Il progetto PoliTO Studio raddoppia, dopo la Cina è la volta dell’America Latina
Si consolidano i risultati di PoliTO Studio, il progetto di internazionalizzazione nato grazie alla collaborazione tra il Politecnico e l’Ordine degli Architetti PPC di Torino: il raggruppamento TDH–TURIN Design Hub composto da 12 studi di architettura e dal gruppo di ricerca China Room del Dipartimento di Architettura e Design-DAD creato nel 2021, prosegue con successo le sue attività con la Cina. Dopo la quarta posizione conseguita all’inizio dell’anno nel concorso internazionale per il Meiguan Innovative Corridor, TDH ha conseguito un altro importante risultato all’interno del concorso Beyond Yue / Janhu Revival Planning And Design Competition posizionandosi fra le prime 20 proposte in graduatoria.
La proposta “Archipelago Jianhu: A Permanent Vitality”, elaborata in collaborazione con l’Architectural Design & Research Institute della South China University of Technology, ha lavorato ad un piano di trasformazione strategica degli assi di sviluppo turistico, insediativo ed ecosistemico su un’ ampia area ad alto valore paesaggistico a nord della città di Shaoxing.
Per i prossimi due mesi, TDH sarà impegnato in un nuovo progetto per la 2022 Shenzhen Bi-city Biennale of Urbanism and Architecture (UABB), invitato a partecipare insieme a SCUT con un’installazione intitolata “GBA Uninterrupted”, un mosaico di sezioni territoriali della città post-industriale.
Grazie a questi successi, PoliTO Studio è entrato nel vivo del suo secondo anno ampliandosi all’America Latina: 12 studi sono stati selezionati tramite bando pubblico per un percorso di accompagnamento al mercato latinoamericano, portando così a un totale di 24 gli studi di architettura coinvolti.
Parallelamente all’attività di TDH nel mercato cinese, il nuovo gruppo ACTO (“azione” in spagnolo), acronimo di “Architecture Collective Torino”, composto da studi selezionati per l’America Latina, si è costituito dando il via al suo programma formativo, al termine del quale prenderà parte insieme al DAD ad un concorso pubblico bandito dall’ERU (Empresa de Renovación y Desarrollo Urbano de Bogotá) in collaborazione con la Universidad Javeriana De Bogotà.