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04/03/2024
Campus Sostenibile

Spostamento casa-università: i dati e le azioni del Politecnico

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Patrizia Lombardi, Bruno Dalla Chiara e Valentina Colaleo durante l'evento
Da sinistra Patrizia Lombardi, Bruno Dalla Chiara e Valentina Colaleo nel corso della presentazione

Lo scorso novembre la comunità del Politecnico è stata interpellata sulle proprie abitudini di spostamento per raggiungere le sedi universitarie con un questionario specifico per monitorare il quadro di mobility management accademico, per redigere l’aggiornamento del piano spostamenti casa-università nonché per attuare, in base alle necessità emergenti, iniziative per migliorare la quotidianità lavorativa e per contribuire a una mobilità sostenibile all’interno del campus e nella città di Torino.

6654 questionari compilati e 64 pagine di commenti: circa il 18% delle persone che frequentano l’Ateneo, tra docenti, personale e studenti, ha espresso la sua opinione e soprattutto posto domande relative alla qualità del servizio proposto dai vettori sul territorio. I dati raccolti sulla base di questa survey sono stati presentati il29 febbraio in un dibattito che ha coinvolto anche i principali stakeholder del sistema della mobilità del Piemonte: Chiara Foglietta, responsabile dell’Assessorato di competenza sui Trasporti e Mobilità della Città di Torino​​​, l’Agenzia della Mobilità Piemontese (AMP) e il Gruppo Torinese Trasporti (GTT).

A presentare gli esiti è stato Bruno Dalla Chiara, professore ordinario di Trasporti del Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture-DIATI, svolgente funzione di Mobility Manager di Ateneo. “Grazie al questionario, possiamo capire la situazione e agire di conseguenza – ha spiegato Dalla Chiara – I dati che rileviamo si trasformano in policy del Politecnico. Ad esempio, nel 2012 c’erano circa 200 postazioni per biciclette censite interne all’Ateneo, oggi ce ne sono circa 1100; sono aumentati, vista la domanda, sussidi e convenzioni per il TPL; i posti auto dei parcheggi interni erano circa 1200, nel 2012, e oggi sono circa 660 e corrispondono quasi alle richieste di coloro (tra docenti e personale tecnico amministrativo) che vengono sistematicamente in auto in Ateneo; infine, una piccola flotta di veicoli interni in sharing è stata dotata di scatole nere per monitorare gli utilizzi effettivi e stiamo mettendo a punto un nuovo sharing con apertura-chiusura porte attraverso una app.”

Tra i dati, emerge che il 75% di chi ha risposto abita entro i 15 km dalla sede universitaria frequentata, di fatto in Torino; che il treno, il tram e la bicicletta sono mezzi molto usati, soprattutto da chi abita a media distanza dalla propria sede di studio o lavoro; molte persone vanno a piedi, ma solo per brevi distanze. La maggioranza del parco vetture usato dalla comunità politecnica è composto da veicoli Euro6 ed Euro5, che da soli rappresentano il 54% del parco vetture che approda alle sedi dell’Ateneo: per il resto, una piccola parte è rappresentata da auto plug-in (sia solo elettriche sia ibride a ricarica; circa l’1.9%, a fronte dell’1% circa nazionale). Tra le motivazioni per la scelta del mezzo di trasporto, il tempo di spostamento è la variabile forte che fa scegliere come spostarsi. Tuttavia è piuttosto il tempo utilizzabile durante il viaggio la carta determinante per convincere i singoli che usano l’auto privata ad orientarsi verso abitudini di spostamento più green: la guida da soli presuppone staticità fisica e scarsa possibilità di connettersi – a pena, talvolta, della sicurezza - mentre camminare, pedalare, spostarsi ad esempio in metro, sono tutte occasioni per fare moto ed eventualmente comunicare, quindi un modo per stare in salute ed usare meglio il proprio tempo.

