Il DAD in Ecuador: un viaggio nell'architettura che trasforma il paesaggio
Nel cuore delle Ande, il mondo accademico riunito per una riflessione sul ruolo dell’architettura oggi e domani. Protagonista il Dipartimento di Architettura e Design-DAD che si è immerso nell’insolito scenario della Bienal Panamericana de Arquitectura de Quito (abbreviato BAQ2024), portando un contributo critico sulla relazione tra architettura e paesaggio.
Dal 18 al 22 novembre 2024, infatti, il gruppo di lavoro del DAD - coordinato dalla docente Gentucca Canella e composto dai dottorandi Frank Alexander Ramírez Gaitán, Giulio Saponaro e dagli studenti Luca Di Filippo, Matteo Zemmi, con il supporto della professoressa Tanja Marzi e del professor Lorenzo Savio - è approdato nella capitale ecuadoregna per partecipare alla BAQ2024, uno degli eventi più prestigiosi dell’architettura in America Latina. L’invito alla “Convocatoria Academica”, ricevuto nell’agosto 2023, ha permesso al DAD di rispondere alla sfida della Biennale, che quest’anno ha posto il tema centrale di “Arquitecturas paisaje”, architettura del paesaggio.
Ogni Università ha dovuto analizzare in modo critico tre opere di architettura, realizzate tra il 1990 e il 2020, cercando di rispondere agli interrogativi posti per sviscerare il tema della BAQ2024.
La prima domanda interroga su quale possa essere il ruolo che l'architettura gioca nella costruzione e trasformazione dei paesaggi abitati, con attenzione a realtà complesse e alle dinamiche multiscalari che, nella loro pluralità, evocano un rapporto inscindibile tra ambiente e opere costruite.
La seconda, invece, chiedeva di sviluppare un pensiero critico su come la pratica architettonica possa contribuire a realizzare una convergenza consapevole tra architettura e paesaggio, per rispondere alle complessità attuali e future.
I tre casi studio assegnati al DAD sono stati: Parque Urbano Cumandá (2011), progettato da López López Arquitectos nel cuore di Quito, un Centro culturale che con nuove funzioni collettive (auditorium, laboratori, esposizione, formazione, tempo libero) riqualifica uno spazio urbano complesso attraverso il dialogo tra architettura e paesaggio; Moschea e Centro Culturale Islamico (1974-1995), progettato da Paolo Portoghesi e Vittorio Gigliotti a Roma, che nel combinare il lessico e i tipi della tradizione islamica con il genius loci, ricerca una imprescindibile integrazione religiosa e culturale; e infine Dipartimento d’urgenza e di degenza per l’area ospedaliera dei Ss. Giovanni e Paolo (1978-2006), progettato da Luciano Semerani e Gigetta Tamaro a Venezia, nel quale la pratica progettuale connotata da un sistema di evocazioni, citazioni storicistiche e rimandi sviluppa, con forte valenza poetica e figurativa, l’attenzione verso le preesistenze ambientali in una continua interlocuzione con un contesto storico di grande valore.
Per ciascuna di queste opere, il gruppo di ricerca torinese (Docenti Gentucca Canella, Tanja Marzi, Lorenzo Savio; dottorandi Maurizio Villata, Giulio Saponaro, Frank Alexander Ramirez Gaitan; studenti Luca Di Filippo, Vittoria Frola, Gabriele Trivella, Matteo Zemmi, Teodor Tanvuia, Emidio Alabrese, Niccolò Luboz) ha realizzato un saggio critico, un poster esplicativo e un modellino pop-up. I lavori sono stati esposti durante la Biennale, mentre i saggi critici selezionati sono stati pubblicati nel catalogo ufficiale “Convergencias. Arquitecturas paisaje”. La presentazione dei casi studio ha avuto luogo il 21 novembre 2024, durante il convegno organizzato presso il Teatro Bolívar, nel centro storico di Quito.