Il Politecnico al Forum dei Rettori Italia-Cina
In occasione del Forum dei Rettori Cina-Italia e della XIV Settimana della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione Cina-Italia (12-15 novembre), inaugurati dalla Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e dai ministri cinesi della Formazione e della Scienza e della Tecnologia, ha viaggiato in Cina una delegazione del Politecnico di Torino: accolta dall’Ambasciatore Massimo Ambrosetti, era guidata dal Prorettore Elena Baralis, con il Direttore del Dipartimento di Architettura e Design-DAD Michele Bonino e il co-Direttore del China Center PoliTo Francesco Novelli.
La tappa di Pechino ha visto intervenire nel Forum dei Rettori la professoressa Baralis, nella sessione “Promuovere l’integrazione e lo sviluppo interdisciplinare per affrontare congiuntamente le sfide globali”.
Tra gli accordi firmati dagli Atenei italiani e cinesi alla presenza dei Ministri, vi è stato quello tra il Politecnico ed HIT – Harbin Institute of Technology, dedicato a un nuovo laboratorio che completi il quadro delle collaborazioni in atto con il prestigioso ateneo tecnico cinese, aprendo all’Ingegneria in parallelo alle iniziative già intraprese in Architettura: il Co-Run Program (bachelor congiunto) in Smart Building and Construction e il Laboratorio del Ministero della Scienza e della Tecnologia PoliTO-HIT nel campo della Rigenerazione Urbana, che vede ora i due Atenei affiancati nella fase preliminare della progettazione di un nuovo campus universitario a Mudanjiang, nel nord della Cina.
L’Istituto italiano di Cultura ha inoltre organizzato, con il coinvolgimento dei Rettori italiani presenti, un seminario sulle opportunità di Dottorato tra Italia e Cina, dove Università Ca’ Foscari e Politecnico di Torino sono state scelte per presentare le loro best-practice, grazie alla testimonianza di ex-dottorande: nel caso del Politecnico, è intervenuta Giorgia Cestaro, illustrando il Joint PhD in Architettura con Tsinghua University.
La presenza a Pechino è anche stata l’occasione per visitare la Tsinghua University, Ateneo ai vertici mondiali e partner storico del Politecnico, che sta vivendo un’ampia riforma della propria organizzazione didattica e scientifica all’insegna dell’incrocio tra le discipline e tra i saperi: la discussione ha riguardato possibili iniziative congiunte nel campo della smart mobility, dal punto di vista insieme tecnologico e urbano-infrastrutturale. Altro tema di avanzamento è stata la mostra su Andrea Palladio prevista nella prima metà del 2026 a Pechino – prima volta di Palladio in Cina - promossa dall’Ambasciata d’Italia e curata dal Politecnico di Torino-DAD, insieme a Tsinghua University, CISA Centro Studi Palladio e Istituto Treccani.
La tappa di Hangzhou ha invece visto la partecipazione alla Settimana della Scienza del professor Novelli, con l’intervento “Intelligenza artificiale per il restauro e la conservazione programmata. Sguardi incrociati per una tutela sostenibile”. La delegazione ha fatto visita alla Zhejiang Sci-Tech University, per un primo incontro conoscitivo, in particolare ai laboratori di Robotica e di Microelettronica, e alla Zhejiang University, la quarta università per importanza in Cina, con cui il Politecnico ha recentemente firmato un Memorandum of Understanding.
La missione si è collocata in un periodo delicato ma favorevole per i rapporti Italia-Cina, dopo le visite del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel 2024, e l’incontro del mese scorso a Roma tra il Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e il suo corrispettivo cinese Wang Yi.
“In un periodo di generali incertezze sul piano politico e commerciale, ma di ampia e costruttiva apertura tra i nostri due Paesi, formazione e cultura possono giocare un ruolo di primo piano nello scambio internazionale. La Cina, con i suoi atenei, imprese e istituzioni, si conferma un partner di primaria importanza per il nostro Ateneo” ha commentato il Prorettore Elena Baralis. “Rispetto al periodo pre-pandemia, quando l’interesse della Cina per i partner occidentali era più generale, oggi i campi di collaborazione si restringono e diventano più specifici e sofisticati. Questo è interessante perché apre a temi interdisciplinari, a cavallo tra Architettura e Ingegneria, come il rapporto tra heritage e tecnologie digitali o la mobilità e le infrastrutture intelligenti.” ha aggiunto il professor Michele Bonino.