
Si chiude la seconda edizione del Premio Architettura rivolto alla comunità studentesca di Ateneo

Un premio per promuovere il dialogo sui risultati dell’attività professionale e accademica raggiunti dal Collegio di Architettura e Design del Politecnico: questo l’obiettivo del Premio Architettura istituito dal Centro per la Didattica del Progetto del Dipartimento di Architettura e Design-DAD – promotore inoltre della piattaforma TeleArchitettura – giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Un riconoscimento che guarda al futuro dell’insegnamento, alle sfide, sempre più complesse, che l’Ateneo si trova ad affrontare oggi. Dal locale al globale, il Politecnico fissa il suo sguardo su determinati argomenti, compiendo continuamente scelte sui metodi di ricerca e progettazione da adottare: un modo, questo, per contribuire in prima persona al dibattitto pubblico, offrendo risposte efficaci ai temi cruciali che emergono all’interno della società.
Destinatari del Premio, gli e le studenti di Ateneo che si distinguono nelle due categorie “Tesi” – rivolta agli elaborati più significativi discussi nell’anno accademico in corso – e “Insegnamenti” – indirizzata ai progetti proposti, durante il periodo in esame, dagli iscritti ai Corsi di Laurea Magistrale con il fine, ultimo, di stimolare il dibattito interno sul futuro dell’insegnamento al Politecnico.
“Non si tratta di un’altra occasione per enfatizzare acriticamente la meritocrazia, un sistema, questo, che presenta numerosi difetti intrinseci come esplorato, tra gli altri, dal premio Nobel Jean Tirole – commenta Daniele Campobenedetto, docente presso il DAD e coordinatore del Centro per la Didattica del Progetto – Sappiamo infatti tutti che i risultati derivano da una combinazione di impegno personale, guida efficace da parte dei docenti, supporto di familiari e amici, e dalle condizioni per il benessere fisico e mentale. Questo premio vuole invece riconoscere, nel lavoro degli e delle studenti di Ateneo, il valore fondamentale di alimentare e arricchire il dibattito e il confronto interno su quale debba essere il futuro dell’insegnamento, quali i metodi e quali i temi principali da affrontare nelle nostre classi”.
Hanno partecipato ai lavori della giuria Michele Bonino, Direttore del DAD, Daniele Belleri, partner presso Carlo Ratti Associati, Silvia Gron, docente presso il DAD, Mette Ramsgaard Thomsen, docente presso la Royal Danish Academy e direttrice del CITA-Center for Information Technology and Architecture, e Paolo Scoglio, architetto e fondatore del team di professionisti in progettazione e architettura The ne[s]t. Il 9 ottobre scorso, nel corso dell’evento “Hello DAD”, la consegna dei premi: cinque i progetti vincitori per ciascuna categoria, mentre a ulteriori cinque progetti sono state assegnate le menzioni per merito.
Per la categoria “Tesi”, sono risultati vincitori Gvantsa Tskipurishvili, con l’elaborato “Georgian Darbazi: Inspecting the fibers of the past, present & future”; Iliyan Stoykov, con “Exploring Socialist Modernism in Bulgaria: A Historical Analysis and Adaptive Reuse of the Bankya Residence as a Case Study of Dissonant Heritage Transformation”; Ezgi Sahin, con “Past imaginaries: A scenario of spatial politics for an alternative present in post-earthquake Antakya”; Melanie Nicole Pinargote e Irene Zecchini, con “("Hello, city") Strumenti parametrici per il progetto urbano”; e Cara Geldenhuys, con “Fynbos Futures. A speculative Re-imagining of the Cape Flats”. Meritevoli di menzione sono risultati invece i progetti di Alessandra Comina e Lorenzo Ciarfella, “Le stazioni sciistiche in abbandono. Il progetto di rigenerazione architettonica e paesaggistica del Monte Farno a Gandino (BG)”, di Rossella Altobelli, “Designing Asylum Space? Political Asylum Architecture, an incomplete understanding”, e di Begüm Sera Savas, “Resilient Remains. A Strategy for Post-War Collective Housing in Kharkiv, Ukraine”.
Per la categoria “Insegnamenti” la vittoria è andata a Shadi Masihi Pour, Kosar Mohammadi, Jessica Sagar e Laura Zotaj, con il progetto “Luftschlöss”; a Derin Yigit, Kutay Bayhan e Zeynep Ezgi Ogur, con “Generative System. Meisino park as a living organism”; ad Agnese Ferro, Aurora Gazzilli, Enrico Mola e Luca Savelli, con “Autonoma. La rete che rende possibile l’autonomia”; ad Eric Antohi, Sara Giudice, Paolo Francesco Marino e Maurizio Gianfranco Moretti, con “Freightscape”; a Soroush Mohammadtaheri, Saba Ranjbarbalaei, Milla Randsborg e Emma Heng Walaunet, con “The Lane”. La menzione è stata infine assegnata ai progetti di Andrea Dotta, Michele Corrado, Maria Antonietta Simone e Elizabet Tzekova, “Spina (dis) Reale”, di Silvia Daniela Figueroa Martinez e Jonathan Esteban Hernandez Rojas, “Reimagining the ruins.Rimini’s urban reactivation”, e di Salvatore Tartaglia, Zhenhao Chen, Diego Eduardo Hernandez Santa Maria e Alma Eliza Shiamtani, “Bluefin Tuna. Ecology at Risk”.
I lavori premiati sono pubblicati sulla piattaforma TeleArchitettura e saranno disponibili anche sulle piattaforme internazionali Dezeen e ArchDaily.