FestivalVenezia-copertina.jpeg
19/09/2023
Studenti@PoliTO

Il Politecnico all’80° edizione della Mostra Cinematografica di Venezia

Immagine
cossu-alasotto-festivalvenezia.jpeg
Isabella Alasotto e Laura Cossu

Anche quest’anno il Politecnico ha partecipato, in qualità di giudice, alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si è tenuta dal 30 agosto al 9 settembre scorsi: le studentesse Isabella Alasotto e Laura Cossu del corso di laurea in Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione hanno premiato, come membri della giuria UNIMED – Unione delle Università del Mediterraneo, i film Poor Things, di Yorgos Lanthimos, e Zielona granica” (Il confine verde) di Agnieszka Holland.

Una novità rispetto allo scorso anno, quella del doppio riconoscimento assegnato dall’Unione delle Università del Mediterraneo, per porre in rilievo sia i valori cardine che caratterizzano il lavoro di UNIMED sia le tecniche cinematografiche e i contenuti originali mostrati dalle pellicole in concorso. Per la categoria miglior film il premio UNIMED è stato quindi assegnato a Poor Things, nominato per le interessanti atmosfere messe in scena e per l’ottima tecnica utilizzata nella realizzazione della pellicola; per la categoria diversità culturale” e “inclusività”, le tematiche scelte quest’anno dalla rete di Università, il titolo è stato conquistato dal film Zielona granica (Il confine verde), racconto che documenta, in maniera cruda quanto efficace, la crisi dei rifugiati provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa al “confine verde” tra Bielorussia e Polonia.

Cimentarsi sul campo con le conoscenze acquisite in ambito accademico: questo l’obiettivo dell’opportunità offerta dalla rete UNIMED, opportunità che il Politecnico, grazie al lavoro del suo collegio ICM – che riunisce i corsi di Ingegneria informatica, del cinema e meccatronica – ha saputo cogliere con prontezza ed entusiasmo.

Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione, corso di studi unico in Italia, – ha affermato la professoressa Tatiana Mazali del DIST – Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio – è nato sulla spinta dell’evoluzione del mercato del lavoro nei settori creativi digitali: oggi chi opera in questi ambiti, sempre più interconnessi (dal cinema al gaming, dalla comunicazione sui social alla realtà virtuale), deve avere sensibilità e competenze sia tecniche che creative e manageriali. Al Festival del cinema di Venezia, ad esempio, oltre ai film si possono vedere opere particolari nella sezione Venice Immersive che propone contenuti innovativi, all’incrocio tra realtà virtuale, immersiva, aumentata, mista. C’è un mondo di contenuti nuovi che richiedono competenze nuove, fortemente interdisciplinari. I nostri studenti si distinguono per questo, e per questo li supportiamo sempre nel fare esperienze dove l’innovazione incontra la creatività e l’innovazione”.

Immagine
UNIMED-fotogruppo-festivalvenezia.jpeg
I membri della giuria UNIMED – Unione delle Università del Mediterraneo

Le studentesse e gli studenti selezionati, diciannove provenienti dall’Italia e dal resto del mondo, dalla Spagna, Giordania, Iraq, e da altre nazioni, hanno vissuto un’esperienza unica, immersi per dodici giorni nel mondo del cinema, tra proiezioni, dialoghi con gli autori ed eventi culturali organizzati dalla Biennale di Venezia per questa speciale edizione del Festival.

“Un’esperienza surreale – ha commentato Isabella Alasottoimpegnativa, per i ritmi serrati di lavoro richiesti dalla giuria UNIMED, ma molto stimolante per chi, come me, ama il cinema in tutti i suoi diversi livelli di costruzione. Da quello più creativo a quello più tecnico: mentre gli altri membri della giuria UNIMED provenivano tutti da facoltà umanistiche, io e Laura eravamo le uniche studentesse con formazione ingegneristica. Due figure atipiche, le nostre, la cui importanza è stata tuttavia riconosciuta e particolarmente apprezzata dalla collettività per la capacità di valutare gli aspetti tecnologici che caratterizzavano le pellicole in gara. Un approccio tecnico, insomma, ma con una spiccata sensibilità artistica: è questo il connubio di competenze a cui mira il nostro corso di studi, e sono felice che il Politecnico abbia deciso di offrire un percorso così multidisciplinare e ricco di stimoli”.

“Mi ha stupito – ha aggiunto Laura Cossula forte apertura al dialogo e allo scambio che ha caratterizzato l’esperienza con UNIMED. Tra noi membri della giuria è scattato subito un profondo sentimento di unione che ci ha accompagnato nelle lunghe giornate del Festival, condivisione era infatti la parola d’ordine che abbiamo seguito durante tutto il lavoro di visione, analisi e valutazione delle opere. Sono grata dell’opportunità che il Politecnico e UNIMED mi hanno offerto”.