Imprese-piattaformaMIR-copertina.jpg
27/01/2025
Ricerca e innovazione

Il Politecnico tra i partner di MIR a supporto della piccola e media impresa

Ribaltare la logica fin qui molto spesso seguita e partire dalla raccolta delle esigenze delle piccole e medie imprese per “girarle” quindi ad un vasto sistema di ricerca in grado di fornire le risposte adeguate. É quanto si propone il progetto MIR (Matching tra Imprese e Ricerca Pubblica) che ha ora come primo partner accademico il Politecnico.

MIR è un progetto avviato da Unioncamere insieme al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), grazie ad una sperimentazione di Dintec (il Consorzio per l’innovazione tecnologica) e di quattro strutture del sistema camerale specializzate nell’innovazione nelle impreseInnovhub, Bergamo Sviluppo – Azienda speciale della Camera di commercio, T2i trasferimento tecnologico e innovazione e Camera di commercio di Firenze assieme ai dipartimenti del CNR

Dall’ottobre scorso il Politecnico è ufficialmente entrato a far parte della compagine di MIR. Gli ideatori ed ideatrici dell’iniziativa indicano chiaramente il contenuto innovativo della metodologia di trasferimento tecnologico: essere focalizzata sulle esigenze di innovazione dei prodotti e dei processi da parte delle piccole e medie imprese. Esigenze che, grazie all’assistenza della rete delle Camere di commercio, le imprese industriali e le PMI, possono inviare direttamente ai ricercatori e alle ricercatrici di CNR, ENEA, CNIT, CREA (entrati anch’essi nel 2024) e Politecnico per avere specifiche soluzioni tecnologiche. E non solo, perché le regole di funzionamento di MIR prevedono tempi di risposta della ricerca coerenti con quelli del mercato. 

“In questo modo rispondiamo anche alla necessità di avere un sistema di fiducia tra ricerca e imprese, partendo non solo da quanto la ricerca propone ma dalle esigenze delle aziende che la ricerca può soddisfare – spiega Alessio Misuri, Responsabile Unità Innovazione e DigitaleDintec – Le esigenze delle aziende vengono raccolte attraverso la rete delle Camere di commercio, in particolare dagli uffici PID e UBM, che interagendo con le imprese possono farne emergere i fabbisogni”.

L’adesione a MIR, inoltre, si integra ad una più ampia collaborazione dell’Ateneo con Unioncamere, collaborazione che prevede l’organizzazione di azioni congiunte a livello europeo finalizzate a favorire il trasferimento tecnologico e il matching tra il mondo della ricerca e quello delle imprese, anche grazie al lavoro sinergico svolto attraverso l’hub del Politecnico a Bruxelles. Ed è proprio all’Europa che MIR rivolge una particolare attenzione. 

“MIR va nella direzione che la Commissione auspica da anni e che punta a costruire un collegamento solido tra imprese e ricerca a livello europeo – sottolinea Flavio Burlizzi di Unioncamere Europa, l’associazione di Unioncamere e del Sistema camerale italiano a Bruxelles per fornire servizi e assistenza sulle politiche e sui programmi di finanziamento dell’Unione Europea – Nel rapporto Draghi questo è tra l’altro uno dei passaggi più importanti. MIR è quindi lo strumento giusto per le aziende che vogliono presentarsi più forti in Europa attraverso iniziative di cooperazione oppure progetti di ricerca e produzione”

In questa direzione, MIR è sia uno strumento di accompagnamento, sia una modalità di affiancamento e garanzia per l’impresa che desidera approcciare le opportunità europee. Burlizzi sintetizza tutto in due vocaboli: “MIR è un acceleratore ed un facilitatore nei confronti dell’UE”

In altri termini, tra le utilità che ha MIR c’è anche quella di essere veicolo d’eccellenza per la migliore collaborazione possibile tra le imprese e le reti di partenariato UE. “Con MIR le imprese compiono un primo passo per collegarsi ad altre opportunità di finanziamento e sviluppo rese disponibili dall'Europa – conclude Burlizzi la piattaforma è infatti una sorta di porta d’ingresso nella “Casa Europea”, varcata la quale è possibile accedere a programmi e reti di collaborazione con imprese ed istituzioni dell'Unione Europea”.