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17/12/2024
Awards

Mi piacerebbe un’app per... innovazioni geospaziali che migliorano il mondo

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Le ricercatrici Francesca Matrone del DIATI ed Elisabetta Colucci del DAD

Quando il talento si unisce alla tecnologia nascono soluzioni in grado di trasformare la società, affrontando le sfide quotidiane e migliorando la vita delle persone. “Mi piacerebbe un’app per...” è il titolo del Premio istituito dal capitolo italiano dell’EUROGI (European Umbrella Organisation for Geographic Information) Focus Group “Women in GI”, che ha l’obiettivo di stimolare lo sviluppo di innovazioni che utilizzano i dati geospaziali per favorire la sicurezza, la protezione e l'inclusività delle donne.

Nell’ambito dell’edizione 2024 della Conferenza ASITA, la conferenza nazionale di geomatica e sull’informazione geografica, mercoledì 11 dicembre sono state premiate le idee più innovative nel campo delle applicazioni mobili e tra le vincitrici spiccano due nomi del Politecnico: Francesca Matrone, ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture - DIATI che ha conquistato il primo posto assoluto, ed Elisabetta Colucci, ricercatrice del Dipartimento di Architettura e Design - DAD che si è classificata con la “Miglior Proposta” nella categoria "Altro" (Inclusività, Protezione e Prevenzione).

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Il logo di RESCYOU

“RESCYOU” di Francesca Matrone - Un'app per la sicurezza delle donne in ambienti indoor

Cos’hanno in comune metropolitane, stazioni ferroviarie, luoghi sotterranei e parcheggi multipiano? Questi, come altri luoghi chiusi o indoor, sono ambienti in cui la geolocalizzazione tramite il GPS dello smartphone non è possibile. La proposta di Francesca Matrone del DIATI nasce dal senso di pericolo e percezione di insicurezza di molte donne in tali ambienti: infatti, in questi luoghi è più difficile comunicare la propria posizione/geolocalizzazione alle forze dell’ordine o ai servizi d’emergenza qualora si sia vittime di molestie, furti o altro. Matrone ha conquistato il primo premio con “RESCYOU”, un'app progettata proprio per garantire la sicurezza delle donne in ambienti chiusi, dove non è possibile geolocalizzarsi.

L’app propone l’uso di tecnologie alternative per il posizionamento che non dipendano dal GPS, ma dalla possibilità di sfruttare algoritmi di Intelligenza Artificiale addestrati su immagini RGB-D o acquisite dagli smartphone di altri cittadini oppure sistemi IPS (Indoor Positioning System). RESCYOU permetterebbe quindi alle donne in situazioni di pericolo di inviare rapidamente la propria posizione ai numeri di emergenza, facilitando un intervento tempestivo. L’app è pensata per essere semplice da utilizzare anche in momenti di stress, con funzionalità come lo scatto di un’immagine o l’attivazione di un sistema IPS con un semplice clic.

Questa soluzione innovativa rappresenta un passo avanti nella protezione delle donne in ambienti complessi e poco sicuri, fornendo un supporto concreto in situazioni di emergenza dove altre tecnologie, come quelle basate sul posizionamento satellitare, fallirebbero.

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Il logo di Condivisione Invisibile

“Condivisione Invisibile” di Elisabetta Colucci - Supporto geolocalizzato per le persone senza fissa dimora

Nelle città italiane, la popolazione senza fissa dimora è una realtà sempre più visibile e complessa. Molte persone si trovano ora in condizioni di difficoltà per perdita del lavoro, problemi di salute, dipendenze o situazioni familiari difficili. Sebbene privi di una casa, molte di loro hanno ancora un telefono cellulare, che rappresenta l’unico legame con la società. Non hanno però gli strumenti e l’accesso alle informazioni essenziali per trovare servizi di base come un letto, un pasto caldo o assistenza sanitaria. La situazione è ancora più critica per le donne, che rappresentano una minoranza tra le persone senzatetto e sono esposte a maggiori rischi di violenza, specialmente in stato di gravidanza o se vittime della prostituzione forzata. “Condivisione Invisibile” di Elisabetta Colucci, assegnista di ricerca del gruppo di Geomatica del DAD, nasce proprio per rispondere a queste sfide, offrendo una mappa geolocalizzata dei servizi di supporto disponibili, facilitando l’accesso a risorse vitali e migliorando la coordinazione tra le associazioni di volontariato. L’app, sfruttando i dati geospaziali, è progettata per ottimizzare gli interventi e garantire che nessuna donna in difficoltà rimanga invisibile.

Il progetto si distingue per la sua capacità di integrare informazioni geolocalizzate ottenute da geoportali e sistemi di crowd mapping, creando un punto di riferimento utile sia per le persone vulnerabili, sia per chi fornisce supporto. Una sezione specifica dell’app è dedicata alle donne, con dettagli sui centri antiviolenza e sui servizi di protezione contro la tratta, assicurando che chi si trova in difficoltà possa rapidamente orientarsi verso il supporto necessario. “Condivisione Invisibile” non solo facilita l'accesso a queste risorse, ma include anche strumenti per pianificare gli interventi dei volontari, rendendo l’azione di supporto ancora più mirata ed efficace. Si tratta di una soluzione digitale innovativa e inclusiva, che ottimizza l'uso delle risorse disponibili per rispondere in modo concreto e tempestivo alle necessità delle persone più vulnerabili.