Nuova vita per Palazzo Nervi
Un esempio di buona collaborazione tra enti diversi per il bene del territorio e delle comunità. È il Conservation Plan realizzato dal Politecnico (Centro Interdipartimentale R3C – Responsible Risk Resilience Centre) e da S.C.R. S.p.A. (la società di committenza della Regione Piemonte) insieme ad una corposa serie di altri enti e organismi, per la messa in sicurezza e il riuso del complesso di Torino Esposizioni con particolare attenzione a Palazzo Nervi. Un documento che costituisce la base di conoscenza per i progetti in corso di realizzazione e che daranno vita ad una nuova area culturale ed espositiva a disposizione della città ma non solo.
Tutto è iniziato da uno studio di fattibilità per la conservazione delle due principali sale del complesso di Torino Esposizioni, progettate da Pier Luigi Nervi. La ricerca – commissionata nel 2016 da SCR al Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica-DISEG del Politecnico – aveva come obiettivi l’analisi della sicurezza e l’indicazione degli interventi necessari dal punto di vista strutturale e sismico.
La collaborazione virtuosa tra i due enti è quindi proseguita con la redazione di un Conservation Plan per i due padiglioni di Nervi, resa possibile dal prestigioso “grant” assegnato nell’ambito dell’iniziativa Keeping It Modern dalla Getty Foundation di Los Angeles. Gli studi e le indagini condotte sui due saloni, messe a disposizione degli enti proprietari e dei progettisti, hanno permesso di mettere a fuoco le strategie per il possibile riuso dell’area, contemperando i problemi della sicurezza e della conservazione, e di definire la collocazione della biblioteca civica di Torino oltre che di una serie di strutture accessorie.
Ad oggi le fasi di progettazione si possono dire concluse e i lavori di Palazzo Nervi sono entrati nella fase di realizzazione vera e propria. Dopo aver risolto i problemi di sicurezza e di bonifica dell’area, infatti, sono iniziate le prime operazioni che riguardano il progetto principale. Recentemente la Getty Foundation ha pubblicato il Conservation Plan di Torino Esposizioni tra gli esempi di riferimento per la futura conservazione delle architetture moderne, affiancandolo ad altri piani virtuosi, come quelli svolti ad esempio per la Sydney Opera House o per il Salk Institute.
Ad indicare i dettagli del percorso è Rosario Ceravolo, docente al DISEG, che spiega: “Da tempo noi lavoriamo sulle problematiche di sicurezza sismica poste dal patrimonio storico. È per questo motivo che la stessa Pier Luigi Nervi (PLN) Association ci ha spinto a porre la nostra attenzione su uno degli edifici più iconici di Nervi, ossia Torino Esposizioni. Infatti, l’aspetto della sicurezza sismica, oltre che strutturale, condiziona in modo importante le scelte sulla conservazione e il riuso degli edifici pubblici, specialmente quelli che rivestono interesse storico e architettonico”.
Forte della collaborazione con SCR sul complesso di Torino Esposizioni e con il sostegno di PLN, il Politecnico nel 2018 decide di candidarsi all’iniziativa Keeping It Modern della Getty Foundation, coinvolgendo diversi partner accademici, industriali ed istituzionali. È così che nel 2019 la Getty Foundation finalmente seleziona la proposta presentata dall’Ateneo, insieme con SCR, Buzzi Unicem, IUAV di Venezia, University of Miami ma anche Comune di Torino, Regione e Circoscrizione oltre che Soprintendenza ai beni architettonici: tutti con un unico obiettivo, ridare nuova vita a Palazzo Nervi.
Sergio Manto, Direttore opere pubbliche SCR Piemonte, aggiunge: “Quella di Palazzo Nervi è una commessa che ci ha affidato la Città di Torino e che, in parte, beneficia di fondi ancora derivanti dalle Olimpiadi invernali di Torino 2006. In particolare, sono stati utilizzati circa 8 milioni di euro, parte dei 75 milioni di euro risparmiati nella realizzazione di tutte le opere olimpiche da parte di Agenzia Torino 2006 e destinati alla manutenzione straordinaria e all’efficientamento energetico delle strutture che ospitarono le competizioni, come Torino Esposizioni, in cui fu realizzato per i Giochi un impianto per l'hockey su ghiaccio”. Successivamente, nel 2019, è intervenuta la Getty Foundation che ha consentito la redazione del Conservation plan consegnato nel 2022 e pubblicato nel 2023. Si sono quindi innescate le risorse del PNRR per continuare il progetto verso una completa rifunzionalizzazione dell’area. Il traguardo è ambizioso: nel giugno 2026 tutto dovrà essere concluso.
Ma qual è il messaggio contenuto dal lavoro in comune tra Politecnico ed SCR?
“Il punto di forza è stato il forte coordinamento degli enti coinvolti e la determinazione delle persone – continua Ceravolo – Non sempre le iniziative di collaborazione con la pubblica amministrazione si trasformano poi in un successo. In questo caso, molto importante è stato il rapporto con la Città di Torino e SCR. Ugualmente, è stata ed è importante la capacità del Politecnico di mettere a disposizione competenze interdisciplinari”.
“Dal coordinamento che c’è stato è derivata la certezza dei finanziamenti e la loro fruibilità – conclude Manto – Certo, ci sono stati dei rallentamenti che tuttavia sono stati superati. Si è trattato di ritardi dovuti, per esempio, all’anomalo incremento dei costi dei materiali da costruzione e dell’energia che ha obbligato alla ricerca di nuove risorse finanziarie. La cooperazione tra i diversi attori e la loro capacità di cogliere e rappresentare agli organi decisori dei finanziamenti pubblici nei momenti topici i dati salienti del lavoro svolto hanno però permesso di andare avanti. E tutto senza trascurare la qualità degli interventi. Molto importante, ad esempio, è stato il rapporto con il Politecnico perché ha posto le basi per confermare la fattibilità della destinazione d’uso dell’area così come auspicata dalla Città di Torino, mediante la messa a disposizione di una serie di informazioni tecnico-scientifiche delle residue potenzialità dell’edificio”.
Volontà comune, insieme a preparazione scientifica e tecnica di rilievo e approccio manageriale, quindi, daranno presto a Torino un’area interamente rinnovata a disposizione dei cittadini.