso possibile, tra l’altro, dall’Accordo di Partnership tra Politecnico e il gruppo Prima Industrie di cui Prima Electro fa parte.

Grafico con immagini sulla storia dell'azienda Prima Electro
Roadmap dell'innovazione tecnologica dell’elettronica di potenza nei prodotti di Prima Electro

Il senso vero dell’attività quasi ventennale condotta tra le due parti sta quindi nella capacità che è stata sviluppata di coniugare strettamente attività di ricerca e di progettazione per risolvere in tempi rapidi problemi concreti, soddisfare particolari esigenze di mercato, studiare e realizzare nuove soluzioni tecnologiche. Migliorini sottolinea questo fatto: “Noi – dice -, non siamo un’azienda che tipicamente vende prodotti a catalogo: noi recepiamo le richieste dei nostri clienti, spesso leader mondiali nei loro mercati di riferimento, e forniamo loro delle soluzioni dedicate finalizzate ad ottimizzare il rapporto prezzo-prestazioni. In questo la ricerca è fondamentale e senza il Politecnico non potremmo agire con la stessa efficacia. In altri termini, per noi il Politecnico non è un consulente ma un partner di ricerca e progettazione”.  Mentre ancora Bojoi precisa: “Prima Electro ha capito che sostenere, ad esempio, i dottorati di ricerca equivale ad un investimento che porta al potenziamento della capacità che l’azienda ha sul piano tecnologico e quindi di mercato. Un atteggiamento che vale anche nel momento della disseminazione dei risultati della ricerca”.

Tutto senza trascurare la necessità di fare presto e bene. “Noi – precisano Migliorini e Bojoi -, non ragioniamo in termini di anni per capire i risultati del nostro lavoro, ma in termini di mesi e di costi di prodotto competitivi. L’azienda deve rispondere al cliente subito e non dopo qualche anno; così come deve adottare soluzioni tecnologiche efficienti anche, per esempio, dal punto di vista energetico oltre che di prestazioni”. Vanno in questa direzione, tra l’altro, alcuni apparati di collaudo studiati tra Politecnico e Prima Electro per minimizzare i consumi e non stressare in modo eccessivo la richiesta energetica complessiva dell’azienda.

Su modalità e velocità d’azione e nuovi campi di applicazioni, ragionano anche Alessandro Roveri e Matteo Gregorio. Roveri sta conducendo un dottorato industriale in elettronica di potenza finanziato da Prima Electro e valorizza dal suo punto di vista la possibilità che l’azienda ha di affrontare e risolvere le difficoltà tecniche in tempi rapidi, facendo leva sullo stretto rapporto con la ricerca: “Si tratta di una vera simbiosi che permette di affrontare con successo le sfide quotidiane riguardanti lo sviluppo di prodotti innovativi e il loro testing”, dice. Mentre Gregorio, che è arrivato in azienda dopo un altro dottorato accademico in elettronica di potenza co-finanziato da Prima Electro, ricorda: “Dal 2018-2019 Prima Electro ha iniziato anche a lavorare sulle applicazioni collegate alla mobilità elettrica. Oggi così ci sono due grandi rami d’attività relativi al mondo dell’elettronica di potenza che sono nati mediante la collaborazione con il Politecnico e sono tutt’oggi in continuo sviluppo: convertitori industriali per azionamenti elettrici, da una parte, e la mobilità elettrica dall’altra. Abbiamo, in altre parole, allargato il nostro mercato”.