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14/03/2023
In Ateneo

Il contributo del Politecnico alla mostra “Olivetti in Messico - Design, comunicazione e architettura"

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Si è aperta il 7 marzo a Città del Messico, all’interno della facoltà di Design dell'Università Anahuac, la mostra “Olivetti in Messico - Design, comunicazione e architettura", a cura del professor Pier Paolo Peruccio, allestita dall’architetto Alessandro Colombo, con l’assistenza museografica di Lilian Gonzalez per raccontare la dimensione concreta della politica culturale e industriale di Olivetti in America Latina, con particolare attenzione al ruolo della società nella diffusione della cultura del progetto in Messico.

Il titolo della mostra, infatti, evoca l’azione del “fare” e del “produrre”, ma anche il saper pragmaticamente “comunicare” le qualità estetiche e tecnologiche dei prodotti realizzati da Olivetti, azienda italiana fondata più di 110 anni fa ad Ivrea e diventata nel 2018 Patrimonio Mondiale UNESCO come “Ivrea, città industriale del XX secolo”.

L’esposizione si propone come una versione rivista e ampliata della mostra “Olivetti Makes”, inaugurata l’11 ottobre 2018 nelle sale del Palacio de Bellas Artes di Città del Messico e curata sempre dal professor Pier Paolo Peruccio, con il sostegno dell’Ambasciata italiana, Alitalia, Olivetti, Politecnico di Torino, Planet ed Ermenegildo Zegna. L’allestimento, dopo tre mesi di apertura con significativi risultati in termini di numero di visitatori e di accoglienza da parte della stampa e della critica, fu trasferita al Museo TEC di Puebla, raggiungendo, anche in quella sede, un ottimo successo di pubblico e riconoscimenti da parte degli esperti del settore.

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Dopo gli anni della pandemia si è voluto quindi ritornare sul percorso tracciato dalla mostra del 2018, osservando, nei temi divulgati dalla prima esposizione, un carattere di forte attualità nella proposizione dei valori del “fare impresa” oggi.

È stato realizzato un allestimento di 200 opere su una superficie di circa 250 mq, con la composizione degli spazi suddivisa in tre distinte sezioni.

Il primo settore è dedicato alla celebrazione dei 110 anni di storia dell’Olivetti, con particolare attenzione al progetto industriale e sociale dell’azienda: macchine da scrivere, calcolatrici, informatica, grafica, pubblicità e comunicazione; ma anche servizi sociali per i lavoratori, riviste, editoriali, progetti culturali, piani urbanistici.

Il secondo descrive invece gli anni Cinquanta e Sessanta della compagnia, con l’arrivo dei primi computer e le prime riflessioni sulla sostenibilità ambientale e sul futuro del pianeta (Peccei, direttore generale dell’Olivetti dal 1964 al 1967, fu il fondatore del Club di Roma). Sono questi gli anni di ELEA 9000 e del primo personal computer, Programma 101.

Infine, la terza sezione parla del ruolo della Olivetti in Messico (presente dal 1949), dove negli anni ’60 apre tre stabilimenti (Apizaco, Tepeaca, Toluca) e si specializza nella produzione di macchine da scrivere. Nel 1968, in occasione delle Olimpiadi, Olivetti (facendo tesoro delle positive esperienze delle Olimpiadi del 1960 e del 1964) riceve l’incarico di allestire l’intero sistema mediatico dell’evento, dalla progettazione architettonica dei 19 centri stampa aa quella degli arredi, del materiale promozionale e della campagna pubblicitaria dell’evento. Olivetti i ha fornito inoltre tutte le attrezzature tecnologiche (macchine da scrivere, calcolatrici, telefoni, telegrafi, telex) e molti dei materiali grafici che sono stati integrati nell’identità globale delle Olimpiadi messicane.

Durante la giornata dedicata all’inaugurazione della mostra hanno avuto luogo una conferenza magistrale a cura di Ludovica Serafini, Testimonial e Ambasciatrice del Design Italiano in Messico per il 2023 e una Tavola Rotonda dal titolo “Comportamento, Sostenibilità, Benessere Sociale: Olivetti in Messico e le Olimpiadi del 1968“, con la presenza, in qualità di relatori, di Pier Paolo Peruccio, Ludovica Serafini, Lilian Gonzalez e Alessandro Colombo.