Scarica i poster con tutti i dati

La possibilità di scrivere delle annotazioni libere nel questionario ha fornito molto materiale per alimentare il dibattito seguito alla presentazione dei dati, nel quale i due principali attori del trasporto locale, GTT e AMP, hanno potuto rispondere direttamente alle domande e anche alle lamentele dell’utenza, in un clima di confronto proficuo. C’è stato spazio per presentare le iniziative dei vettori per rendere più facile la vita a che si sposta per lavoro in città e in regione.

L’evento è stato anche un’occasione per presentare le iniziative del Politecnico in tema di mobilità.

“Da tempo, il Politecnico dedica particolare  attenzione al tema dello sviluppo sostenibile ed ha identificato un proprio Mobility Manager fin dal 2013 – ha ricordato in apertura dell’incontro la professoressa Patrizia Lombardi, Vice Rettrice per Campus e Comunità Sostenibili e Presidente della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile-RUS, la rete che connette 86 atenei italiani, di cui il Politecnico coordina anche il gruppo di lavoro sulla Mobilità sostenibile - Dal 2015 è stato istituito il Green Team di ateneo, un team di docenti esperti nei diversi ambiti legati alla sostenibilità di un campus universitario, che supporta l’amministrazione nella implementazione di azioni concrete. Le università sono città nelle città, quindi diventa cruciale porre attenzione all’impatto sociale e territoriale delle nostre azioni. A questo proposito mi fa piacere segnalare che dal 2019 l’ateneo ha firmato la campagna internazionale ‘Race to Zero’ ed ha messo a punto un concreto e realistico percorso di decarbonizzazione delle nostre sedi basato su un dettagliato inventario delle emissioni climalteranti.”

Sono già in corso analisi per limitare l’accesso, a cominciare dalle brevi distanze,  alle aree accademiche da parte di autovetture private dotate di motorizzazione e alimentazioni impattanti sull’ambiente, ed è sempre più importante per il Politecnico incentivare la mobilità attiva, pedonale e ciclabile, e prevedere convenzioni per tutti su modalità di trasporto condiviso. La più recente iniziativa introdotta a livello nazionale è il “Mobility as a Service for Italy”, abbreviato MaaS, il nuovo paradigma della mobilità declinato dal Governo italiano e a cui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha stanziato 40milioni di euro di investimenti. Il MaaS prevede diversi piani strategici: nuovi strumenti per attrarre l’utenza verso un trasporto multimodale, una piattaforma per la condivisione in tempo reale di comunicazioni, un sistema digitale per la prenotazione dei viaggi e molto altro. Anche in questo ambito il Politecnico si prepara a diventare pioniere nel nostro Paese, oltre che guida nel settore per i decisori politici sul territorio locale.

 “La comunità del Politecnico – circa 50 mila persone nel complesso - è ben oltre il 4% della popolazione di Torino – ha affermato in chiusura dell’evento l’Assessora Chiara Fogliettacittà universitaria e competitiva che si conferma hub di sperimentazione e innovazione, rientrando fra le 100 ‘Mission Cities’ per la neutralità climatica, le città europee che si impegneranno in tale senso entro il 2030. Eppure, Torino è tra le città più inquinate d’Italia, che nel 2022 ha sforato il pm10 ben 98 volte e sono tante le cose da fare per rendere il trasporto pubblico una modalità di spostamento davvero efficacie ed efficiente: per questo abbiamo investito 170 milioni di euro dal PNRR nel sostituire una buona parte dei mezzi urbani con bus elettrici.”

La formulazione del questionario utilizzato nella recente indagine rappresenta una versione rispondente a quanto previsto dal DL 34/2020 e s.m.i. ma declinata al contesto universitario, grazie al lavoro di scrittura svolto dal Politecnico con la collaborazione dell'Università di Torino. Visto il ruolo che entrambi gli atenei svolgono a livello nazionale all’interno della RUS, questa versione del questionario è diventato una best practice e un modello utilizzabile da altri atenei italiani. Infine, la struttura è anche stata integrata e armonizzata con quanto previsto da EMMA - Electronic Mobility Manager Application, la piattaforma sperimentale attivata da Regione Piemonte e Città Metropolita di Torino per l’elaborazione dei dati di spostamento di aziende e scuole nell’area metropolitana torinese.