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19/06/2024
Ricerca e innovazione

La ricerca che ci aiuta a capire quali case realizzare

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"Collaborare e abitare. Il diritto alla casa nelle metropoli per le nuove generazioni", a cura di Silvia Cafora, Fondazione G. Feltrinelli, 2024

La capacità di ricerca del Politecnico al servizio della pianificazione urbana e delle imprese che lavorano in questo ambito così come nell’edilizia e nel sociale. È uno dei messaggi che Silvia Cafora – ricercatrice del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST e componente del Centro Interdipartimentale FULL – lancia con la sua ricerca “Collaborare e abitare. Il diritto alla casa nelle metropoli per le nuove generazioni” conclusa da poco.

L’indagine ha scattato una fotografia aggiornata della realtà dell’abitare “collaborativo” – indicato anche come “coabitazione fluida” – scelta compiuta da molti giovani che, posti di fronte alla necessità di trovare casa, decidono, per ragioni economiche e per la necessità/volontà di avere una vita più condivisa, di coabitare con altri; una scelta che da transitoria sta diventando spesso una soluzione stabile e definitiva. E che indica un modo diverso di intendere le abitazioni oggi. La ricerca è stata resa possibile dalla Fondazione G. Feltrinelli, dalla Fondazione Cariplo, da Fondazione Compagnia di San Paolo, CRT e Assoimmobiliare. Adesso il metodo e le analisi acquisite sono a disposizione anche per altri problemi abitativi e urbani. Il libro risultato dalla ricerca può essere scaricato gratuitamente in formato e-book al seguente link https://fondazionefeltrinelli.it/scopri/collaborare-e-abitare/

Silvia Cafora spiega: “Da cinque anni mi occupo di temi inerenti il diritto ad abitare soprattutto per capire le tensioni di oggi e la crisi del mercato immobiliare”. Diversi gli obiettivi di lavoro: effettuare una mappatura in Italia e in Europa dei vari progetti abitativi prodotti dall’attivismo civico e dal mercato sociale e no profit, ma anche contribuire a ricreare le condizioni per far tornare la casa ad essere bene comune e non solo bene di investimento.

Il metodo messo a punto è quindi uno strumento per approfondire la situazione e i cambiamenti del mercato delle abitazioni, delle politiche abitative e urbanistiche, delle ricadute per le imprese del settore e per la popolazione. In questo caso, in particolare, è stata messa a fuoco, determinata dalle difficoltà economiche, una generalizzata volontà di condividere la casa e non solo in età giovane. Le fasce più colpite dalle difficoltà di “trovare casa” sono infatti due: i giovani, tra i 24 e i 40 anni, e le persone tra i 70 e 80 anni.

Il lavoro può essere di interesse per le aziende edili, quelle che operano in ambito urbanistico e sociale, ma anche per chi deve governare il territorio pianificandone lo sviluppo. “Tutto – sottolinea Cafora tenendo conto che il problema della casa non ha solo risvolti economici ma anche sociali e relazionali”.

Più in dettaglio, le ricadute sono di tre ordini. Dal punto di vita delle politiche urbanistiche (e degli effetti sul sistema delle imprese), l’indagine del DIST può dare un ordine alla conoscenza di quanto accade sul territorio e aiutare le scelte da compiere tra ciò che deve essere smantellato e ciò che deve essere valorizzato. Attraverso il lavoro di ricerca, inoltre, vengono precisate meglio le esigenze di accesso alle abitazioni delle diverse fasce di popolazione e, quindi, le politiche da adottare così come i possibili percorsi di sviluppo edilizio. Infine, è possibile anche avere informazioni precise sulle tipologie di abitazioni più necessarie.

“Emerge chiaramente – sottolinea Silvia Cafora che occorre intervenire non solo dal punto di vista energetico, ma anche per quanto riguarda gli spazi e quindi il disegno delle case. La gran parte degli appartamenti in Italia è stata realizzata con spazi e organizzazioni obsolete, per modelli familiari che non sono più attuali, quindi con spazi e organizzazioni spesso non più attuali. Questo implica ragionare su politiche e investimenti per adeguare il patrimonio edilizio attuale”.