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01/08/2025
Ricerca e innovazione

Il DAD al fianco del patrimonio vivo dell’Ecuador

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Workshop
Il Dipartimento di Architettura e Design-DAD, con il gruppo di ricerca guidato dalla professoressa Gentucca Canella, protagonista del Workshop Internacional "Patrimonio Vivo Quito 2025", programmato dal 23 al 31 luglio a Quito

Un luogo dimenticato nel cuore della capitale dell’Ecuador torna al centro del dibattito urbano grazie alla visione progettuale e all’impegno internazionale di studenti e docenti del Dipartimento di Architettura e Design-DAD. Nell’ambito delle attività di internazionalizzazione promosse dal gruppo di ricerca La Cultura della Città, coordinato dalla professoressa Annalisa Dameri e il professore Paolo Mellano, il DAD è stato protagonista del Workshop Internacional "Patrimonio Vivo Quito 2025", programmato dal 23 al 31 luglio a Quito.

L’iniziativa, organizzata in sinergia con la Universidad Indoamérica, ha visto coinvolto il gruppo del DAD composto dalla professoressa Gentucca Canella e dagli studenti Luca Di Filippo, Matteo Zemmi, Francesco Paganelli e Frank Alexander Ramirez Gaitan, impegnato in un progetto di recupero e rifunzionalizzazione urbana. 

Il caso di studio scelto è la Piscina del Sena, complesso architettonico di grande valore situato nel centro storico di Quito. Costruita negli anni Venti del Novecento, la piscina è stata per decenni un importante punto di riferimento per la vita sociale e culturale della città, prima di essere abbandonata negli anni Cinquanta. 
Da allora, il sito versa in condizioni di crescente degrado, sollevando preoccupazioni sia dal punto di vista patrimoniale sia per la sicurezza urbana.

Attraverso un laboratorio progettuale condotto in lingua italiana e spagnola, il workshop rappresenta un’opportunità concreta per riflettere sul futuro della Piscina del Sena, alimentare il dibattito pubblico e sollecitare l’interesse delle istituzioni locali verso un possibile intervento di riqualificazione. 

Un’occasione in cui la cultura del progetto incontra il contesto internazionale, valorizzando il ruolo della formazione e della cooperazione accademica nello sviluppo sostenibile dei territori.
In questo dialogo tra memoria e progetto, l’architettura si conferma come strumento essenziale per rigenerare spazi, ricucire comunità e immaginare nuovi scenari per il patrimonio urbano.