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13/06/2024
Studenti@PoliTO

Una grande sfida per la Città di Torino

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Gli autori del progetto "Il pianeta è servito" vincitore all'evento "Una grande sfida per la città di Torino"

"Una grande sfida per la Città di Torino" è il titolo dell’evento che si è svolto martedì scorso al Politecnico, un’occasione per riflettere, attraverso i progetti realizzati dagli e dalle studenti di Ateneo, sul percorso che il centro urbano si trova a compiere oggi per fronteggiare la crisi climatica.

L’incontro è stato suddiviso in cinque panel tematici nel corso dei quali sono state mostrate al pubblico le proposte degli e delle studenti, portatrici ciascuna di un messaggio a sostegno della trasformazione sostenibile della Città. Negli ultimi anni, infatti, il Politecnico ha stimolato la sua comunità studentesca a confrontarsi con le grandi sfide contemporanee, come il cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile. È in questo percorso che si colloca la nascita, nell’anno accademico 2021/22, del corso curriculare "Grandi Sfide", insegnamento concentrato su sei tematiche chiave, Clima, Digitale, Energia, Mobilità, Salute, Tecnologia e Umanità.

Un’offerta didattica, quella di "Grandi Sfide", che si pone l’ambizioso obiettivo di fondere al suo interno competenze tecniche e umanistiche, preparando così la comunità studentesca di Ateneo a risolvere problemi complessi con soluzioni creative e sostenibili.

Grandi sfide è un esempio di quella didattica esperienziale che vogliamo promuovere ed incentivare affinché i nostri e le nostre studenti siano in grado di affrontare i problemi complessi dei nostri tempi con un approccio sempre più transdisciplinare – ha dichiarato il Rettore Stefano Corgnati Come Ateneo, abbiamo il dovere di stimolare nuovi percorsi sempre più trasversali perché le nuove generazioni saranno coloro che potranno incidere positivamente sul futuro del nostro pianeta e della società in modo equo, sostenibile e inclusivo”.

Tra gli insegnamenti di “Grandi Sfide” rientra anche il corso tenuto dal professor Laio e dalla professoressa Irene Ronga dell’Università di Torino “Crisi Climatica e Bias Cognitivi”, che coniuga al suo interno competenze scientifiche, psicologiche e neuroscientifiche. Un incrocio di discipline per facilitare, con pluralità di sguardi, la comprensione delle dinamiche che determinano le risposte umane alle sfide poste dal cambiamento climatico. I 160 studenti iscritti al corso hanno sviluppato, nell’arco delle sei settimane a loro disposizione, una soluzione innovativa di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici, brevettando nello specifico una tecnologia applicabile alla Città di Torino. Mobilità sostenibile, sprechi alimentari, verde urbano, energie rinnovabili, efficientamento energetico degli edifici e filiera alimentare sostenibile sono stati i temi alla base dei loro progetti, analizzati tenendo conto dei bias psicologici degli individui di fronte al cambiamento climatico.

Nel caso specifico del corso "Crisi climatica e bias cognitivi" abbiamo progettato le lezioni cercando di coniugare l’aspetto tecnico con l’aspetto psicologico – ha sottolineato Francesco Laio, docente al Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture-DIATI – Le soluzioni proposte dai e dalle nostri studenti, orientate ad affrontare la transizione climatica nelle aree urbane, hanno infatti l’obiettivo di lavorare sulla componente cognitiva per capire come le soluzioni tecniche possano trovare più ampia accoglienza dal punto di vista sociale”.

Ogni proposta ha dovuto contenere, al suo interno, un modello di comunicazione capace di coinvolgere la comunità in azioni per combattere il cambiamento climatico, rispondendo così all’Obiettivo 13 stabilito dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. I partecipanti sono stati affiancati nelle attività da tutor scelti, esperti di ingegneria ambientale e di neuroscienze psicologiche – Marta Tuninetti, Vittorio Giordano, Jacopo Frascaroli e Maria-Chiara Villa.

24 i progetti presentati all’evento di martedì scorso: tra questi, cinque sono stati selezionati tramite il voto congiunto di studenti, docenti e stakeholder: Bicipolitana, progetto per una rete ciclabile – tema trasporti – Torino fresca e verde: un tetto alla volta – tema energia –  Pareti verdi: menti riglogliose – tema nature-based solution – Cit ma green: superblock di quartiere – tema città ed edifici –  e Il pianeta è servito – tema agricoltura e sprechi alimentari. Le idee avanzate dalla comunità studentesca hanno ricevuto anche l’apprezzamento dell’Assessora del Comune di Torino Chiara Foglietta che, intervenuta al termine delle presentazioni, ha voluto sottolineare l’impegno del Politecnico nell’accompagnare la Città nel percorso verso la neutralità climatica, ponendo particolare accento sul progetto europeo “Climate City Contract” di cui l’Ateneo è tra i firmatari.

Dalla votazione finale è risultato quindi vincente il progetto Il pianeta è servito, realizzato dal gruppo formato da Mirko Buoso, Camilla Garibaldi, Francesco Labellarte, Valentino Lembo, Edoardo Marchisio, Lorenzo Ragab e Gabriele Torta.

Il progetto "Il pianeta è servito" propone ai ristoratori di inserire nei propri menù una simbologia che evidenzi, per ogni portata, le opzioni a minor impatto ecologico, discernendo le alternative vegetariane da quelle a base di carne – hanno spiegato i membri del gruppo vincitore – A Torino ogni ristorante emette, in media, 145 tonnellate di CO2 all'anno; aderendo a questa iniziativa si stima una riduzione di 20 tonnellate di CO2 per singolo locale, portando con sé un risparmio economico di più di € 2.000 annui. Utilizzando questi valori, se si coinvolgesse il 10% dei ristoranti torinesi, la riduzione di emissioni di CO2 potrebbe raggiungere le 12 mila tonnellate annue. Una realtà gastronomica più attenta nella proposta di piatti più sostenibili si rifletterebbe anche sui singoli consumatori, i quali potrebbero potenzialmente diminuire il consumo quotidiano di carne e latticini, avvicinando così la società a diete vegetariane”.