
Il Gruppo Nazionale di Bioingegneria premia cinque tesi del Politecnico

Sono cinque le tesi del Politecnico premiate quest’anno dal Gruppo Nazionale di Bioingegneria (GNB), associazione scientifico-culturale italiana che coordina e promuove studi e ricerche nel campo della bioingegneria, collaborando con università ed enti di ricerca nel Paese. Nell’ambito della XLIV Scuola Annuale del Gruppo, ospitata dal 15 al 18 settembre scorso dall’Università di Pisa, sono state 18 – su un totale di 131 candidature – le tesi magistrali vincitrici, 14 quelle di dottorato – su 74 candidature – lavori, questi, che testimoniano l’eccellenza e il vivace contributo delle università italiane nel campo della bioingegneria. Tra le tesi premiate, cinque sono state presentate dalle studentesse che hanno conseguito il dottorato e la laurea magistrale presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS e il Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni-DET, Letizia Nicoletti, Gerardina Ruocco, Giulia Crivello, Elisa Pochettino e Alessia Giustolisi.
Letizia Nicoletti è la vincitrice del Premio “Alberto Mazzoldi” assegnato dall’Università di Pisa – con il contributo della Famiglia Mazzoldi e del gruppo di bioingegneria del Centro di Ricerca E. Piaggio dell’Università di Pisa – per la tesi di dottorato “New advanced therapies for drug delivery in cardiac regeneration”. Lo studio si concentra sullo sviluppo di piattaforme avanzate per il rilascio mirato di molecole di RNA al cuore, favorendo la rigenerazione del tessuto cardiaco danneggiato e aprendo così a nuove prospettive cliniche.
Gerardina Ruocco ha ricevuto il Premio “Giorgio Santambrogio” assegnato dal Politecnico di Milano per la tesi di dottorato “Bioartificial scaffolds with biomimetic fibrous structure in the design of in vitro models of cardiac fibrotic and skeletal muscle tissue”. Al centro della ricerca, la progettazione di scaffold bioartificiali con struttura fibrotica biomimetica: l’obiettivo è di migliorare gli attuali modelli in vitro di tessuti cardiaci e muscolari per lo studio di strategie di rigenerazione tissutale.
A Giulia Crivello è stato consegnato il Premio “Gruppo Nazionale di Bioingegneria”, assegnato da Emanuele Biondi, per la tesi di dottorato “Design of a multi-functional, nanoparticles loaded supramolecular hydrogel to treat chronic wounds” che propone un approccio innovativo nella cura delle ferite croniche, sviluppando un idrogel iniettabile contenente nanoparticelle ibride in grado di ridurre l’infiammazione e controllare la proliferazione batterica.
Elisa Pochettino ha ottenuto il Premio “Laboratorio di Robotica Avanzata e Tecnologie Centrate sulla Persona”, assegnato dal Campus Bio-Medico di Roma, per la tesi magistrale “Development of biomimetic 3D biphasic cardiac models for in vitro studies” che si occupa dello sviluppo di modelli 3D in vitro capaci di riprodurre tessuti cardiaci giovani e maturi. Si tratta di materiali utili per studiare la risposta ai farmaci nelle diverse fasi dell’invecchiamento miocardico, con importanti ricadute nella ricerca cardiovascolare.
Alessia Giustolisi è infine la vincitrice del Premio “Laboratorio di Biosegnali, Bioimmagini & Bioinformatica” assegnato dal Politecnico di Milano per la tesi magistrale “Instance Segmentation of Giemsa and Immunohistochemical Lymphoma Cells: Towards AI-Enabled Virtual Flow Cytometry”. Lo studio presentato si concentra sullo sviluppo di un sistema di intelligenza artificiale per l'analisi automatica delle cellule tumorali nei linfomi, offrendo una diagnostica più rapida e precisa rispetto ai metodi tradizionali.
“I premi ricevuti rappresentano un riconoscimento importante per il nostro lavoro e un incoraggiamento a continuare nel percorso della ricerca – commentano le studentesse premiate – Siamo grate al Politecnico e ai nostri gruppi di ricerca per il supporto ricevuto durante tutto il tragitto che ha condotto a questo importante traguardo”.
Nel contesto dei riconoscimenti promossi dal GNB, è stato inoltre assegnato dal Politecnico di Torino il Premio in memoria del professor Franco Maria Montevecchi, con il contributo del DIMEAS e della famiglia del professor Montevecchi. Il riconoscimento mira a sostenere giovani ricercatori e ricercatrici nel campo della bioingegneria e a diffondere la conoscenza scientifica: un premio che si ispira alla lezione del professor Montevecchi che, come è stato ricordato da molti docenti tra cui il professor Umberto Morbiducci del DIMEAS, rappresenta “uno dei più brillanti e creativi esponenti della comunità dei bioingegneri italiani”. Montevecchi, che nel corso della sua carriera è stato docente di Bioingegneria Industriale presso il Politecnico di Torino e il Politecnico di Milano, ha saputo infatti creare percorsi didattici e di ricerca di grande originalità e valore innovativo, contribuendo in modo significativo alla crescita della disciplina in Italia.