
Un nuovo dispositivo per studiare il funzionamento dei muscoli

“ReC Bioengineering Laboratories è uno spin-off nato dall’attività e dall’esperienza di ricerca di LISiN, il Laboratorio di Ingegneria del Sistema Neuromuscolare del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni-DET del Politecnico – spiega Giacinto LuigiCerone, CEO di ReC – LISiN nel tempo ha sviluppato tecnologie capaci di acquisire i segnali elettrici prodotti dall’attività muscolare, detti elettromiogrammi. Attraverso la nostra attività di ricerca abbiamo sviluppato conoscenze nella progettazione di dispositivi elettromedicali ad ampio spettro capaci di raccogliere questi segnali e ci siamo quindi specializzati nella progettazione di elettromiografi ed elettroencefalografi ad alta densità di elettrodi. Nel 2023, con lo scopo di mettere i risultati di queste tecnologie a disposizione di altri gruppi di ricerca e di aziende abbiamo deciso di creare ReC”. Oggi ReC è incubata in I3P e unisce l’attività di ricerca con quella commerciale.
Il problema che ReC risolve è relativo all’acquisizione dei segnali elettroencefalografici ed elettromiografici ad alta densità di elettrodi. La rilevazione dei biopotenziali prodotti dall’attività elettrica dei muscoli e dei neuroni è importante sia per lo studio dell’organismo durante l’esecuzione di compiti motori o cognitivi, sia per la comprensione di diverse malattie di origine neuromuscolare. Sfruttando la ricerca e ingegnerizzandola, è stato creato MEACS, l’amplificatore per biopotenziali multi-canale più piccolo al mondo e in grado di garantire una migliore qualità dei segnali acquisiti rispetto ad altri, grazie alla presenza di 32-128 canali di acquisizione che garantiscono la raccolta di segnali robusti rispetto all’interferenza di rete e agli artefatti da movimento.
“Sul mercato ci sono già, infatti, dei sistemi che acquisiscono i segnali di questo tipo mediante però una strumentazione elettronica, wireless o cablata, maggiormente ingombrante, basata su cavi, e che spesso non fornisce segnali di qualità sufficientemente. MEACS si basa invece su una architettura wireless composta da tanti moduli collegati tra di loro senza cavi”, precisa Cerone.

MEACS è già sul mercato e raggiunge diversi altri obiettivi oltre alla qualità nella rilevazione dei segnali: ha infatti dimensioni ridotte, è semplice da usare, permette maggiore libertà di movimento, è modulare ed integrabile, ed è più facilmente indossabile degli altri dispositivi. Caratteristiche, queste, che hanno condotto ReC in diversi mercati come quelli dell’America del Nord, dell’Europa, dell’Australia e dell’India. Un’espansione sul mercato che non ha però fermato lo sviluppo della ricerca. “Abbiamo ideato e brevettato anche una matrice eco-trasparente che permette l’acquisizione simultanea di segnali elettromiografici ed immagini ecografiche – aggiunge Botter – e stiamo sperimentando ora una versione che possa funzionare anche in acqua”.
Il mercato di riferimento dello spin off è per il 90% internazionale e costituito da centri di ricerca e grandi aziende che sono interessate ad estrarre informazioni dal funzionamento dei muscoli. Si tratta di istituzioni attive nei settori medico e bioingegneristico che hanno a che fare con le prestazioni sportive, con la fisiologia di base, con le indagini sull’origine dei movimenti, e con l’ergonomia; esistono però anche applicazioni ed utilizzi in altri settori quale quello aerospaziale.
Oggi di cosa ha quindi bisogno ReC? “Di aumentare la rete di fornitori e di partner strategici dal punto di vista della distribuzione dei dispostivi. Ma anche di Fondi che vogliano investire in un comparto che ha ampie prospettive di sviluppo”, conclude Cerone.