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30/07/2025
Ricerca e innovazione

Usare i dati per innescare nuovi processi di crescita aziendale

Avere a disposizione grandi quantità di dati dai quali trarre informazioni utili per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi oppure per migliorare l’efficienza di gestione, richiede strumenti tecnici e scientifici per operare correttamente e con efficacia. Il tema è importante e coinvolge molte imprese. La risposta a questa esigenza può arrivare dal Centro Smart Data del Politecnico che si occupa di analizzare ingenti quantità di dati e cercare di renderli utili alle aziende. Il caso della collaborazione tra il Centro e UnipolTech (Gruppo Unipol) è, in questo senso, un ottimo esempio. 

Lavorare efficacemente con notevoli quantità di dati è infatti un problema che UnipolTech conosce bene e che sta affrontando con successo anche grazie a un Accordo di partnership con il Politecnico. UnipolTech progetta, sviluppa ed eroga servizi basati su telematica, IoT e utilizzo dei Big Data per i sistemi di sicurezza, protezione e mobilità, inclusi pagamenti in mobilità quali il Telepedaggio del Gruppo Unipol. “Arriviamo dal mondo delle assicurazioni ma non siamo assicuratori – precisa Paola Carrea, Direttore Generale di UnipolTech nel Gruppo Unipol – Ci occupiamo invece di utilizzare al meglio le informazioni che derivano dai dati di circa quattro milioni di clienti che hanno una scatola telematica assicurativa per il proprio veicolo. In questo modo cerchiamo di migliorare i servizi che il Gruppo propone ai clienti”

L’Accordo di collaborazione è stato sottoscritto con due obiettivi generali: fare ricerca congiunta, tutelando la proprietà intellettuale delle invenzioni – condivise con accordi iniziali –   e soddisfare la necessità da parte dell’azienda di farsi conoscere all’interno della comunità di studenti e di giovani ricercatrici e ricercatori del Politecnico, per attivare occasioni di selezione del personale. È su questa base che è nata la collaborazione con il Centro Smart Data dell’Ateneo. 

“Da circa 6-7 anni studiamo come, partendo proprio dai dati di mobilità relativi a comportamenti e abitudini d’uso, sia possibile delineare soluzioni di mobilità sostenibile basate sull’impiego di veicoli elettrici. La collaborazione con UnipolTech è stata fondamentale perché grazie alla grande quantità di dati disponibili ci ha permesso di analizzare e comprendere come l’attuale parco circolante potrebbe migrare verso l’elettrico, individuando le politiche e gli strumenti concreti necessari per supportare questa transizione e non creare disservizi agli utenti”, spiega Danilo Giordano, docente presso il Dipartimento di Informatica e Automatica-DAUIN e componente del Centro Interdipartimentale SmartData@PoliTO.

L’azienda precisa: “UnipolTech non svolge ricerca fine a sé stessa, ma sempre una ricerca molto finalizzata. Con il Politecnico abbiamo potuto sviluppare una piattaforma di analisi dei dati che ci fornisce la possibilità di arrivare sul mercato con idee e prodotti diversi. Anche tenendo conto dei risvolti etici e di sostenibilità ambientale che vogliamo rispettare”

La prima analisi è stata svolta sull’area di Asti, poi si è passati a Milano e adesso si sta estendendo il lavoro ad altre città come Trieste e Foggia. L’obiettivo è applicare quanto già sperimentato su centri urbani differenti: la mobilità, infatti, dipende da molteplici variabili in relazione al territorio e alla popolazione che vi risiede e lavora. 

Dal punto di vista operativo ad oggi sono almeno tre i risultati raggiunti. Un migliore servizio fornito ai clienti che già fruiscono del rental car (con UnipolRental, la società del Gruppo dedicata al noleggio veicoli), la possibilità per le agenzie Unipol di ampliare il ventaglio di servizi offerti agli assicurati che devono scegliere tra l’acquisto di una nuova auto oppure il noleggio; quanto sviluppato potrebbe anche essere messo a disposizione del singolo cliente in modo possa valutare la migliore scelta dell’auto, senza modificare le proprie abitudini. 

“Il lavoro con l’Ateneo non si è concluso. Oltre ad applicare la piattaforma ad altre città, da qui in avanti lavoreremo sulla gestione dati anche in termini di anonimizzazione degli stessi – spiega Claudio De Tommasi, Responsabile Ricerca e Sviluppo - IoT Devices presso UnipolTech – Abbiamo il vincolo di cancellare i dati dopo un certo numero di anni, ma sarebbe molto utile arrivare ad una storicizzazione delle informazioni che potrebbe portare ad aprire altri filoni di ricerca”

C’è poi un’indicazione generale che arriva dall’esempio di buona collaborazione tra UnipolTech e Politecnico. “Questa esperienza ci mostra con chiarezza quanto la ricerca possa essere utile per far intraprendere alle imprese un percorso di crescita. Il nostro ruolo è quello di fornire gli strumenti per trasformare le opportunità in realtà”, sottolinea Emilio Paolucci, docente presso il Dipartimento di Ingegneria gestionale e della produzione-DIGEP e referente scientifico dell’Accordo di partnership, che aggiunge: “Il Politecnico è aperto alla collaborazione con imprese che hanno una chiara visione del cambiamento dei propri modelli di business e che per fare ciò hanno bisogno di competenze tecnologiche ”di frontiera” che sono parte della missione istituzionale dell’Ateneo. Queste aziende possono trovare nell’Ateneo la collaborazione per costruire insieme le conoscenze e gli sviluppi tecnologici necessari per una crescita comune in grado di produrre da un lato nuove opportunità di ricerca a partire da problemi concreti e, dall’altra, creazione di valore ed innovazione per le imprese e per chi ne fa parte”.