
Missione LuGRE: NASA e ASI pubblicano i dati del rivoluzionario esperimento lunare

Durante un workshop pubblico presso la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) il 14 e 15 ottobre, il team del progetto Lunar GNSS Receiver Experiment – LuGRE ha celebrato la conclusione dell’esperimento e ha reso disponibile alla comunità scientifica l’intero insieme di dati raccolti durante la missione spaziale, svoltasi tra il 16 gennaio e il 16 marzo 2025.
LuGRE, sviluppato dalla NASA in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ha portato sulla Luna un ricevitore GNSS realizzato dall’azienda italiana Qascom e imbarcato sulla missione Blue Ghost Mission 1 di Firefly Aerospace. L’esperimento ha dimostrato che i segnali provenienti dalle costellazioni satellitari che utilizziamo quotidianamente per la navigazione terrestre — come GPS e Galileo — possono essere impiegati anche per funzioni di posizionamento, navigazione e sincronizzazione temporale (PNT) sulla Luna.
Il gruppo Navigation Signal Analysis and Simulation (NavSAS) del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino ha avuto il compito di elaborare i dati ricevuti durante la missione e ha contribuito a tutte le attività scientifiche del team, inclusa la validazione dei dati prima del rilascio pubblico e l’elaborazione del primo insieme di risultati scientifici della missione.
Lanciato a bordo del lander Blue Ghost di Firefly Aerospace nel gennaio 2025, LuGRE è diventato il primo payload a utilizzare i Global Navigation Satellite Systems (GNSS) terrestri per calcolare una soluzione di navigazione sia in orbita lunare sia sulla superficie della Luna. L’esperimento ha stabilito una serie di record di distanza durante il viaggio verso la Luna, dimostrando che la tecnologia GNSS può integrare altri strumenti di navigazione fino a 398.350 km (247.520 miglia) dalla Terra. Questi risultati aprono la strada a un futuro in cui astronauti, rover e veicoli spaziali lunari potranno fare affidamento sugli stessi sistemi di navigazione satellitare che utilizziamo ogni giorno sulla Terra, ampliando le loro capacità di navigazione.
“Si tratta di una pietra miliare molto importante per la comunità della navigazione satellitare — ha dichiarato il professor Fabio Dovis, docente del Politecnico di Torino e co-principal investigator del progetto per l’Agenzia Spaziale Italiana — poiché per la prima volta disponiamo di registrazioni dei segnali GPS e Galileo raccolti nello spazio e sulla superficie lunare. Già durante la missione LuGRE abbiamo dimostrato la fattibilità dell’utilizzo di sistemi satellitari originariamente progettati per la Terra fino a distanze lunari. Ora l’intera comunità scientifica può impiegare questi dati per “ri-riprodurre” l’ambiente spaziale e analizzarlo in profondità, ad esempio per ricavare informazioni sull’atmosfera terrestre attraversata dai segnali stessi”.
Il rilascio dei dati include i segnali radio GPS e Galileo effettivamente acquisiti da LuGRE durante il viaggio e sulla superficie lunare. Le registrazioni di campioni grezzi di segnale in fase e in quadratura (I/Q), consentono ai ricercatori di analizzare per la prima volta intensità, rumore e interferenze dei segnali GNSS in condizioni lunari. Ingegneri e scienziati potranno utilizzare questi risultati per modellare e perfezionare la prossima generazione di ricevitori GNSS e migliorare la comprensione del comportamento dei segnali di navigazione nell’ambiente lunare.
L’intero dataset, pubblicato secondo i principi della scienza aperta, è disponibile a questo link.

Di recente LuGRE ha ottenuto due importanti riconoscimenti. La famosa rivista Time ha riconosciuto la missione Firefly Blue Ghost, su cui ha viaggiato LuGRE, tra i migliori esperimenti e invenzioni del 2025 nella categoria “Aerospace”.
Inoltre, sabato 11 ottobre al Lingotto nel corso dell’evento “Esplorazioni 2025”, LuGRE ha vinto il premio “Mission of the Year” agli “Astrospace Awards”, organizzati dalla rivista specializzata Astrospace. Il premio è stato assegnato a LuGRE, perché non è stato solo un successo tecnologico e scientifico, ma culturale, che ha acceso l’interesse verso lo spazio e la Luna, unendo industria, ricerca e opinione pubblica attorno a una visione condivisa della futura esplorazione lunare.