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15/12/2023
Campus Sostenibile

Il Politecnico tra le voci della COP28

Si è chiusa da pochi giorni, con uno storico accordo, la COP28, la ventottesima Conferenza delle Parti in cui i diversi Paesi delle Nazioni Unite, riuniti quest’anno all’Expo City di Dubai, si confrontano sul raggiungimento degli obiettivi climatici collettivi concordati nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – UNFCCC. Numerose le iniziative in programma per approfondire, partendo da azioni concrete ed esperienze sul campo, le principali sfide sistemiche del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile, dalla transizione energetica al settore dei trasporti, dal ruolo dell’informazione all’economia circolare, dal settore industriale e produttivo al rapporto con il territorio.

Tra le proposte presentate, quattro, in particolare, hanno coinvolto il Politecnico in un lavoro di ricerca e terza missione condiviso con altri enti e università italiane. Si tratta del progetto CERTo, realizzato dall’Energy Center di Ateneo insieme alla Camera di Commercio di Torino e alla Fondazione LINKS, e di tre degli eventi sui temi delle partnership e della decarbonizzazione organizzati dalla Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile – RUS di cui l’Ateneo detiene la presidenza dal 2019 e della Global Alliance for Sustainable Energy.

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La presentazione del progetto CERTo a cura di Sergio Olivero

Il progetto CERTo per la creazione di Comunità di Energia Rinnovabile

Riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – MASE come caso di eccellenza nazionale, CERTo è stato presentato alla COP come una tra le migliori iniziative italiane impegnate nel raggiungimento della sostenibilità energetica e nel rafforzamento del legame tra cittadini e territorio. Il progetto, sviluppato per il Politecnico da un gruppo di ricercatori guidato da Romano Borchiellini, Referente del Rettore per l’Energy Center, e da Sergio Olivero, Responsabile Business&Finance Innovation dell’Energy Center, mira infatti a definire un modello sperimentale di CER – Comunità Energetiche Rinnovabili, con l’intento, ambizioso, di attivare processi locali di aggregazione per favorire le imprese e i cittadini, creando valore attraverso l’innovazione nel modo di produrre, consumare e gestire l’energia.

Alla base della progettazione delle CER c’è la necessità di fronteggiare le spese imposte dalla crisi energetica e di promuovere, attraverso il lavoro congiunto degli enti coinvolti, iniziative di transito verso il consumo diffuso di fonti di energia pulite. Essenziale, per la costruzione di queste comunità, diventa quindi il ruolo del territorio quale coordinatore dei processi in corso, capace di comprendere sia le imprese del tessuto urbano di Torino sia quelle delle aree interne. Nello specifico del programma, due sono gli spazi individuati, uno in area urbana – Barriera di Milano e territori limitrofi – e uno nel Canavese, con il coinvolgimento iniziale di una ventina di imprese. Un progetto importante, questo, la cui realizzazione porterebbe il Piemonte ad attestarsi come seconda regione in Italia per Comunità Energetiche e configurazioni di autoconsumo collettivo.

“Con il Progetto CERTo, l’Energy Center dimostra come la ricerca scientifica possa fungere da catalizzatore per promuovere una declinazione solidale ed inclusiva dei processi di Transizione Energetica – ha commentato Romano Borchiellini obiettivo, questo, raggiungibile attraverso la costituzione delle Comunità di Energia Rinnovabile (CER) che diventano di conseguenza fattori abilitanti della rivoluzione green declinata in ambito urbano e metropolitano”.

“Le Comunità di Energia Rinnovabile (CER) sono uno strumento capace di creare valore attraverso i processi di transizione energetica – ha aggiunto Sergio Oliveroil progetto CERTo sta costruendo modelli e meccanismi di governance innovativi, capaci di redistribuire tale valore sul territorio con logiche mutualistiche, inclusive e solidali. Il sistema delle imprese fa da volano ad un processo tecnologico ed organizzativo che includerà via via tutti gli stakeholder del territorio, mettendo le persone al centro con il primario obiettivo di favorire lo sviluppo e contrastare la povertà energetica”.

