PA-Abaco-DIST-copertina.png
27/10/2025
Ricerca e innovazione

Un Abaco per guidare gli interventi di compensazione ambientale

Immagine
PA-Abaco-Cassatella.jpeg
Politecnico e Città Metropolitana insieme per supportare gli amministratori locali

Il Politecnico ha contribuito a mettere a punto uno strumento per affrontare correttamente e con efficacia gli interventi sul territorio, con attenzione all’ambiente e alle loro ricadute sulle comunità. Un “abaco di soluzioni”, utile agli amministratori locali per decidere e intervenire in modo più consapevole e trasparente, tenendo conto delle condizioni reali, dei costi, dei benefici e degli obiettivi ambientali. Dall’impianto industriale all’edificio, fino a interventi per la salvaguardia della fauna locale, l’Abaco propone soluzioni su diversa scala, tutte legate alle priorità ambientali della Città Metropolitana di Torino. Il metodo, tuttavia, è applicabile anche in altri territori: un percorso decisionale trasparente, l’integrazione tra ricerca e amministrazione, l’uso di criteri condivisi per valutare costi e benefici, l’attenzione alle buone pratiche. 

Tutto è stato reso possibile dalla collaborazione tra il Politecnico – con il coinvolgimento del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST – e la Direzione Ambiente della Città Metropolitana di Torino – con l’intervento di Claudio Coffano, Direttore del Dipartimento Ambiente e Sviluppo Sostenibile, di Luciana D’Errico dell’Ufficio VIA/VAS/VINCA e referente per l’Accordo, e del Gruppo Interdipartimentale Riqualificazioni e Compensazioni Ambientali. 

Il lavoro è iniziato nel 2021, con l’attivazione di un tirocinio post-laurea in Pianificazione territoriale al Politecnico, svolto presso la Direzione Ambiente della Città Metropolitana di Torino. “Nel corso del tirocinio è emersa l’utilità di intensificare la collaborazione e renderla più istituzionale, così da affrontare in modo sistematico i problemi ambientali che emergono quando si interviene sul territorio – spiega Claudia Cassatella, docente presso il DIST e responsabile scientifico dell’iniziativa per l’Ateneo – La presenza del Politecnico ha reso possibile un approccio intersettoriale al tema attraverso la mobilitazione di diverse discipline e competenze”. 

La prima parte dell’attività si è concentrata, in particolare, sullo sviluppo e aggiornamento delle conoscenze anche con confronti con altre realtà italiane ed europee. Successivamente è stata realizzata una raccolta di schede di tipi di intervento. L’insieme di queste schede ha dato quindi vita ad un “Abaco delle Compensazioni Ambientali”, una raccolta di 44 soluzioni, suddivise in 8 categorie, pensate per supportare i processi decisionali relativi alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), che adesso è consultabile sul sito della Città Metropolitana.

L'Abaco delle Compensazioni Ambientali non è un semplice catalogo di interventi ma un manuale che contiene criteri, metodi e riferimenti progettuali per identificare e applicare misure di compensazione ambientale appropriate ad ogni situazione territoriale. Ad esempio, l’Abaco può proporre soluzioni diversificate che vanno dalla compensazione per un grande impianto industriale a nuove opere stradali o la costruzione di edifici, fino ad interventi puntuali come un “rospodotto” per la salvaguardia della fauna. 

Un ulteriore elemento innovativo è la stima dei costi elaborata dal Politecnico: non esistono infatti in Italia altri repertori che uniscano criteri tecnici e prezziari di riferimento in questo ambito.

Dopo quattro accordi attuativi, nel 2025 l’Abaco ha raggiunto la sua versione finale. Fin dall’inizio il Politecnico si è occupato anche della sua diffusione, ad esempio nel 2024 ha promosso un corso di formazione organizzato in collaborazione con la Città metropolitana di Torino che ha coinvolto oltre 400 professionisti del territorio appartenenti a diversi ordini professionali. 

Stiamo cercando adesso di far conoscere l’Abaco a livello nazionale per confrontarlo con strumenti simili e per arricchire l’esperienza di altri casi”, racconta la professoressa Cassatella. Con questo obiettivo, l’Abaco è stato presentato a Milano nell'Annual Meeting del NbS Italy Hub, e sarà esposto e discusso alla 22° edizione di in UrbanPromo-Progetti per il Paese.

Il progetto dimostra quanto sia fruttuoso l’incontro tra ricerca e pratica amministrativa. Da un lato, l’ente locale ha beneficiato di conoscenze aggiornate, metodologie e buone pratiche altrimenti difficili da reperire; dall’altro, il Politecnico ha potuto tradurre la ricerca in strumenti operativi, concreti e di immediato utilizzo per le comunità. Tra i prossimi obiettivi, quello di progettare e realizzare interventi esemplari in collaborazione con amministrazioni locali. 

“La collaborazione con il Politecnico è stata per noi proficua e utile soprattutto per creare sinergia tra mondo istituzionale e mondo scientifico in procedimenti autorizzatori sempre più complessi, integrati e veloci il cui coordinamento è delegato alla Città Metropolitana di Torino, ma anche attraverso la creazione di strumenti concreti ed operativi da poter porre a disposizione tanto dei gruppi di progettazione quanto dei Comuni nell’ambito degli interventi sui loro territori”, commenta Claudio Coffano, Direttore del Dipartimento Ambiente e Sviluppo Sostenibile di CMTO.

Conoscere per deliberare, quindi. Anche per quanto riguarda l’ambiente e il territorio. Il contributo del Politecnico ancora una volta è importante non solo per la capacità di unire più competenze, ma anche per la proposta di esempi e buone pratiche usualmente non conosciute sul territorio. L’Ateneo, inoltre, è riuscito a mediare tra posizioni diverse partendo da un approccio scientifico e tecnico, facilitando la creazione di reti con altri enti locali e nazionali.