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12
Feb
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Chi governa la città, per chi e con quali risorse?
A Torino le risorse ordinarie per la gestione della città e dei servizi sono sempre più scarse in conseguenza del costo del debito, della contrazione dei trasferimenti dallo Stato, della diminuzione delle entrate dovuta alla
crisi economica e alla guerra. Fondazioni bancarie, culturali, cooperative, enti come Cassa Depositi e Prestiti, multinazionali e investitori privati si pongono, con frequenza crescente, come guida delle scelte delle amministrazioni pubbliche.
L’Amministrazione della Città appare incerta, nonostante l’arrivo di notevoli risorse straordinarie (PNRR).
Interi settori, anche strategici, come la pianificazione urbana, il turismo, i servizi sociali e assistenziali, sono devoluti a fondazioni o cooperative. Ne sono esempi il ricorso a risorse private per alcuni servizi socio assistenziali, l’elaborazione strategica del Piano regolatore con la collaborazione della Fondazione Bloomberg, le fondazioni alla direzione dei principali musei e istituzioni artistiche e culturali, la programmazione e gestione dei grandi eventi.
In questa situazione quali sono i margini per l’azione pubblica nell’interesse della maggioranza? Chi prende le decisioni e quali sono le conseguenze per la cittadinanza? Quali strategie sono possibili per costruire una città “giusta”, cioè una città che affronti il problema delle diseguaglianze e ripartisca risorse e opportunità?
Introduce l'incontro Silvano Belligni e modera il docente Guido Montanari del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST.
Nel programma sono previsti i seguenti relatori e contributi:
crisi economica e alla guerra. Fondazioni bancarie, culturali, cooperative, enti come Cassa Depositi e Prestiti, multinazionali e investitori privati si pongono, con frequenza crescente, come guida delle scelte delle amministrazioni pubbliche.
L’Amministrazione della Città appare incerta, nonostante l’arrivo di notevoli risorse straordinarie (PNRR).
Interi settori, anche strategici, come la pianificazione urbana, il turismo, i servizi sociali e assistenziali, sono devoluti a fondazioni o cooperative. Ne sono esempi il ricorso a risorse private per alcuni servizi socio assistenziali, l’elaborazione strategica del Piano regolatore con la collaborazione della Fondazione Bloomberg, le fondazioni alla direzione dei principali musei e istituzioni artistiche e culturali, la programmazione e gestione dei grandi eventi.
In questa situazione quali sono i margini per l’azione pubblica nell’interesse della maggioranza? Chi prende le decisioni e quali sono le conseguenze per la cittadinanza? Quali strategie sono possibili per costruire una città “giusta”, cioè una città che affronti il problema delle diseguaglianze e ripartisca risorse e opportunità?
Introduce l'incontro Silvano Belligni e modera il docente Guido Montanari del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST.
Nel programma sono previsti i seguenti relatori e contributi:
- Paola Arrigoni, Filantropia e trasformazioni dello Stato. La Compagnia San Paolo di Torino;
- Claudio Decastelli, Il governo della città attraverso le Fondazioni;
- Alessandro Gaido, L’assalto neoliberista alla cultura e al welfare in Piemonte.