
In alta quota, con il Comfort Lab: l’alpinismo incontra la ricerca

Dopo aver conquistato tutte e 14 le montagne oltre gli 8 mila metri - un’impresa riuscita a pochissimi alpinisti nel mondo - Mario Vielmo scende dall’alta quota per prendere parte a una nuova sfida: un progetto scientifico e tecnologico che unisce la sua esperienza a grandi altitudini alla ricerca più avanzata nel campo dell’abbigliamento tecnico.
Vielmo ha fatto, infatti, visita al Comfort Lab del Politecnico, situato presso il polo universitario di Città Studi a Biella, per contribuire a un progetto sperimentale realizzato in collaborazione con SCARPA, azienda leader internazionale nella produzione di calzature tecniche per l’alpinismo, l’escursionismo e gli sport outdoor, riconosciuta per la qualità artigianale e l’innovazione dei propri prodotti.
Il Comfort Lab è un centro di eccellenza per lo studio e lo sviluppo di materiali avanzati destinati all’abbigliamento tecnico e alle attrezzature sportive.
Nel corso degli anni, il Comfort Lab ha rafforzato il proprio ruolo strategico attraverso una solida e continuativa collaborazione con Città Studi. Tale cooperazione è stata confermata nel 2024 con il rinnovo della convenzione che disciplina le attività di ricerca condivise, con l’obiettivo di proseguire e sviluppare iniziative ad alto valore scientifico nel campo dei materiali funzionali per lo sport, l’abbigliamento tecnico e l’outdoor.
A guidare il Comfort Lab è la professoressa Ada Ferri, docente del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT, la cui competenza scientifica ha contribuito in maniera decisiva alla crescita e al riconoscimento del laboratorio.

Dotato di una camera climatica in grado di riprodurre ambienti estremi - dal freddo polare al caldo torrido - e di strumentazioni avanzate per l’analisi dello stress termico e delle proprietà termo-fisiologiche dei materiali, il laboratorio ha portato avanti progetti sperimentali all’avanguardia, affermandosi come punto di riferimento per l’industria e la ricerca applicata.
Il focus dell’iniziativa del Comfort Lab a cui ha aderito Vielmo è un progetto all’avanguardia per calzature ad alte prestazioni, oggetto del dottorato in ingegneria chimica di Eleonora Bianca. Nel concreto, è stata prevista la raccolta e l’analisi di dati relativi allo stress termico delle calzature, con particolare attenzione all’isolamento del piede in ambienti estremi. L’obiettivo è chiaro: sviluppare scarponi sempre più sicuri e performanti, capaci di offrire il massimo comfort anche nelle condizioni più critiche, come quelle affrontate nelle spedizioni himalayane. L’esperienza sul campo di Vielmo ha fornito un apporto prezioso, trasformando sensazioni pratiche e condizioni vissute in quota in dati scientificamente rilevanti.
I test condotti presso il Comfort Lab hanno permesso di raccogliere informazioni fondamentali per l’elaborazione di modelli predittivi di comfort, strumenti chiave nei processi decisionali legati alla progettazione di nuove calzature tecniche. I feedback di Vielmo e degli altri tester coinvolti sono stati essenziali per arricchire i database che alimentano i modelli di termoregolazione, contribuendo a spingere l’innovazione nel settore outdoor a un nuovo livello.
Il Comfort Lab si conferma dunque come un polo di eccellenza a livello nazionale nella ricerca applicata alle fibre e all’abbigliamento tecnico, sportivo e medicale. La nostra missione resta quella di promuovere l’innovazione e il benessere, affinché ogni impresa possa essere affrontata con il massimo della sicurezza.
“L’esplorazione di ambienti estremi richiede materiali sofisticati e affidabili. – commenta la dottoranda Eleonora Bianca - Grazie alla quantificazione degli scambi termici tra corpo e ambiente, possiamo progettare calzature più performanti”.
Presso il Comfort Lab, è possibile riprodurre condizioni ambientali simili a quelle delle spedizioni alpinistiche, utilizzando strumenti di monitoraggio dello stress termico che non sarebbero praticabili sul campo. La camera climatica del laboratorio - aggiunge Ada Ferri - consente di effettuare prove a temperature che possono scendere fino a -30 gradi. Durante questi test, analizziamo il comportamento delle calzature in diverse condizioni di utilizzo, osservando le variazioni causate da fattori come tempo, temperatura e umidità. I dati raccolti ci aiutano a descrivere il sistema piede-scarpa.”