
Il Politecnico celebra la Pride Week

L’Ateneo sostiene e celebra le iniziative promosse nell’ambito della Pride Week, appuntamento collettivo nato per esprimere solidarietà e supporto alle persone LGBTQIA+, ai loro diritti all’interno della società, e per contribuire insieme a diffondere una cultura fondata su amore, rispetto e uguaglianza.
In occasione dell’evento, il 5 giugno scorso si è quindi tenuto al Politecnico l’evento "Queering Universities. Conoscere e decostruire i meccanismi di diffusione dell’odio on e offline", promosso dal Centro Studi di Genere e dal Gender Research coordination Group (GReG) insieme al Comitato Unico di Garanzia (CUG) di Ateneo.
L’iniziativa, ospitata nella suggestiva Sala dello Zodiaco del Castello del Valentino, si è proposta di esplorare le modalità con cui odio e stereotipi si diffondono nei mezzi di comunicazione – online e offline – con l’obiettivo di comprenderne le dinamiche e creare contro-narrazioni capaci di scardinare norme egemoniche e discriminatorie.
L’evento è stato introdotto da Greta Temporin, dottoranda in Gestione, Produzione e Design al Politecnico, e aperto dai saluti istituzionali di Tania Cerquitelli – in rappresentanza del Rettore – Arianna Montorsi, direttrice del Centro Studi di Genere, e Alessandra Colombelli, presidente del CUG. Sono intervenute per il Politecnico Tatiana Mazali, professoressa associata di Sociologia dei processi culturali e comunicativi (dipartimento DIST) e Giulia Beltramino, dottoranda in Gestione, Produzione e Design, insieme a Francesca Tampone, dottoranda in Analysis of Social and Economic Processes presso l'Università di Milano-Bicocca.
L’incontro ha offerto uno sguardo critico sulle modalità con cui si diffondono odio, stereotipi e narrazioni escludenti nei media e nei social network, mettendo in luce le dinamiche strutturali e intersezionali alla base dei discorsi discriminatori.
Numerosi gli spunti emersi anche dal confronto con il pubblico. Si è discusso del ruolo delle narrazioni sulla mascolinità nel perpetrare stereotipi e meccanismi discriminatori, del fatto che la violenza viene ancora percepita come un problema di chi la subisce, e del ruolo che l’anonimato gioca nel perpetuare l’odio online.
L’evento ha rappresentato un’importante occasione di dialogo e ha evidenziato quanto sia urgente lavorare alla costruzione di narrazioni alternative, capaci di includere, rappresentare e valorizzare soggettività troppo spesso marginalizzate. Per farlo, è fondamentale comprendere a fondo il funzionamento dei discorsi d’odio. Solo attraverso uno sguardo collettivo e intersezionale è possibile elaborare contro-narrazioni efficaci, in grado di trasformare immaginari e pratiche quotidiane, dentro e fuori le università.

L’Ateneo – rappresentato dal CUG – ha quindi partecipato, il 7 giugno scorso, al corteo Torino Pride 2025 intitolato “Senza esclusione di corpi”, che ha visto oltre 150.000 persone attraversare le vie della Città. Sfilando insieme all’Università degli Studi di Torino – con lo storico striscione condiviso – la presenza dei due atenei alla manifestazione ha rappresentato un forte segnale di inclusione e un punto di riferimento per le molteplici soggettività che vivono, lavorano e attraversano quotidianamente gli spazi universitari.
Erano presenti al corteo, per il Politecnico, Alessandra Colombelli e Fernanda Torre, rispettivamente Presidente e Vicepresidente del CUG, Arianna Montorsi, Direttrice del Centro Studi di Genere, Daniele Marchisio, Membro del CUG, e Marco Sangermano, Direttore Centro Studi per coordinamento attività di internazionalizzazione incoming e outgoing di studenti e docenti.
Arianna Montorsi ha quindi sottolineato il significato della partecipazione dell’Ateneo alla manifestazione, definendo il Pride “un'occasione di festa ed un momento importante per affermare il valore della diversità”. Ha inoltre evidenziato come la rappresentativa del Politecnico non fosse mai stata così numerosa, a testimonianza dell’impegno crescente dell’Ateneo nell’inclusione e nella valorizzazione delle soggettività.
Anche Alessandra Colombelli ha ribadito l’importanza della partecipazione dell’Ateneo, sottolineando il valore della collaborazione tra i due CUG, del Politecnico e dell’Università di Torino, come gesto concreto a sostegno della comunità: “È stato davvero significativo sfilare insieme per la difesa dei diritti delle persone LGBTQIA+”. Per Colombelli, la giornata ha rappresentato “un’occasione per promuovere una cultura che valorizzi le diversità, rispetti i diritti umani e l’uguaglianza, e si impegni a contrastare ogni forma di discriminazione e oppressione”. La presenza del Politecnico al Pride, ha aggiunto, “testimonia e rafforza l’impegno dell’Ateneo nella costruzione di una comunità inclusiva, rispettosa e attenta alla valorizzazione di tutte le diversità”.
Come emerso anche durante l’evento Queering Universities, Colombelli ha infine ribadito la volontà e l’impegno del Comitato Unico di Garanzia del Politecnico di Torino nel riconoscere e valorizzare la pluralità delle identità di genere oltre il binarismo, abbracciando una prospettiva più ampia e intersezionale nell’affrontare i compiti propositivi, consultivi e di verifica in ambito di pari opportunità, contrasto alle discriminazioni e promozione del benessere di ogni persona, sia nel lavoro che nello studio.