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10/02/2025
Ricerca e innovazione

Il Biochar nell’arte contemporanea, come l’estetica può diventare etica

L’arte che diventa espressione di sostenibilità, messaggio insieme estetico ed etico. Alla fiera Bio360 Expo, che si è svolta il 5 e 6 febbraio scorsi a Nantes, era presente anche la Galleria Pavart di Roma con opere di arte contemporanea interamente realizzate con il biochar, un materiale altamente sostenibile al centro degli studi condotti in Ateneo dal gruppo di ricerca Biochar@PoliTo. Mauro Giorcelli, docente del Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT, è il curatore scientifico del movimento BiochART che ha lo scopo di promuovere un’idea di arte responsabile e attenta ai valori della sostenibilità, un’arte in cui si fondono insieme creatività e rispetto, cura per l’ambiente e impegno sociale. Un’arte intesa come mezzo alternativo ed estremamente potente per portare a conoscenza di un pubblico generalista ma attento alla sostenibilità il messaggio positivo del biochar.

Bio360Expo è l’evento sulla bioeconomia più grande in Europa e raccoglie ogni anno espositori e relatori provenienti dai settori globali della bioenergia e della bioeconomia. Si tratta di una fiera commerciale che concentra i suoi sforzi nell’immaginare e costruire insieme un futuro più sostenibile. Per la prima volta, tra gli espositori tecnici era presente anche un allestimento di arte contemporanea: le opere della Galleria Pavart hanno portato un contributo unico alla fiera, incuriosendo il pubblico e mostrando come anche l’arte può rivelarsi utile a trasmettere un messaggio chiaro di sostenibilità. 

Sostenibilità che parte dai materiali: le opere sono state tutte prodotte con il biochar, carbone vegetale ottenuto dal riscaldamento ad alte temperature di scarti – biomasse perlopiù certificate – in assenza di ossigeno (pirolisi), e risultante dall’evitamento di combustione e di emissione di CO2 in atmosfera, oltreché prezioso alleato nella cattura e nello stoccaggio della stessa CO2. L’incontro tra le composizioni artistiche e il biochar è avvenuto, per la prima volta al mondo, nell’ottobre scorso a Roma, in occasione dell’inaugurazione del progetto “BiochArt” della Roma Art Week, una mostra collettiva di arte contemporanea – dal titolo “Alchimia del carbone” – di cui il professor Giorcelliè stato curatore scientifico.

"Ho particolarmente a cuore il progetto BiochART – commenta Mauro GiorcelliL’arte ha sempre avuto il potere di raccontare il mondo in cui viviamo, di anticipare visioni e sensibilizzare su temi cruciali, quali la cattura e lo stoccaggio di CO2. Con il progetto BiochART, abbiamo voluto amplificare questo messaggio portandolo a tutti. Esplorare una nuova dimensione: l’arte come veicolo di sostenibilità, dove l’estetica si fonde con l’etica. Il biochar, frutto della ricerca scientifica, diventa così un elemento espressivo capace di trasmettere un messaggio forte e chiaro: innovazione e creatività possono guidarci verso un futuro più responsabile. La presenza di opere d’arte a tema biochar alla Bio360Expo è stata riconosciuta come elemento comunicativo dirompente. L’arte porta un messaggio scientifico e raggiunge tutti, coinvolgendo un pubblico enorme e portando la sostenibilità oltre i confini accademici”.