Foto di un ragazzo che osserva campioni con il microscopio
28/09/2023
Ricerca e innovazione

Un ricercatore su misura per ogni impresa

Dottori di ricerca e imprese: un connubio che può dare buoni risultati. Da una parte, l’azienda beneficia di capacità scientifiche importanti messe a sua disposizione dall’Ateneo; dall’altra il Dottore di Ricerca, che si forma durante tre anni di studi dopo la laurea, fin da subito lavora a diretto contatto con il mondo delle imprese.

“Attraverso il percorso del dottorato, il Politecnico mette a disposizione delle imprese il meglio delle sue potenzialità scientifiche, che in questo modo vengono impegnate su argomenti di diretto interesse delle aziende”, dice Matteo Sonza Reorda, Vice Rettore per la Ricerca al Politecnico.

Prima di tutto, però, è necessario conoscere bene che cos’è un dottorato di ricerca. “Il dottorato – spiega ancora il professor Sonza Reorda -, è un corso universitario di terzo livello (quindi successivo alla Laurea Magistrale) della durata di tre anni. Si tratta di un percorso di alta formazione tecnico-scientifica esistente in tutti i paesi avanzati che garantisce a chi lo frequenta l’acquisizione di metodi e competenze tecnologiche in grado di delineare una professionalità capace di fare ricerca e innovazione. In un mondo in cui la tecnologia evolve sempre più rapidamente e le aziende necessitano di continua ricerca ed innovazione, il ruolo del dottore di ricerca è quindi cruciale.

Ma cosa significa tutto questo per le imprese? Di fatto avere la possibilità di acquisire un problem solver specializzato in campi tecnologici e scientifici complessi, capace di lavorare in modo autonomo ma anche in squadra se occorre, con una forte sensibilità internazionale e con tutto il bagaglio scientifico che può offrire il Politecnico. “È un manager della ricerca, se così vogliamo definirlo, con una preparazione tecnologica e scientifica di alto livello”, sintetizza Sonza Reorda.

Le aziende hanno tre strade per arrivare ad un risultato di questo genere; ogni strada ha regole specifiche e conduce a traguardi di diversi.

Il percorso più tradizionale è il “Dottorato di ricerca con caratterizzazione industriale” che si basa su borse di dottorato finanziate direttamente dalle aziende che hanno necessità di condurre ricerche in un determinato settore. L’accesso a questo percorso adesso è reso più facile dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) destinati in modo specifico all’attivazione di programmi di dottorato con il contributo e il coinvolgimento delle imprese.

È possibile anche attivare un “Dottorato industriale”, avviato sulla base di una convenzione stilata con un’impresa. In questo caso, chi frequenta il dottorato può svolgere parte del suo periodo di ricerca presso l’azienda. Le modalità di svolgimento, la ripartizione dell’impegno complessivo e la durata stessa del dottorato sono stabiliti dalla convenzione. Questa particolare strada può essere in parte destinata a coloro che sono già dipendenti dell’azienda stessa: il cosiddetto “PhD Executive”.

La terza via è ancora diversa: si parla di “Apprendistato in alta formazione”. È una modalità di dottorato basata sul contratto di apprendistato che offre alle imprese la possibilità di assumere un giovane che contemporaneamente seguirà un percorso di alta formazione. L'attività di ricerca viene svolta in parte presso il Politecnico e in parte nell’azienda, che deve trovarsi in territorio piemontese. I requisiti di ammissione sono gli stessi per partecipare al dottorato ordinario con l’aggiunta del limite di età, che deve essere compresa tra i 18 e i 30 anni.

Ciò che le imprese devono sapere con grande chiarezza – conclude Sonza Reorda -, è che in ogni dottorato di ricerca le stesse possono avere a disposizione la capacità scientifica e tecnica del Politecnico, condensata in un percorso di specializzazione di alto livello concordato con l’azienda, sulla base delle esigenze che questa esprime”.