Un dottorando del DIMEAS tra i vincitori del Premio Italia Giovane 2025
Catello Leonardo Matonti, dottorando del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS, è tra i vincitori del Premio Italia Giovane 2025, riconoscimento nazionale dedicato alle eccellenze under 35 che si distinguono per contributi di alto valore in ambito scientifico, culturale e sociale. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, la Vicepresidente della Camera dei Deputati Anna Ascani e il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano.
Le ricerche di Matonti si collocano nel crescente interesse per l’impiego delle tecnologie spaziali a supporto delle sfide globali, coniugando innovazione ingegneristica e impatto sociale. Accanto alle attività scientifiche, ha sviluppato inoltre un costante impegno nella divulgazione scientifica, considerata uno strumento fondamentale di responsabilità e consapevolezza.
Il dottorando del DIMEAS studia soluzioni di astrodinamica e geoingegneria solare, in particolare lo sviluppo di sciami di vele solari capaci di formare un parasole planetario per ridurre parzialmente la radiazione solare incidente sulla Terra: un possibile supporto al contenimento del riscaldamento globale durante le fasi di decarbonizzazione. Le ricerche includono simulazioni sugli effetti climatici su scala planetaria, con attenzione a sostenibilità e reversibilità degli interventi.
Parallelamente, Matonti ha avviato un percorso di innovazione imprenditoriale dedicato a nuove tecnologie per l’Osservazione della Terra, applicabili al monitoraggio ambientale e alla sicurezza del Mediterraneo. Tra i suoi interessi rientra anche l’analisi dell’evoluzione di tecnologie a potenziale dual use, come i sistemi per la rimozione dei detriti spaziali, con l’obiettivo di identificarne rischi e prevenire possibili utilizzi impropri, incluse forme di pirateria spaziale.
“Ricevere questo premio è per me un momento speciale – commenta Catello Leonardo Matonti – perché arriva dopo anni di lavoro, di tentativi e anche di errori che mi hanno insegnato molto. È per me anche un onore, perché riconosce un percorso che ho cercato di portare avanti con impegno e responsabilità. Ho sempre creduto che la ricerca spaziale potesse offrire strumenti utili alle persone e al nostro Paese. Continuo a pensare che tutto nasca da lì: dall’innamorarsi di un problema fino in fondo, per poi trasformare una visione scientifica in una soluzione reale che possa essere di beneficio a tutti”.
Il riconoscimento conferma l’impegno del Politecnico nel formare giovani ricercatori e ricercatrici capaci di sviluppare tecnologie avanzate con un forte orientamento alla sostenibilità e all’impatto sociale.
Foto di Laura Ciarlantini