Foto di un tunnel ferroviario illuminato
18/05/2023
Ricerca e innovazione

La ricerca del Politecnico al World Tunnel Congress di Atene

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Il professor Barla al World Tunnel Congress
Il professor Barla al World Tunnel Congress

La storica tradizione del Politecnico nel settore della costruzione delle gallerie, che risale ai primi grandi trafori alpini, dimostra ancora una volta la sua grande vitalità e visibilità internazionale grazie al lavoro dei ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture-DIATI e del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica-DISEG, costantemente impegnati, anche nell’ottica del Green New Deal europeo, a migliorare la conoscenza e la tecnologia nel settore delle opere in sotterraneo.

Proprio per portare in campo internazionale le conoscenze del Politecnico, al World Tunnel Congress tenutosi ad Atene dal 14 al 17 maggio è stata presente una significativa rappresentanza dell’Ateneo, formata dai professori Marilena Cardu, Marco Barla, Daniele Peila e Bernardino Chiaia e dai ricercatori e dottorandi Alessandra Insana, Daniele Martinelli, Carmine Todaro, Andrea Carigi, Simone Saltarin, Salvatore Aiello, Alfio Di Giovanni e Oveis Farzay.

L’evento è il principale incontro mondiale per il settore delle costruzioni di opere in sotterraneo, promosso dall’Associazione mondiale delle Gallerie (ITA) per la quale il Politecnico svolge da lungo tempo un ruolo di leadership, avendo espresso prima il Presidente, nella figura del docente emerito Sebastiano Pelizza, e poi il Vice-Presidente con il professor Peila.

Fa ben sperare la partecipazione di molti giovani all’evento, che hanno avuto la soddisfazione di presentare le loro ricerche davanti alla platea dei massimi esperti del settore, una garanzia di continuità della ricerca e della posizione del Politecnico come Ateneo leader in Italia nella formazione e nella ricerca in ambito Tunnelling. Particolarmente rilevante in questo scenario è stata l’elezione del giovane ricercatore Carmine Todaro a Vice-Chairperson del Gruppo di lavoro 15 dell’ITA “Underground and Environment”.

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Figura che spiega il progetto Enertun
Presentazione di Enertun

Oggi le attività di ricerca dei due dipartimenti puntano all’innovazione tecnologica in chiave di sostenibilità, dell’efficienza e della transizione energetica, con uno specifico focus nel settore dello scavo meccanizzato. Proprio in questo scenario si deve leggere l’invito rivolto al professor Daniele Peila del DIATI, che ha partecipato come speaker alla tavola rotonda della sessione plenaria dell’ITA dedicata agli aspetti della sostenibilità, argomento che sta diventando sempre più centrale e a cui l’associazione mondiale sta dedicando molte energie.

Proprio nell’ottica della sostenibilità ambientale si inserisce anche la ricerca presentata da Marco Barla e Alessandra Insana del DISEG sull’attivazione termica delle gallerie che utilizza il concio energetico Enertun, brevetto del Politecnico. Il sistema è stato sperimentato per un anno in una galleria nei pressi di piazza Bengasi a Torino, dimostrando ottime performance. Ora questo sistema verrà utilizzato anche per le gallerie della nuova linea 2 della Metropolitana di Torino, con lo scopo principale di condizionare le stazioni di linea, riducendo le emissioni di gas serra. La professoressa Marilena Cardu del DIATI ha presentato invece alcune ricerche dedicate al riuso dei materiali di scavo per calcestruzzi e malte di retroiniezione nello scavo meccanizzato, con interessanti correlazioni per prevedere la vita utile degli utensili di scavo per le TBM da roccia. I ricercatori Carmine Todaro e Andrea Carigi del DIATI hanno infine illustrato rispettivamente le ricerche in corso sulla resistenza al dilavamento della malta bicomponente e sull’influenza della dimensione dei chips sullo sviluppo dell'adesione per terreni argillosi condizionati. Entrambe queste ricerche si inseriscono negli studi che il Centro di ricerca sulle Gallerie e le Opere in Sotterraneo (TUSC) del DIATI da anni porta avanti nel settore dello scavo meccanizzato a piena sezione.

“Il convegno ha consentito di mettere in luce l’esigenza sempre maggiore di ingegneri qualificati in grado di operare in questi contesti che stanno diventando sempre più complessi e richiedono una formazione specifica – spiega il professor Daniele Peila – Come professori del Politecnico di Torino dobbiamo continuare a formare qualificati ingegneri per sostenere il mondo delle imprese in un momento di grande vitalità del settore anche per l’incredibilmente alto numero di gallerie previste nei progetti del PNRR”.

“Si tratta di un’occasione unica per incontrare esperti del settore ed essere aggiornati sulle ultime novità – sottolinea la professoressa Alessandra Insana – La sostenibilità delle opere in sotterraneo è stata una delle parole chiave dell’evento ed è bello poter dire che in questo a Torino, con il progetto della linea 2 siamo assolutamente all’avanguardia. Il progetto di utilizzo del calore per il condizionamento delle stazioni farà certamente scuola in futuro.”

“L’utilizzo delle opere in sotterraneo per produrre anche energia termica, come nel caso del progetto della linea 2 della metropolitana di Torino – conclude il professor Marco Barla – consente di ridurre in maniera significativa le emissioni di gas serra (-60% rispetto al gas naturale, -80% rispetto al petrolio) creando anche opportunità economiche con tempi di ritorno dell’investimento inferiori ai 10 anni.”