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13/11/2025
Ricerca e innovazione

Rileggere il maestro Giancarlo De Carlo: il contributo del DAD alla mostra internazionale di Parigi

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L'esposizione a Parigi dedicata alla figura di Giancarlo De Carlo, organizzata dall’ENSA di Parigi-Belleville insieme al Dipartimento di Architettura e Design-DAD e all’ENSA di Tolosa, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi

L’eredità di Giancarlo De Carlo rivive a Parigi: una mostra e un convegno internazionale ne riscoprono l’attualità e l’impatto sulla cultura del progetto. 
A vent’anni dalla scomparsa, l’École Nationale Supérieure d’Architecture de Paris-Belleville ospita infatti una mostra e un convegno internazionale dedicati alla figura poliedrica e anticonformista di Giancarlo De Carlo (1919 – 2005) che ha intrecciato nella sua carriera progetto, urbanistica, teoria e impegno civile, contribuendo in modo decisivo al dibattito sull’architettura come pratica sociale e politica.
L’iniziativa, dal titolo “L’architecture comme projet de société: l’enseignement de Giancarlo De Carlo à vingt ans de sa disparition”, è organizzata dall’ENSA di Parigi-Belleville insieme al Dipartimento di Architettura e Design-DAD e all’ENSA di Tolosa, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi. 

La mostra, aperta al pubblico fino al 19 dicembre 2025, raccoglie una selezione di lavori provenienti da quattro scuole di architettura europee: ENSA Paris-Belleville, ENSA Toulouse, ENSA Paris-Val-de-Seine e Politecnico di Torino. I progetti, sviluppati nei diversi cicli di formazione - laurea, master e dottorato - mettono in dialogo disegni, modelli e materiali d’archivio con saggi e riflessioni critiche che reinterpretano l’eredità di Giancarlo De Carlo nella didattica e nella cultura del progetto.

Per il DAD, la partecipazione alla mostra ha coinvolto in particolare il Laboratorio di Atelier Fondamenti di Progettazione D e il Dottorato in Architettura. Storia e Progetto. Il laboratorio, tenuto dal Direttore del Dipartimento di Architettura e Design-DAD, Michele Bonino, con il supporto della ricercatrice Lidia Preti, era rivolto a studenti del primo anno della laurea triennale e dedicato quest’anno alla figura di Giancarlo De Carlo. La logica pedagogica alla base del laboratorio ha mirato a promuovere un modo di apprendere attraverso De Carlo, favorendo l’acquisizione di strumenti progettuali tramite il ridisegno critico e interpretativo di alcune sue opere. In mostra alcuni dei disegni e modellini realizzati dagli studenti.

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Il convegno internazionale curato dal professor Filippo De Pieri del DAD e da Roberta Morelli ed Enrico Chapel dell’ENSA Paris-Belleville

A livello dottorale, l’iniziativa ha visto coinvolto anche il corso di Dottorato, che ha dato vita nell’estate del 2025, a Urbino, a un workshop internazionale di ricerca e scrittura. Il workshop, organizzato congiuntamente da ENSA di Parigi-Belleville, Università di Urbino, Fondazione Carlo e Marise Bo per la letteratura europea e Fondazione Ca’ Romanino, ha riunito dieci dottorandi provenienti da diverse università europee, impegnati in una riflessione collettiva sul pensiero e l’attualità di De Carlo. I partecipanti hanno prodotto dei testi critici di accompagnamento alla mostra che sono esposti in sala e vengono distribuiti al pubblico.

Alla mostra si è affiancato il convegno internazionale, svoltosi il 6 e 7 novembre, curato da Roberta Morelli ed Enrico Chapel dell’ENSA Paris-Belleville e dal professor Filippo De Pieri del DAD. Il convegno ha proposto sei sessioni tematiche e tavole rotonde dedicate al rapporto tra insegnamento, progetto e società, con la partecipazione di studiosi, docenti e professionisti provenienti da diversi paesi europei. I lavori sono stati introdotti il 6 novembre, da un incontro inaugurale presso l’Istituto Italiano di Cultura, con gli interventi di Roberta Morelli, Filippo De PieriRaoul Pastrana e Francesco Samassa.

Lontano da un intento meramente commemorativo, il programma intende riattualizzare la lezione di Giancarlo De Carlo come occasione per interrogarsi sulle responsabilità sociali dell’architettura e sul ruolo delle scuole come luoghi di produzione e diffusione della conoscenza progettuale. La collaborazione tra istituzioni accademiche europee, tra cui il Politecnico di Torino, testimonia la vitalità di un dialogo che unisce teoria e pratica, didattica e ricerca, nella prospettiva di un’architettura capace di incidere sulla realtà contemporanea. 

Il professore Filippo De Pieri sottolinea: “L’iniziativa mostra come il patrimonio storico di idee e realizzazioni dell’architettura italiana possa oggi essere rimesso in gioco in ambito europeo per promuovere una riflessione critica sulle modalità di trasformazione dell’ambiente, combinando in modo innovativo pratiche di ricerca ed esperienze didattiche che toccano tutti i livelli della formazione, dalle lauree triennali ai dottorati.”