Foto di un vasetto di marmellata
25/01/2024
Ricerca e innovazione

Wavision: la tecnologia a microonde per la sicurezza alimentare

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Logo di Wavision

L’obiettivo di Wavision è rispondere all’esigenza dell’industria alimentare di assicurare la qualità e la sicurezza del prodotto dal punto di vista dell’assenza delle contaminazioni fisiche, come frammenti di plastica, vetro, legno, insetti e metalli. Un risultato che viene raggiunto utilizzando una tecnologia basata sul contrasto dielettrico rilevato con le frequenze delle microonde. Tutto è nato oltre 10 anni fa dall’applicazione della stessa tecnologia alle indagini mediche: adesso Wavision – spin-off del Politecnico - è quasi pronta a lanciare il suo prodotto sul mercato.

A spiegare tutto è Marco Ricci, CTO di Wavision, che dice: “La nostra tecnologia si basa sul contrasto dielettrico tra il contenuto del prodotto e i corpi estranei presenti eventualmente nell’alimento. Le tecniche attualmente in uso non consentono una rilevazione così accurata. La tecnologia che usa i raggi X, per esempio, rileva con difficoltà alcune classi di contaminanti come quelli in plastica, vetro, legno, materiali organici in quanto utilizza come principio di rilevamento la differenza di densità fra contaminante e prodotto. La tecnologia a microonde invece riesce a rilevare contaminanti fisici, invisibili ai raggi X, fino ad un millimetro di dimensione e può essere applicata con macchine di dimensioni contenute, alle linee di produzione. “L’attenzione ad ottenere qualcosa che fosse facilmente adattabile alle condizioni di produzione già esistenti è stato uno dei nostri obiettivi”, dice Ricci che aggiunge: “Un altro vantaggio è che le microonde non necessitano sistemi di protezione per gli operatori a differenza dei raggi X”. Efficienza, precisione, sicurezza, costi contenuti di manutenzione, e incremento del numero dei contaminanti rilevabili in linea appaiono quindi essere gli elementi vincenti della tecnologia a microonde messa a punto da Wavision.

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Il macchinario messo a punto da Wavision
L'innovativo macchinario messo a punto da Wavision

Il lavoro del nostro spin-off – spiega quindi Francesca Vipiana, professore al Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni-DET e co-fondatore e socio di Wavision - è iniziato nel 2017 con un finanziamento da parte di Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando 'Metti in rete la tua idea di ricerca' ed è proseguito con un dottorato di ricerca con caratterizzazione industriale, borsa di dottorato finanziata da FT System. Successivamente è intervenuto anche un finanziamento POC-Proof of Concept di Venture Factory che ha portato alla creazione dello spin-off. Oggi Wavision è posseduta al 60% da FT System, Antares Vision Group, che si occupa dello sviluppo di macchine in linea". La tecnologia di Wavision è stata anche al centro di un progetto sviluppato nell’ambito dell’Alta Scuola Politecnica, un’esperienza formativa internazionale multidisciplinare e unica, realizzata in cooperazione tra il Politecnico di Torino e il Politecnico di Milano.

Ricci quindi aggiunge: “Quello che oggi sta facendo Wavision è estendere il prototipo in ambito industriale ingegnerizzandolo dopo che la tecnologia è stata brevettata”. In particolare, l’azienda sta lavorando con prove su prodotti considerati omogenei dal punto di vista dielettrico come bevande, creme, sughi, passate.

Diverse le imprese già coinvolte a livello sperimentale e molto elevato il numero delle aziende interessate a testare l’ispezione sui loro prodotti. La consegna delle prime macchine è prevista entro il 2024. Ma Ricci aggiunge anche dell’altro: “La stessa tecnologia può essere applicata anche ad altri comparti industriali i cui prodotti necessitano di particolari controlli sui contaminanti fisici”. Un esempio? Le industrie farmaceutiche.

 

Immagine di copertina: sito internet di Wavision