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Seminari e Convegni
Abitare, convivere, lavorare e studiare in una residenza sabauda. La fruizione pubblica del Castello del Valentino in chiave comparata
Il Castello del Valentino è la sede storica del Politecnico di Torino ed è il centro delle attività di formazione, ricerca e innovazione scientifico-tecnologica e public engagement di due dipartimenti universitari: il Dipartimento di Architettura e Design-DAD e il Dipartimento Interateneo Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST.
Il Castello ha tuttavia un ruolo pubblico più ampio, facendo parte di sistemi patrimoniali complessi, in particolare le Residenze Reali Sabaude (sito seriale iscritto nella World Heritage List dell’Unesco) e l’area fluviale del Po (riserva del programma Man and Biosphere dell’Unesco stessa). L’apertura alla fruizione pubblica del Castello costituisce quindi una missione che il Politecnico, proprietario e gestore del complesso, non può sottovalutare o eludere.
La coabitazione di attività accademiche e turistiche è tuttavia problematica: la presenza quotidiana del personale e della comunità studentesca, cui si intrecciano turisti ed eventi (circa 7000 visitatori e 150 eventi all’anno), rende vitale il sito, oggetto di cure manutentive continue, ma pone preoccupazioni conservative e di compatibilità di funzioni.
Nell’ottica di riconsiderare il ruolo del Castello nello sviluppo dei sistemi patrimoniali di cui esso fa parte, questo seminario intende promuovere il confronto con altre istituzioni universitarie che ospitano iniziative di accoglienza (Università di Torino con l’Orto Botanico, Accademia Albertina con la Pinacoteca) e con un'altra Residenza sabauda che vede convivere uffici e visite (Palazzo Chiablese, sede della Soprintendenza ABAP).
Discutono la questione il Consorzio Residenze reali sabaude e Residenze reali sabaude - Direzione regionale Musei nazionali Piemonte.
Introduzione:
Il Castello ha tuttavia un ruolo pubblico più ampio, facendo parte di sistemi patrimoniali complessi, in particolare le Residenze Reali Sabaude (sito seriale iscritto nella World Heritage List dell’Unesco) e l’area fluviale del Po (riserva del programma Man and Biosphere dell’Unesco stessa). L’apertura alla fruizione pubblica del Castello costituisce quindi una missione che il Politecnico, proprietario e gestore del complesso, non può sottovalutare o eludere.
La coabitazione di attività accademiche e turistiche è tuttavia problematica: la presenza quotidiana del personale e della comunità studentesca, cui si intrecciano turisti ed eventi (circa 7000 visitatori e 150 eventi all’anno), rende vitale il sito, oggetto di cure manutentive continue, ma pone preoccupazioni conservative e di compatibilità di funzioni.
Nell’ottica di riconsiderare il ruolo del Castello nello sviluppo dei sistemi patrimoniali di cui esso fa parte, questo seminario intende promuovere il confronto con altre istituzioni universitarie che ospitano iniziative di accoglienza (Università di Torino con l’Orto Botanico, Accademia Albertina con la Pinacoteca) e con un'altra Residenza sabauda che vede convivere uffici e visite (Palazzo Chiablese, sede della Soprintendenza ABAP).
Discutono la questione il Consorzio Residenze reali sabaude e Residenze reali sabaude - Direzione regionale Musei nazionali Piemonte.
Introduzione:
- Andrea Longhi, referente del Rettore per la gestione strategica e pianificazione manutentivo-conservativa del Castello del Valentino, Politecnico di Torino
- Consolata Siniscalco, direttrice dell’Orto Botanico e del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Università di Torino
- Giulia Maccarrone, referente delle visite della sede di Palazzo Chiablese, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino
- Enrico Zanellati, conservatore e referente delle visite alla Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
- Chiara Teolato, direttrice del Consorzio Residenze reali sabaude
- Elisa Lanza, responsabile dell'Ufficio UNESCO, Residenze reali Sabaude - Direzione regionale Musei nazionali Piemonte
- Stefano Sacchi, vicerettore per la Società, la Comunità e per l'Attuazione del programma, Politecnico di Torino