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Sole, clima e fusione nucleare
L'evento di divulgazione scientifica "Sole, clima e fusione nucleare" si rivolge a tutta cittadinanza in occasione del 17o European Solar Physics Meeting (ESPM-17), il congresso organizzato dall’INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino e patrocinato dal Politecnico di Torino e dall'Università di Torino.
Il Sole è sicuramente la stella che meglio conosciamo, grazie alla molteplicità di fenomeni che possiamo osservare con dettagli irraggiungibili nelle osservazioni delle altre stelle dell’universo. Tuttavia, la spiegazione fisica di molti fenomeni osservati sul Sole (come le eruzioni solari, il vento solare, il riscaldamento coronale, il ciclo solare) resta un mistero irrisolto.
Capire il Sole ci permette di comprendere sia come la vita si sia formata su questo pianeta, sia come potrà essere sostenuta in futuro.
Alla fine degli anni '70, la comunità scientifica prevedeva una nuova glaciazione, e la richiesta di verifica di queste previsioni causò un aumento di attenzione da parte dei ricercatori. Si scoprì che il clima stava cambiando, ma riscaldandosi. Questo fenomeno non è legato alle variazioni dell’irraggiamento solare, e la visione della Terra dallo spazio aiuta a comprendere meglio le dinamiche del riscaldamento globale.
Con l'avvento dell'era spaziale, dagli anni '80 la comunità scientifica ha rivolto crescente attenzione non solo al clima terrestre, ma anche allo spazio circumterrestre e interplanetario, una regione continuamente perturbata dall'attività solare. Questa genera splendide aurore boreali, ma anche disturbi che possono avere ricadute significative su molte delle tecnologie umane.
Per comprendere e prevedere meglio questi fenomeni è nata la meteorologia spaziale, una nuova disciplina.
La comprensione fondamentale di questi fenomeni dallo spazio è affiancata da esperimenti di laboratorio e simulazioni numeriche che approfondiscono il comportamento del plasma, lo stato della materia in cui si trova la stragrande maggioranza dell’universo.
L'evento prevede l'alternarsi di tre presentazioni da 15-20 minuti ciascuna, a seguire la tavola rotonda e a conclusione il momento per le domande dal pubblico in sala.
Moderatore dell'evento: Piero Bianucci, scrittore e giornalista scientifico.
Relatori dei tre interventi:
L'ingresso è gratuito fino a esaurimento del posti.
Per maggiori informazioni consultare la pagina ufficiale dedicata all'evento.
Il Sole è sicuramente la stella che meglio conosciamo, grazie alla molteplicità di fenomeni che possiamo osservare con dettagli irraggiungibili nelle osservazioni delle altre stelle dell’universo. Tuttavia, la spiegazione fisica di molti fenomeni osservati sul Sole (come le eruzioni solari, il vento solare, il riscaldamento coronale, il ciclo solare) resta un mistero irrisolto.
Capire il Sole ci permette di comprendere sia come la vita si sia formata su questo pianeta, sia come potrà essere sostenuta in futuro.
Alla fine degli anni '70, la comunità scientifica prevedeva una nuova glaciazione, e la richiesta di verifica di queste previsioni causò un aumento di attenzione da parte dei ricercatori. Si scoprì che il clima stava cambiando, ma riscaldandosi. Questo fenomeno non è legato alle variazioni dell’irraggiamento solare, e la visione della Terra dallo spazio aiuta a comprendere meglio le dinamiche del riscaldamento globale.
Con l'avvento dell'era spaziale, dagli anni '80 la comunità scientifica ha rivolto crescente attenzione non solo al clima terrestre, ma anche allo spazio circumterrestre e interplanetario, una regione continuamente perturbata dall'attività solare. Questa genera splendide aurore boreali, ma anche disturbi che possono avere ricadute significative su molte delle tecnologie umane.
Per comprendere e prevedere meglio questi fenomeni è nata la meteorologia spaziale, una nuova disciplina.
La comprensione fondamentale di questi fenomeni dallo spazio è affiancata da esperimenti di laboratorio e simulazioni numeriche che approfondiscono il comportamento del plasma, lo stato della materia in cui si trova la stragrande maggioranza dell’universo.
L'evento prevede l'alternarsi di tre presentazioni da 15-20 minuti ciascuna, a seguire la tavola rotonda e a conclusione il momento per le domande dal pubblico in sala.
Moderatore dell'evento: Piero Bianucci, scrittore e giornalista scientifico.
Relatori dei tre interventi:
- Francesco Porcelli, professore di Fisica teorica della materia ed esperto di fusione nucleare, presso il Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT del Politecnico di Torino;
- Carla Taricco, professoressa di Fisica del clima ed esperta di paleoclima, presso il Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino;
- Alessandro Bemporad, professore di Eliofisica e Meteorologia Spaziale ed esperto di fisica solare presso l'INAF-Osservatorio di Torino.
L'ingresso è gratuito fino a esaurimento del posti.
Per maggiori informazioni consultare la pagina ufficiale dedicata all'evento.