Foto di una lavagna con molte scritte e formule matematiche
09/05/2023
Ricerca e innovazione

Le ricerche del Politecnico sul riuso della CO2 finanziate dal fondo Eureka! Venture

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Foto dei ricercatori coinvolti nei progetti finanziati insieme ai rappresentanti del fondo Eureka
Foto di gruppo per i ricercatori e le ricercatrici del DISAT insieme ai manager del fondo Eureka! Venture

La ricerca universitaria sta contribuendo in modo sempre più significativo alla necessità di ridurre le emissioni di CO2, esigenza non più procrastinabile che rappresenta una delle priorità della transizione energetica e della lotta al riscaldamento globale.

Il venture capital Eureka! Venture SGR, attraverso il fondo Eureka! I Technology Transfer, pensato per promuovere il trasferimento delle tecnologie nate dalla ricerca universitaria, ha voluto puntare sulle potenzialità di due importanti progetti di ricerca del Politecnico con un finanziamento Proof of Concept complessivo di 500.000 euro.

Si tratta dei progetti e-CO2Synth (Scalable Electrodes for the CO2 Reduction and Synthesis of Valuable Products), guidato dalla professoressa Simelys Hernández, e del progetto Ilico2sep (ionic liquids for CO2 separation) coordinato dal professor Fabrizio Pirri, entrambi progetti del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia – DISAT.

Il team coordinato dal professor Pirri e composto dai professori Sergio Bocchini, Andrea Lamberti, Nicolò Vasile e dalle dottoresse Stefania Lettieri, Silvia Mazzotta e Anna Vittoria De Napoli, è fra i primi in Italia ad aver creduto e lavorato nell’utilizzo di liquidi ionici per la cattura della CO2, e con il progetto Ilico2sep prevede lo sviluppo di liquidi ionici innovativi con proprietà idrofobiche adatti a separare la CO2 da flussi di gas senza la necessità di utilizzare soluzioni acquose, che rappresentano attualmente uno dei problemi tecnici cruciali di queste tecnologie.

“La cattura di CO2 è un processo che sta diventando sempre più fondamentale nell’ambito della transizione energetica - commenta il professor Fabrizio Pirri - La CO2 è un problema ma allo stesso tempo anche una preziosa fonte di carbonio, materia prima fondamentale per la produzione dei prodotti chimici indispensabili nell’agricoltura, nel settore alimentare e in molti altri settori industriali”.

In filiera con il primo progetto, il secondo Proof of Concept denominato e-CO2Synth ambisce alla progettazione e successiva manifattura di elettrodi innovativi per la conversione di anidride carbonica (CO2), acqua, ed energia elettrica rinnovabile in prodotti chimici a base carbonio ad alto valore aggiunto. Tali elettrodi, se collegati ad una fonte esterna di energia elettrica (come un pannello fotovoltaico), permettono la generazione di combustibili (come l’etanolo) e precursori chimici (come il syngas e l’etilene) a partire da anidride carbonica e acqua.

Ideata dalle docenti Simelys Hernández e Hilmar Guzmán, dalla dottoressa Federica Zammillo e dal dottor Federico Dattila, la tecnologia e-CO2Synth potrà consentire una evoluzione verso la transizione energetica, nell’ambito della riduzione delle concentrazioni atmosferiche di CO2 e dello stoccaggio di surplus energetici, in alternativa alle batterie. Inoltre, la produzione elettrochimica di etilene, etanolo, e syngas rappresenta un’alternativa sostenibile all’utilizzo di fonti fossili.

“La conversione della CO2 sfruttando direttamente energia elettrica rinnovabile è un’idea ambiziosa ma di fondamentale importanza per la transizione energetica, che consente di implementare l’essenza dell’economia circolare trasformando un rifiuto (CO2) in risorse (i combustibili e prodotti chimici dell’industria del futuro)”, spiega la professoressa Hernández.

Quest’ultimo progetto, dopo essersi qualificato 7° alla StartCup Piemonte/Valle d’Aosta 2022, è stato presentato al PNI - Premio Nazionale per l’Innovazione, la business plan competition più importante d'Italia, arrivando 4° nella categoria CleanTech & Energy e conseguendo una menzione speciale per l’innovatività del progetto. La rivista Green&Blue, del quotidiano La Repubblica, ha recentemente proposto all’attenzione del pubblico l’aspetto innovativo del progetto nato in Ateneo, inserendo il progetto tra le iniziative che promuovono la costruzione di realtà aziendali sostenibili con l’obiettivo di contrastare il cambiamento climatico.

Oltre al coordinamento tecnico in capo ai ricercatori sopra citati, fanno parte del progetto anche la professoressa Chiara Ravetti e il dottor Andrea Panelli del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione-DIGEP, coinvolti in entrambi i progetti con lo scopo di allineare lo sviluppo delle tecnologie verso la completa compatibilità e facilitare lo sviluppo degli aspetti di business per facilitare la futura commercializzazione delle tecnologie.