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Patrizia Lombardi

Gli eventi coordinati dalla Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile – RUS

Differente nell’approccio al comune obiettivo perseguito dalla COP28 si presenta invece l’iniziativa sostenuta dalla RUS: la Rete, a cui aderiscono 86 Atenei italiani tra cui il Politecnico che la preside, si è infatti dedicata alla preparazione di due eventi, svolti rispettivamente l’8 e il 9 dicembre presso la “Blue Zone”. Il ruolo delle Università per la Decarbonizzazione delle aree urbane è stato il tema al centro del dibattito, introdotto nel primo incontro, dell’8 dicembre, avvenuto presso il Padiglione Italia, e ripreso con un taglio più internazionale nel secondo svoltosi nello spazio dedicato agli eventi selezionati dall’UNFCCC - United Nation Climate Change.

A coordinare il primo dibattito è stata la Presidente della RUS, Patrizia Lombardi, Vice Rettrice per Campus e Comunità Sostenibili dell’Ateneo che ha riservato ampio spazio alla presentazione delle linee di azione formulate dal gruppo di lavoro Cambiamenti climatici della RUS, mentre Mario Ravera, dirigente della Direzione CALOS, ha presentato il piano di decarbonizzazione dell’Ateneo. Nell’incontro si è parlato, nello specifico, del ruolo centrale dell’Università nel costruire collaborazioni virtuose con gli enti locali e con gli stakeholders del territorio per supportare la decarbonizzazione delle aree urbane del nostro Paese. Uno sforzo cruciale, quello proposto dall’insieme di Atenei, che è diventato oggetto di confronto in una tavola rotonda predisposta per l’occasione.

Il Coordinamento dell’evento del 9 dicembre è stato invece affidato all’Università di Toronto che, insieme a Second Nature, ha aperto l’incontro con una richiesta, urgente, rivolta alle università di tutto il mondo: smettere di essere "torri d'avorio" e instaurare invece un dialogo solido con le società che le ospitano e alle quali partecipano. Dieci esperte ed esperti, tra cui Patrizia Lombardi, nel suo doppio ruolo di Presidente RUS e Vice-Rettrice dell’Ateneo Politecnico, hanno argomentato la richiesta portando all’attenzione del pubblico reali esempi di collaborazione tra università, comunità e industria per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione prefissato. Ulteriore compito dell’università, hanno sottolineato gli esperti, è la promozione della giustizia sociale, dell'equità e della leadership giovanile, elementi centrali nel processo di transizione energetica perseguito.

 

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I rappresentanti della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile – RUS

La partecipazione della RUS all’evento “Global Alliance for Sustainable Energy”

Sempre il 9 dicembre, l’Ateneo è stato invitato a partecipare all’evento organizzato dalla “Global Alliance for Sustainable Energy”, che ha contribuito a fondare, coordinato da ENEL X. L’incontro aveva l’obiettivo di valorizzare il ruolo della collaborazione tra stakeholders per far fronte alla crisi climatica. Il Politecnico, rappresentato nell’Alleanza da Patrizia Lombardi e nell’incontro da Mario Ravera, è stato invitato a prendere parte al dibattito in tema di ricerca e innovazione per la transizione ecologica, considerando l’efficace azione riconosciuta all’Ateneo in questo campo.

“La nostra partecipazione alla COP28 non è stata importante solo per la qualità degli eventi, co-organizzati con enti internazionali riconosciuti come Second Nature, ed ospitando enti riconosciuti e accreditati come EUA (European University Association), ma anche perché ha portato la voce dell’intero sistema accademico italiano, facendo emergere il ruolo chiave dell’università nel contrasto alla crisi climatica e nel garantire obiettivi di equità e inclusione – ha commentato Patrizia Lombardi È una corsa contro il tempo se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi di emissioni nette zero entro il 2050 a livello mondiale e mantenere 1,5°C come limite massimo di aumento della temperatura e le università sono in prima linea in questa sfida per supportare le comunità e i territori in questa transizione”.

 

FOTO DI COPERTINA dal profilo ufficiale Facebook di COP28 UAE