Pesci in cattive acque, dalla scienza al teatro
“Fish in troubled waters” (Pesci in cattive acque) è il titolo del documentario teatrale che si è tenuto giovedì 28 settembre nell'Aula Magna del Politecnico per presentare alla comunità del Politecnico i risultati del progetto RIBES.
Avviato nel 2020 e coordinato da Claudio Comoglio e Costantino Manes del Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture DIATI, RIBES è l’acronimo di RIver flow regulation, fish BEhaviour and Status, il Network Europeo di Formazione (ETN) che ha coinvolto 17 università e istituti di ricerca europei per formare nella ricerca, nell'ingegneria e nella biologia, 15 giovani accademici che si prenderanno cura dei fiumi europei e dei loro abitanti. Finanziato dal programma europeo Horizon 2020, tra gli scopi di RIBES c’è quello di studiare l’impatto delle tracce lasciate dall’uomo e le soluzioni per mitigarle, cercando anche di orientare, grazie alla ricerca scientifica, le scelte dei decisori politici.
L’evento è stato promosso dal nel contesto del progetto UNIGHT, la Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici che avrà data tra il 29 e il 30 settembre ed è stato messo in scena dal Faber Teater, la compagnia di teatro sperimentale che ha seguito i 15 giovani ricercatori sia nei loro laboratori che sul campo, interrogandoli sulle loro passioni e missioni.
Lo spettacolo in inglese, sottotitolato in italiano, unisce arte e poesia alla scienza e al reportage.
Rilevante è stato il fondersi di linguaggi, di competenze e di storie umane e animali presentando alla comunità la nascita di una nuova disciplina, l’ecoidraulica, e l’evolversi del progetto nel corso dei tre anni all’insegna dell’interdisciplinarietà tra biologia e ingegneria.
“Per salvaguardare gli ecosistemi di acqua dolce – afferma Claudio Comoglio – è indispensabile conoscerli. Bisogna investire nelle ricerche e nell’unione delle competenze ingegneristiche e biologiche. RIBES è il progetto che ha creduto nell’interdisciplinarietà e nei giovani talenti”.
“Il miglior modo per essere scienziati – conclude Costantino Manes – non è attraverso un sistema logico, un algoritmo e un modello matematico. Ma attraverso il cuore e la condivisione dei saperi. Grazie Faber Teater e a tutto il team di RIBES per il lavoro e per essere qui.”