
Università di Pollenzo e Politecnico insieme per il nuovo corso in Food Tech for Ecological Transition

Una sinergia “storica” e “strategica”: così è stata definita dai Rettori delle due istituzioni accademiche di eccellenza con radici in Piemonte, ma dal respiro fortemente internazionale, la creazione del nuovo corso di laurea interateneo in “Food Tech for Ecological Transition”, che è stato presentato venerdì 17 ottobre a Pollenzo.
Il corso, interamente in inglese e che avrà inizio nel 2026, si distingue per l’approccio interdisciplinare che unisce tecnologia, scienze e sistemi alimentari, con l’obiettivo di ripensare i sistemi del cibo per la sostenibilità.
Infatti, il piano di studi di questo programma triennale unisce basi tecniche, approfondimenti socio-umanistici e apprendimento applicato. I corsi fondamentali di scienza e tecnologia sviluppano il rigore analitico; i moduli di economia, diritto e studi culturali e umanistici collocano la tecnologia all’interno di contesti ecologici e sociali; laboratori e visite sul campo traducono la teoria in pratica nel corso dei tre anni accademici.
“Con questa collaborazione attiviamo un percorso strategico, mettendo insieme le nostre competenze tecnologiche con quelle legate alla sostenibilità della catena del cibo dell’Università di Scienze Gastronomiche - sostiene il Rettore del Politecnico Stefano Corgnati - Abbiamo infatti creato un percorso didattico innovativo sui temi della qualità del cibo, della sicurezza della catena alimentare e della sostenibilità nelle tecniche agrarie, attraverso un’ampia sinergia tra le competenze complementari che i nostri atenei rappresentano. Una offerta formativa moderna che si proietta nel contesto internazionale: studenti e studentesse del corso saranno in grado di porsi come punti di riferimento nel mondo sia industriale che cooperativo, con sensibilità specifica sulla sostenibilità ambientale e l’uso razionale di acqua e energia nei processi che riguardano il cibo. È infatti sempre più importante creare professionalità che abbiano una capacità di interpretazione interdisciplinare dei diversi campi di applicazione”.
Il programma si articola su tre anni, con un massimo di 110 studenti ammessi per anno accademico, e si svolgerà in modo diffuso nei due poli universitari a Pollenzo e Torino. Primo anno: costruzione di un solido bagaglio tecnico e scientifico con corsi di - Matematica e principi di statistica, Informatica, Economia dello sviluppo sostenibile, Ecologia, Meccanica dei sistemi alimentari, Chimica degli alimenti e moduli su tecnologia e società. È previsto l’insegnamento di English Proficiency for Academic Research and Corporate Communication; secondo anno: focus sulle tecnologie alimentari con laboratori su processi, analisi sensoriale, economia circolare e systemic design. Si introducono Fisica applicata ed elettronica, Psicologia dei comportamenti alimentari, Smart Packaging e corsi opzionali in ambiti avanzati come robotica, intelligenza artificiale e strumenti geospaziali; terzo anno: corsi su Diritto alimentare, Tecnologia del gusto, Gestione delle risorse idriche ed energetiche, impronta carbonica e idrica dei prodotti alimentari, concludendo con un tirocinio, una tesi e nuove esperienze sul campo.
Ogni modulo prevede attività pratiche in laboratorio e sul campo. Lo studente non si limita ad acquisire conoscenze teoriche, ma impara a trasformarle in soluzioni concrete per la produzione, la trasformazione e la distribuzione del cibo. I field studies sono parte integrante del percorso e permettono di confrontarsi direttamente con realtà industriali, agricole e comunitarie.
Il laureato diventa uno Specialista in Ricerca e Sviluppo con focus sulla transizione ecologica: sa come trasformare le materie prime in prodotti finiti riducendo consumi di energia e acqua; è in grado di riconvertire linee produttive e valorizzare sottoprodotti come nuove risorse; conosce tecniche di packaging intelligente e logistica sostenibile; utilizza strumenti avanzati di analisi dei dati, AI, automazione e sensoristica; integra innovazione tecnologica, normative e governance alimentare.
Grazie a queste competenze, potrà inserirsi in imprese di trasformazione, aziende di logistica, società di consulenza, enti pubblici e ONG, oppure avviare start-up allineate con la transizione ecologica.