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25/09/2024
Ricerca e innovazione

Isole galleggianti per attività industriali ed energetiche

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Installazione pilota in mare con funzione di hub di produzione di idrogeno

Creare del suolo dove serve, e farlo in modo compatibile con l’ambiente. È questa l’idea di SEAform, spin-off del Politecnico nato nello scorso gennaio dal lavoro di un gruppo di ricerca Morenergy Lab che dal 2006 si occupa di tecnologie legate alle applicazioni marine. Oggi l’idea della società – creare del suolo galleggiante – si è trasformata in un progetto che ha superato le prime prove, e che sta per passare alla fase di prototipazione in mare.

Alice Rosiello, co-fondatrice di SEAform, spiega: “Abbiamo unito le conoscenze acquisite da Morenergy Lab con competenze  multidisciplinari (dalla progettazione architettonica all’ingegneria ambientale, dalla proprietà intellettuale al business planning) arrivando così a sviluppare una soluzione tecnologica innovativa per la costruzione di piattaforme modulari galleggianti ancorate al fondale marino che possano ospitare strutture dedicate a diverse funzioni: dalla produzione di energia all’installazione di infrastrutture o per l’attracco di navi. In futuro, le nostre piattaforme potranno ospitare anche la vita sull’acqua, a breve termine possono già essere strutture di supporto alle attività portuali oppure alla produzione offshore”

Tutto si inserisce nell’ambito di attività delineate dall’Unione europea – Fit for 55 European Climate Law, Luglio 21 – FuelEU maritime initiative – che ha conferito ai porti un ruolo significativo verso la transizione energetica e sostenibile. Un traguardo importante, perché fino ad oggi le strutture portuali – e in genere le città di mare – si sono estese dragando suolo oppure occupandolo fino ad arrivare ai limiti fisici più estremi. La proposta di SEAform, invece, è quella di creare del suolo per mezzo di piattaforme interamente galleggianti, integrate con l’ecosistema marino, con funzioni flessibili e a costi molto più contenuti rispetto a quelli delle operazioni di dragaggio. 

La tecnologia è già stata testata in una vasca navale dell’Università di Bologna grazie ad un finanziamento Proof of concept della Compagnia di San Paolo. La selezione del progetto all’interno del programma Faros di CDP Venture Capital Sgr ha consentito la creazione della società. Grazie a tutto questo, SEAform è all’interno di una rete di collaborazioni con strutture portuali e, in particolare, con il Porto di Taranto Autorità del sistema portuale del Mar Ionio. Testata la tecnologia “in vasca”, adesso l’obiettivo di SEAform è quello di dare vita ad una installazione pilota in mare che avrà la funzione di hub di produzione di idrogeno anche per rifornimento di imbarcazioni che usano questo carburante. 

Sergej Antonello Sirigu – CTO di SEAform – precisa che la società ha brevettato la soluzione tecnologica – sistemi galleggianti modulari multifunzione – mentre è in fase di brevettazione quella relativa al collegamento tra le piattaforme. Le diverse prove hanno fornito buoni risultati dimostrandone la fattibilità tecnica. “Adesso – precisa Sirigustiamo cercando collaborazioni di aziende che vogliano partecipare direttamente allo sviluppo del progetto, ma anche investitori per il progetto pilota che ha l’obiettivo di testare la tecnologia che, tuttavia, sarà già fruibile per installazioni industriali”.